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La validità dei crediti formativi per RSPP/ASPP
Milano, 19 Apr - La Consulta Interassociativa Italiana per la Prevenzione (CIIP) ha favorito la presentazione di due interpellanze parlamentari (allegate) per:
-portare allo scoperto la insopportabile esistenza di iniziative che vengono "spacciate" per "Formazione con Crediti RSPP e ASPP", anche in eventi tipo Convegni, Forum e simili, che prevedono la presenza di oltre 30 persone, a volte anche di 100 o 200 persone, se non oltre;
-denunciare che tali iniziative sono chiaramente illegittime già nel tipo di evento (Convegno, Forum, riunione, ecc. - anziché "Corso"), nonché per la dichiarata possibilità di consentire la partecipazione e di riconoscere e concedere crediti ad oltre 30 persone/cad. Corso;
-ribadire l'importanza della Formazione vera, che è tale SOLO se garantisce elementi minimi e insopprimibili, dichiarati e certi, tra cui: definizione dei fabbisogni formativi, progettazione didattica coerente, numero massimo dei partecipanti, modalità di registrazione, verifiche di ingresso, intermedie e finali, tipologia e valenza dei materiali didattici, successivo mantenimento di in-formazione e aggiornamento ai partecipanti, ecc.
Come prevedono tutte le decisioni sancite negli Accordiin sede di Conferenza Stato-Regioni:
- a partire dagli Accordi RSPP/ASPP del 26-01-2006 e Linee Guida del 05.10.2006, che ricordiamo essere state approvate (come il D.Lgs. 195/2003 e l'art. 8-bis del D.Lgs. 626/94) a fronte della condanna dell'Italia per sentenza della Corte di giustizia delle Comunità Europee nella causa C-49/00, che ha dichiarato che "non avendo definito le capacità e le attitudini di cui devono essere in possesso le persone responsabili delle attività di protezione e di prevenzione dei rischi professionali per la salute e la sicurezza dei lavoratori, la Repubblica italiana è venuta meno agli obblighi che ad essa incombono in forza degli artt. 6, n. 3, lett. a), e 7, nn. 3, 5 e 8, della direttiva del Consiglio 12 giugno 1989, 89/391/CEE, concernente l'attuazione di misure volte a promuovere il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro";
-fino agli Accordi Dirigenti, Preposti e lavoratori e Datori lavoro/RSPP del 21.12.2011, che prescrivono obblighi simili, in particolare, modalità didattiche e un massimo di 35 partecipanti;
le suddette decisioni degli Accordi Stato-Regioni, prescrivono che i "CORSI":
-devono prevedere un numero massimo di partecipanti: 30 nel caso di RSPP e ASPP (e 35 nel caso di lavoratori, dirigenti e preposti);
-devono essere realizzati con metodologie di apprendimento che garantiscano un equilibrio tra lezioni frontali, esercitazioni in aula e relative discussioni, nonché lavori di gruppo, nel rispetto del monte ore complessivo prefissato per ogni modulo;
-devono favorire metodologie di apprendimento basate sul problem solving, applicate a simulazioni e problemi specifici, con particolare attenzione ai processi di valutazione e comunicazione legati alla prevenzione.
Oggi, purtroppo, varie proposte "spacciate" che prevedono la presenza di oltre 30 persone, a volte anche con 100 e oltre e dichiarano di potere assegnare "crediti formativi per RSPP/ASPP" sono al di fuori da ogni ratio di formazione vera e, anzi, mostrano rilievi di illegittimità formale o sostanziale.
Come si può ammettere che:
-ai Corsi di formazione e aggiornamento RSPP/ASPP possano partecipare 50/100 o oltre 100 persone (gli RSPP hanno obblighi rilevanti ed essenziali, tra i quali collaborare e partecipare alla valutazione di "tutti" i rischi e alla redazione del DVR e del DUVRI !);
-quando è 35 il massimo numero previsto per i lavoratori, preposti e dirigenti!
