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L'anestesia puo' essere un rischio anche per i...chirurghi

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Sanità e servizi sociali

04/11/2002

Molti gli ospedali italiani con un ricambio d'aria inadeguato nelle sale operatorie. I risultati di una indagine Ispesl.

Una indagine realizzata nel dicembre scorso dagli anestesisti rianimatori dell'A.A.R.O.I., non basata su dati ufficiali forniti dalle strutture ospedaliere, aveva messo in luce le carenze strutturali, tecniche ed organizzative delle sale operatorie italiane. In particolare riguardo al mancato rispetto dei requisiti minimi di asetticità e sicurezza per i pazienti e per gli operatori sanitari. (Si veda PuntoSicuro n.456).

Proprio i rischi per gli operatori sanitari derivanti da carenze strutturali nelle sale operatorie sono stati analizzati dall'Ispesl in una indagine condotta dai tecnici dell'Istituto in un centinaio di sale operatorie negli ospedali di tutt'Italia, dall'87 al '97.

Dalle rilevazioni emerge che solo nel 50% delle sale operatorie la concentrazione di protossito di azoto (usato in maggiore quantita' per l'anestesia) nell'aria è al di sotto del valore limite, nel 15% delle strutture si supera di poco tale valore, mentre nel 35% dei casi è sensibilmente al di sopra del livello di guardia.

Negli ultimi anni si è rilevato un miglioramento della situazione, fino ai primi anni '90 infatti nel 38% delle sale operatorie si superava di sei volte il valore soglia, tuttavia medici e operatori sanitari delle sale operatorie corrono ancora gravi rischi per la salute.

Lavorando in sale operatorie non in regola possono accusare dermatiti, disturbi agli occhi, difficolta' respiratorie; l'esposizione a gas anestetici ha inoltre effetti sull'apparato nervoso centrale e nelle donne in gravidanza può provocare aborti spontanei.

Un ricambio d'aria inadeguato può inoltre causare la concentrazione elevata di residui di gas o sostanze usate per la disinfezione di tubi endotracheali e delle macchine per l'endoscopia.

Le norme sul ricambio d'aria negli ambienti di lavoro prevedono che il 99,9% dell'aria immessa nelle camere operatorie debba essere priva di inquinanti; una condizione che molte sale operatorie non rispettano…

In una intervista ad AdnKronos, Giuseppe Romano Spagnoli, direttore del Dipartimento di igiene del lavoro dell'Ispesl, ha precisato ''E' necessario che i ricambi d'aria siano in numero adeguato e che periodicamente, una o due volte a settimana, siano eseguiti controlli sulle macchine anestetiche.''

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