Emergenza sanitaria COVID-19: le indicazioni per gli assistenti sanitari
Cremona, 20 Apr – Con il Decreto ministeriale 17 gennaio 1997, n. 69, recante "Regolamento concernente la individuazione della figura e relativo profilo professionale dell'Assistente Sanitario" il Ministero della Sanità ha identificato nell'Assistente Sanitario il professionista della prevenzione, promozione ed educazione per la salute.
E la specificità del profilo professionale dell’Assistente Sanitario, secondo la norma, “rende tale operatore sanitario peculiare:
- nell’analisi del bisogno di salute finalizzato alla prevenzione della diffusione delle malattie infettive,
- nel controllo delle condizioni igienico sanitarie e del rischio infettivo nelle famiglie e nelle comunità assistite
- nella formazione alla gestione della condizione infettiva del singolo, famiglia e gruppo”.
A ricordare, in questa fase di emergenza COVID-19, tali specificità è l’Associazione Nazionale Assistenti Sanitari ( As.N.A.S.) che, partendo dalle disposizioni emanate dal Ministero della Salute e “al fine di rendere omogeneo l’operare dei professionisti Assistenti Sanitari”, ha prodotto il documento “Emergenza sanitaria nuovo Coronavirus: indicazioni ai professionisti Assistenti Sanitari”.
Il documento riporta le procedure che “i colleghi impegnati nel contesto di Emergenza COVID-19 possono adottare declinate su tre diversi setting lavorativi:
- Servizio sorveglianza attiva gestione contenimento diffusione COVID-19. Supporto sanitario in Aziende Sanitarie Locali – call center numero verdi regionali
- Servizio di Igiene Pubblica - Unità operativa profilassi malattie infettive
- Servizio di Medicina Preventiva e del Lavoro in ambito ospedaliero”.
E indica anche delle regole comportamentali generali, applicabili ai tre setting, per lo spostamento da casa alla sede lavorativa e dalla sede lavorativa al domicilio delle persone:
- "Accertarsi di avere l’autodichiarazione ai sensi degli artt. 46 e 47 del D.P.R. 28/12/2000, N. 445 con indicato per motivi lavorativi indicando il luogo di partenza e il luogo di arrivo
- Effettuare il lavaggio delle mani
- Indossare una mascherina monouso
- Indossare guanti monouso o evitare di toccare superfici sui mezzi pubblici
- Mantenere la distanza di sicurezza interpersonale (almeno 1 metro)”.
L’articolo si sofferma sui seguenti argomenti:
- La sorveglianza attiva e l’attività di call center
- Informazioni sulla sanificazione e su come indossare e togliere una mascherina
- Le indicazioni per l’unità operativa profilassi malattie infettive
La sorveglianza attiva e l’attività di call center
Ci soffermiamo brevemente sul primo setting, quello relativo al “Servizio sorveglianza attiva gestione contenimento diffusione COVID-19. Supporto sanitario in Aziende Sanitarie Locali – call center numero verdi regionali”.
Si indica che i locali utilizzati per lo svolgimento dell’attività di call center “devono garantire le condizioni di sicurezza individuale e collettiva, ossia il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale (almeno 1 metro)”. E sarebbe opportuno che “in ogni azienda fosse allestita una stanza/spogliatoio a disposizione degli operatori, fornita di armadietti, appendiabito, DPI (guanti, mascherine idonee), disinfettanti e prodotti necessari per l’igiene delle superfici nonché contenitori per rifiuti speciali a rischio biologico”.
Riprendiamo alcune indicazioni specifiche.
Prima di iniziare a lavorare:
- “Prima di recarsi nella stanza/spogliatoio, smaltire DPI utilizzati per il viaggio negli appositi contenitori per rifiuti speciali a rischio biologico;
- Effettuare il lavaggio delle mani
- Indossare i DPI puliti (guanti e mascherina forniti dalla propria azienda/agenzia). È importante procedere al cambio dei DPI in tutte le situazioni in cui possano essersi contaminati;
- Recarsi nel locale adibito all’attività di call center e sanificare le superfici (scrivania) e gli strumenti (telefono, tastiera, mouse);
- Far arieggiare il locale;
- Accendere il computer e preparare tutti i file necessari all’attività di call center in base alle indicazioni ricevute dalla propria azienda/agenzia”.
Durante il turno:
- “Garantire il ricambio d’aria ogni 15 minuti;
- fare una pausa di almeno 10 minuti ogni 2 ore garantendo il turn-over con i colleghi;
- prima e dopo la pausa procedere al lavaggio delle mani e al cambio dei DPI”.
Fine turno:
- “Recarsi nella stanza/spogliatoio e smaltire i DPI utilizzati negli appositi contenitori per rifiuti speciali a rischio biologico;
- Effettuare il lavaggio delle mani;
- Indossare una mascherina monouso per il rientro a casa;
- Indossare guanti monouso o evitare di toccare superfici sui mezzi pubblici;
- Mantenere la distanza di sicurezza interpersonale (almeno 1 metro)”.