Tutte le proposte che consentono la partecipazione di oltre 30 RSPP (e a maggior ragione se la consentono senza limite dichiarato, addirittura oltre le 100 o 200 persone) vanno denunciate, con forza da parte di tutti coloro che operano con coerenza e correttezza, affinché la formazione sulla salute e sicurezza sul lavoro sia vera, adeguata e sufficiente come previsto dal D.Lgs. 81/2008.
Per questi motivi la CIIP ha chiesto, operato e favorito:
- il deposito di 2 INTERROGAZIONI parlamentari rivolte al Ministro del Lavoro, Prof.ssa Elsa Fornero;
- l’esame da parte della Conferenza Stato-Regioni e delle Regioni (Coordinamenti competenti per materia).
Le 2 interpellanze parlamentari già depositate:
- Camera dei Deputati, Interrogazione n. 5-06587, primo firmatario l’On. Antonio Boccuzzi, assieme agli On. Miglioli, Berretta, Esposito, Rampi, Schirru, Codrelli, Mattesini (Commissione Lavoro) (formato PDF, 72 kB);
- Senato, Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-02782, primi firmatari i Sen. Paolo Nerozzi e Giorgio Roilo (Commissioni Lavoro e di Inchiestainfortuni) e Sen. Francesco Ferrante (Commissione Ambiente) (formato PDF, 87 kB).
Fonte: CIIP.
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Rispondi Autore: CLAUDIO NINI - likes: 0 | 19/04/2012 (08:02:20) |
Che dire...forse c'è differenza tra formazione e aggiornamento...Direi che è ora di smetterla con gli orpelli e pensare seriamente alla valutazione e prevenzione dei rischi, fare in modo che gli infortuni diminuiscano, che gli incidenti non abbiano ripercussioni sulla salute dei Lavoratori piuttosto che continuare a sovraccaricare le imprese e le figure coinvolte nella sicurezza di oneri che, inevitabilmente, li distolgono dall'obbiettivo primario che è la sicurezza e la salute dei Lavoratori. Sono d'accordo nel denunciare i "corsi finti" ma basta oneri, bastoni tra le ruote e cose del genere per favore. Grazie dello spazio e buon lavoro a tutti |
Rispondi Autore: Stefano Nelli - likes: 0 | 19/04/2012 (08:19:45) |
Buon giorno credo anch'io che ci deve essere una differenza tra corsi per diventare RSPP e corsi di aggiornamento, in quanto i corsi servono a mettere delle basi per poter poi esercitare quella tipologia di lavoro e quindi è necessario farlo con al massimo di 30 persone, ma i corsi di aggiornamento che già di se sono costosi possono essere fatti anche con molte altre persone in quanto il buon professionista si può aggiornare anche con in presenza di altre persone e anche in essenza di questionari di apprendimento che sono a volte solo un pretesto per prendere l'attestato. Saluti |
Rispondi Autore: Pasquale Iobbi - likes: 0 | 19/04/2012 (08:28:25) |
Come diceva qualcuno al peggio non c'è mai fine!!!! Ma come per l'aggiornamento sono ammessi corsi e-learning? |
Rispondi Autore: Stefano Nelli - likes: 0 | 19/04/2012 (09:01:51) |
Infatti è di questo che mi stupisco, più di 30 persone no e poi fai un e-learnig , ma questa gente sa cosa dice oppure da fiato alla bocca perchè non ha altro da fare! |
Rispondi Autore: Mario Rossetti - likes: 0 | 19/04/2012 (09:19:11) |
La "lobby" degli enti di formazione privati comincia a farsi sentire? Stufi di essere messi in disparte dai corsi di aggiornamento gratuiti perché sponsorizzati? Perché la legge parla di obbligo di "aggiornamento" e non di corsi di formazione. Convegni e forum gratuiti ben organizzati possono essere di gran lunga più utili che corsi di formazione farlocchi, seppur a pagamento e con al massimo 30 partecipanti. |
Rispondi Autore: Stefano Nelli - likes: 0 | 19/04/2012 (09:25:40) |
Bravo!!! Sarà l'ora che ci facciamo sentire tutti invece che solo le lobby tra cui le associazioni di categoria e alcuni enti bilaterali che stanno diventando dei veri acchiappa persone per creare dei nuovi carrozzoni!! a spese dei lavoratori che trovano addebitati sulle buste paga delel voci quali enti bilateriali ecc. |
Rispondi Autore: mario terlizzi - likes: 0 | 19/04/2012 (09:33:05) |
Nel 2008 ho fatto i corsi RSPP per i vari B3-4-5 .... presso importanti società di formazione .... una pena: relatori incapaci curiosi della attività di noi professionisti architetti piu' che risolvere le curiosità e domande di noi studenti - mai casi concreti - indistinta la differenza tra un macrosettore e un altro - adesso sono alle prese con gli aggiornamenti e non so' a chi rivolgermni per garantirmi un minimo di serietà.Mario Terlizzi |
Rispondi Autore: PALEARI ORESTE - likes: 0 | 19/04/2012 (11:03:38) |
Sono RSPP in vari settori ATECO da oltre 10 anni. Ieri ho partecipato ad un forum sulla sicurezza con la presenza di oltre 200 persone. I relatori erano persone molto importanti e preparate, uno fra tutti il Dott. Guariniello. Vi assicuro che è stato molto più utile questo incontro di poche ore rispetto ai corsi di aggiornamento organizzati dalle varie e rinomate associazioni durante i quali mi trovo difronte formatori impreparati o peggio. PARLIAMOCI CHIARO: questa interrogazione parlamentare che senso ha? Forse proprio queste rinomate associazioni hanno paura di perdere fette di mercato? La qualità della formazione la fa il formatore non l'ente organizzatore....di questo bisognerebbe interrogare il parlamento. Mi permetto di dare un consiglio alle associazioni e agli enti accreditati che erogano formazione: pensate ad organizzare corsi seri e con docenti preparati e vedrete che gli RSPP riempiranno le vostre aule. cordiali saluti. PALEARI |
Rispondi Autore: Fabio Maccarelli - likes: 0 | 19/04/2012 (12:10:18) |
Buongiorno a tutti, Condivido le perplessità e le preoccupazioni di molti colleghi. Un conto e' la formazione Diciamo ABC un conto l'aggiornamento. In astratto capisco anche la ratio della interrogazione parlamentare, ma di certo ci stiamo infasciando di formalismo. Se vado ad ascoltare un Procuratore o un Dirigente del Ministero su come interpretare una nuova norma, cosa importa di essere con altri 100 piuttosto che 29 persone ? Se invece devo aggiornarmi sulle nuove tecnologie per la misura e la protezione da campi elettromagnetici, può darsi che in 30 siamo troppi per vivere fattivamente um'esperienza e un confronto concreti . E vogliamo parlare di aggiornamento in e-learnimg? Che senso ha mettere un limite numerico ai partecipanti a corsi asincroni? Purché il tutoraggio sia ben fatto. Invece per i corsi sincroni in aula virtuale vale quanto detto per i seminari in presenza. Ma per esempio le comunità di pratica, forma ritenuta ovunque molto efficace per aggiornarsi fra pari, non sono riconosciute dalle norme dei vari accordi stato-regioni. In tutto questo, si rischia di non fare , ma neanche di considerare, quel poco o tanto di concreto che e' necessario per il miglioramento della salute e sicurezza. Se non fossero parole amare per chi e' in difficoltà professionale, verrebbe voglia di dire 'cambio lavoro'. |
Rispondi Autore: Camillo Forcella - likes: 0 | 19/04/2012 (12:36:55) |
Questo ulteriore "balzello" dell'aggiornamento ha già preso l'andazzo che mi immaginavo: confusione, lobbysmo e chi più ne ha più ne metta...Ho già letto delle "anticipaizioni" di quanto approvato dalla Commissione per la salute e la sicurezza per delineare i requisiti dei formatori: mi sembra l'ennesimo tentativo per creare ...confusione... Molti che qui sono intervenuti l'hanno ribadito: quello che conta è il relatore e quello che ha da dire NON dai suoi TITOLI! Sinceramente concordo, amaramente, con quanto scritto da F. Maccarelli e in particolare "verrebbe voglia di dire 'cambio lavoro'". Buoni ...corsi a tutti. |