Rimandiamo alla lettura integrale del documento che, riguardo all’attività di call center, fornisce indicazioni sulla comunicazione con l'utente e sulle caratteristiche del colloquio (analisi del bisogno, triage d’intervento, inchiesta epidemiologica, misure di prevenzione comportamentale, contumacia e isolamento).
Informazioni sulla sanificazione e su come indossare e togliere una mascherina
Sempre la parte relativa al primo setting riporta diverse informazioni utili, ad esempio su come indossare, rimuovere e smaltire in modo corretto una mascherina.
Si indica che è importante “seguire alcune regole per indossare, rimuovere e smaltire in modo corretto una mascherina altrimenti questo dispositivo di protezione, usato per ridurre il rischio di contagio, può trasformarsi in fonte di infezione a causa dei germi depositatisi sopra di essa.
- Prima di indossare una mascherina, pulire le mani con un disinfettante a base di alcol o con acqua e sapone;
- Nel coprire la bocca e il naso, assicurarsi che non vi siano spazi tra il viso e la mascherina;
- Evitare di toccare la mascherina mentre la si utilizza e, se necessario farlo, pulire prima le mani con un detergente a base di alcool o acqua e sapone;
- Sostituire la mascherina con una nuova, non appena è umida. Non riutilizzare quelle monouso;
- Per togliere la mascherina: rimuoverla da dietro (senza toccare la parte anteriore); buttarla immediatamente in un contenitore chiuso e successivamente in apposito box rifiuti speciali; pulire le mani con un detergente a base di alcool o acqua e sapone”.
Sono poi fornite altre informazioni sul come sanificare le superfici e gli oggetti di uso frequente.
Il documento segnala che è importante “sanificare le superfici per ridurre la possibilità di contagio. Il virus può sopravvivere alcune ore. I disinfettanti comuni, quali per esempio quelli con alcol al 75% o la candeggina (base di cloro all’1%) sono in grado di uccidere il virus. Anche gli oggetti di uso frequente quali il cellulare, gli auricolari, i microfoni, necessitano di sanificazione. È consigliato l'utilizzo di un panno inumidito con le soluzioni su indicate”.
Rimandiamo, in questo caso alla lettura integrale del documento che riporta notizie dettagliate sul lavaggio delle mani.
Le indicazioni per l’unità operativa profilassi malattie infettive
Riprendiamo in conclusione alcune brevi indicazioni per il secondo setting trattato, il Servizio di Igiene Pubblica - Unità operativa profilassi malattie infettive.
Riguardo alla sede lavorativa si indica che sarebbe opportuno “allestire una stanza a disposizione degli operatori per il lavoro sull’emergenza fornita di armadietti, appendiabito, DPI (guanti, mascherine), disinfettante e materiale per l’igiene delle superfici, contenitori per rifiuti speciali. I locali utilizzati per lo svolgimento dell’attività di tampone devono garantire le condizioni di sicurezza individuale e collettiva. Deve essere adibita un’anti-stanza/zona filtro per consentire vestizione e svestizione degli operatori sanitari”.
Riportiamo la procedura standard per eseguire vestizione e svestizione prima e dopo aver effettuato il prelievo di campione microbiologico.
Si indica che l’Assistente Sanitario “prima di effettuare il tampone faringeo dovrà effettuare la seguente procedura” per la vestizione nell’antistanza/zona filtro:
- “Togliere ogni monile e oggetto personale. Praticare l’igiene delle mani con acqua e sapone o soluzione alcolica
- Controllare l’integrità dei dispositivi: scadenza e non utilizzare se esso non sono integri
- Indossare un primo paio di guanti
- Indossare sopra la divisa il camice monouso ed eventuali calzari
- Indossare idoneo filtrante facciale FFP2-FFP3
- Indossare gli occhiali di protezione
- Indossare un secondo paio di guanti”.
Dopo aver effettuato il tampone faringeo l’operatore dovrà attuare la seguente procedura di svestizione nell’antistanza/zona filtro:
- “Rimuovere il camice monouso ed eventuali calzali per smaltirli nel contenitore
- Rimuovere il primo paio di guanti e smaltirlo nel contenitore
- Rimuovere gli occhiali e sanificarli
- Rimuovere la maschera FFP3 maneggiandola dalla parte posteriore e smaltirla nel contenitore
- Rimuovere il secondo paio di guanti e smaltirlo nel contenitore
- Praticare l’igiene delle mani con soluzione alcolica o con acqua e sapone”.
Si sottolinea di “evitare qualsiasi contatto tra i DPI potenzialmente contaminati e il viso, le mucose o la cute; i DPI monouso vanno smaltiti nell’apposito contenitore nell’area di svestizione; decontaminare i DPI riutilizzabili”.
Ricordiamo, in conclusione, che, per quanto riguarda il secondo setting, sono riportate ulteriori informazioni relative all’esecuzione del tampone in ambiente protetto e a domicilio.
Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:
Associazione Nazionale Assistenti Sanitari, “ Emergenza sanitaria nuovo Coronavirus: indicazioni ai professionisti Assistenti Sanitari” (formato PDF, 394 kB).
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