Rispondi Autore: franco illuzzi - likes: 0 | 19/04/2012 (16:39:48) |
a me questa interrogazione parlamentare, citando il mitico Fantozzi mi sembra una ca..ta pazzesca. Se un convegno è ben organizzato e di alto livello (es. di Paleari con relatori del calibro di Guariniello) perchè non dovrebbero rilasciarmi crediti RSPP???? La CIIP dovrebbe cinguettare melgio anche perchè i crediti sono stimolo alla partecipazione agli eventi e, se non ricordo male, alla fera di Bologna e Modena, organizzate da regione emilia romagna, inail e ASL, molti eventi formativi organizzati in fiera davano crediti per RSPP come ritengo giusto che sia (e le persone in sala erano centinaia per volta e nessuno si è mai scandalizzato). Ho sentito invece giudizi diversi su alcuni eventi romani, molto pubblicitari, con crediti rspp e proposte di paritetici di fantasia |
Rispondi Autore: luciano lecca - likes: 0 | 19/04/2012 (23:58:02) |
E' molto piu' utile partecipare a convegni con relatori del calibro di Guariniello o di dirigenti dell'inail con centinaia di persone che pertecipare ai fantomatici corsi di aggiornamento per RSPP organizzato da ASSOCIAZIONI CHE VANTANO ACCREDITAMENTI.dove si assistono a deliranti monologhi di pseudo professionisti che raccontano di fatti a loro accaduti,che leggono pedissequamente il testo di legge 81/08 o di pseudo insegnanti che si qualificano come ispettori di ASL e SPRESAL,che di nozioni non ne hanno e che ribadiscono in modo offensivo e spudorato che il loro unico interesse e' sanzionare il datore di lavoro pittosto che il committente,perche' cosi ci conviene-Sfogo opportuno ,oggi dopo una giornata di corso per aggiornamento per RSPP- |
Rispondi Autore: Daniele Bersano - likes: 0 | 20/04/2012 (15:07:47) |
Buongiorno a tutti, noto con piacere la sostanziale uniformità di pareri di fronte a questa iniziativa di tale CIIP. Nel leggerla ho avuto alcune perplessità sul fatto che venga pubblicata tal quale da Puntosicuro, la cui redazione nemmeno si pronuncia a seguito del folto riscontro dei commenti: da un sito che pubblicizza corsi di e-learning, la trovo una posizione quantomeno controproducente. Inoltre, si usano termini forti come "denunciare" i corsi con più di 30 RSPP: ma a chi? e perchè? In fondo se ancora non esiste un numero massimo di partecipanti formalizzato, si può certo usare altro accordo Stato-Regioni per analogia, ma a titolo facoltativo, non certo cogente. Infine, immagino un danno enorme: corsi con relatori di elevato profilo (il pluricitato dott. Guariniello, per dirne uno) limitati a 30 partecipanti, numero che restringerebbe i discenti alla cerchia degli organizzatori e di pochi loro intimi avvisati con anticipo, non potendo chiedere a questi docenti di ripetere lo stesso corso 4-5 volte consecutive! Saluti |
Rispondi Autore: Daniele Bersano - likes: 0 | 20/04/2012 (17:33:23) |
Buongiorno a tutti, noto con piacere la sostanziale uniformità di pareri di fronte a questa iniziativa di tale CIIP. Nel leggerla ho avuto alcune perplessità sul fatto che venga pubblicata tal quale da Puntosicuro, la cui redazione nemmeno si pronuncia a seguito del folto riscontro dei commenti: da un sito che pubblicizza corsi di e-learning, la trovo una posizione quantomeno controproducente. Inoltre, si usano termini forti come "denunciare" i corsi con più di 30 RSPP: ma a chi? e perchè? In fondo se ancora non esiste un numero massimo di partecipanti formalizzato, si può certo usare altro accordo Stato-Regioni per analogia, ma a titolo facoltativo, non certo cogente. Infine, immagino un danno enorme: corsi con relatori di elevato profilo (il pluricitato dott. Guariniello, per dirne uno) limitati a 30 partecipanti, numero che restringerebbe i discenti alla cerchia degli organizzatori e di pochi loro intimi avvisati con anticipo, non potendo chiedere a questi docenti di ripetere lo stesso corso 4-5 volte consecutive! Saluti |
Rispondi Autore: filippo verrillo - likes: 0 | 20/04/2012 (19:48:43) |
Ci risiamo con il formalismo e la demagogia, già è un'aberrazione aver previsto per legge l'aggiornamento, in quanto un serio professionista che vuol restare sul mercato lo fa in maniera autonoma. Quando ci sono novità legislative o normativa il professionista le deve studiare a fondo per applicarle e cerca confronti per dubbi e perplessità che possano sorgere, quindi meglio se ciò può farla con una platea estesa e qualificata e non certo favorendole varie lobby. Anziché fare interpellanze pensate ad applicarvi nel diffondere la cultura della sicurezza ad una platea più estesa possibile. |
Rispondi Autore: Alessio Giovanni Barbera - likes: 0 | 21/04/2012 (07:57:20) |
Sembra imprecisa nelle premesse una interpellanza che cita , quanto in buona fede non so, il limite dei trenta discenti previsto per i corsi confondendolo con quello degli aggiornamenti. Poichè gli associati alla consulta sono economicamente tutti danneggiati dal rilascio di crediti formativi durante i convegni formativi il sospetto che sia strumentale diventa certezza. Facciamo che il giorno che ripropongo l'interrogazione richiedendo , come qualcuno prima di me diceva, indagini serie sulla Fad , allora li sto a sentire, fino a quel momento considero questa iniziativa una mera ricerca di notorietà . Buon lavoro a tutti |
Rispondi Autore: LIVIO DELLA SETA - likes: 0 | 21/04/2012 (12:37:25) |
Mah! Cosa volete che dica? Secondo me il problema nasce dall'etica che ognuno do noi vuole rispettare nel nostro mestiere. E' abbastanza palese che il livello di qualità di un corso di formazione o di un convegno, dipenda dal o dai relatori e dalla capacità di dare un valore aggiunto alle nostre competenze. Mi sono trovato di fronte a "popolosi" convegni con crediti gratuiti, spesso finalizzati ad autoreferenziare gli organizzatori, così come a corsi di formazione specifici, con pochi discenti, di qualità veramente scadente. Ma può essere vero anche l'esatto contrario. Di certo, ritengo che sia utile regolamentare meglio la materia, proprio al fine di evitare situazioni inutili (e francamente incresciose) come qui sopra descritte. Buon lavoro. |
Rispondi Autore: Ciro Strazzeri - likes: 0 | 21/04/2012 (16:18:50) |
Egregi Signori, ritengo prive di fondamento le lagnanze della Consulta Interassociativa Italiana per la Prevenzione (CIIP)... i requisiti (numero di presenze, metodologie, ecc.) portate come requisiti indifferibili, da una precisa lettura dell'Accordo Stato-Regioni del 2006, sono indicati nei sotto-paragrafi al paragrafo 2 dello stesso Accordo e, quindi, sono riferiti ai Corsi di base, Modulo A, B, C... i corsi di aggiornamento sono citati al paragrafo 3... è evidente, quindi, la volontà di distinguere tra "formazione di base" ed "aggiornamento", due momenti molto differenti tra loro... comunque, è più utile e "formativo" partecipare ad un evento con 500 persone, ma con ottimi relatori che divulgano seriamente informazioni aggiornate, piuttosto che a corsi in aula con 30 persone e "pseudo-docenti" o, peggio ancora a corsi in "pseudo-FAD"... e poi, guardate che anche gli Ordini Professionali organizzano eventi del genere e non solo associazioni di categoria più o meno riconosciute e rappresentative... ecco, che ci si preoccupi più del problema della rappresentatività... |
Rispondi Autore: Bruno Sarti - likes: 0 | 22/04/2012 (11:35:58) |
Credo che le associazioni che compongono la cosidedtta CIIP abbiano chiaramente indotto in erroce i parlamentari presentatori della interpellanza, facendo una imperdonabile confusione sui corsi di formazione, disciplinati nel numero di partecipanti e nei programmi, e gli obblighi di aggiornamento cosa che il legislatore ha distinto nella formulazione nello stesso testo di llegge, come altri colleghi hanno già ben chiarito. A questo punto mi sembra abbastanza chiaro che i casi sono deu, si è in presenza di malafede che ha ispirato una azione destinata a colpire associazioni conbcorrenti ,oppure siamo in presenza di una manifestazione di ignoranza...chissàcosa è più grave!!!! In secondo luogo il sottoscritto è quasi un collezzionista di attestati, mi piace frequentare seminari e convegni, e posso tranquillamente testimoniare che TUTTE le associazioni , almeno che riescono a mettere assieme più di 30 persone in una sala, poche per la verità, hanno effettuato fino a qualche giorno fà seminari e convegni rilasciando crediti formativi a più di 30 persone....non c'è niente da fare " predicano bene...ma razzolano male !!! " Infine non si capisce perchè mentre ingegneri, geometri, medici si aggiornano efficacemente durante convegni e seminari , solo noi RSPP dovremmo essere esclusi da tale opportunità. Dimenticavo, quasi tutte le associazioni ispiratrici dell'interpellanza "vendono corsi in e-learning"...sarà un caso ?? |
Rispondi Autore: Marco Busta - likes: 0 | 22/04/2012 (23:04:10) |
Mi sembra l'ennesima levata di scudi per fare lobby: saremmo noi RSPP l'unica categoria che non è in grado di aggiornarsi con convegni/forum e quant'altro. Una domanda: ma i parlamentari che avete "coinvolto" in questa iniziativa... la conoscono veramente la Legge? Sanno che stanno portando avanti istanze in spudorato odor di lobby? |
Rispondi Autore: alberto - likes: 0 | 23/04/2012 (08:52:49) |
Nel caso di RSPP e/o ASPP stiamo parlando di persone altamente formate già in precedenza e con al loro attivo attività di consulenza nonchè di istruzione superiori a quelle di un comune lavoratore, preposto o dirigente nell'ambito della materia in questione. Per cui ritengo che la partecipazione a convegni, seminari o altro anche in presenza di più di 100 partecipanti sia del tutto irrilevante, se non altro che questi convegni danno l'input iniziale per riflessioni e successivi integrazioni ed approfondimenti che possono essere eseguiti dagli interessati, molte volte più esperti di coloro che erogano corsi e/o seminari. L'importante è tenersi sempre aggiornati, non è importante in questo caso il numero di partecipanti, poichè altrimenti dovreste chiedere interrogazioni parlamentari anche per tutti gli altri tipi di seminari quali, medici, informatori scientifici, farmacisti etc che operano in un campo ancora più a rischio. |
Rispondi Autore: Luca Casale - likes: 0 | 26/04/2012 (14:53:32) |
La Consulta Interassociativa Italiana per la Prevenzione (??) farebbe meglio ad occuparsi seriamente di ciò cui è preposta, la prevenzione, e non agitare fantomatici spettri inesistenti, peraltro confondendo in modo evidente i criteri della "formazione" con quelli dell'aggiornamento !! Ribadisco i concetti già esposti dagli illustri colleghi che mi hanno preceduto; è meglio un convegno di 4 ore con magari 200 persone in cui si può ascoltare il punto di vista del dott. Guariniello o una sterile sessione tenuta da un soggetto formatore con 30 persone, del tutto inutile ed esclusivamente finalizzata all'acquisizione dei crediti formativi ? |
Rispondi Autore: Gerry Di Masi - likes: 0 | 30/04/2012 (10:59:54) |
Vorrei dire la mia sull’iniziativa della Consulta Italiana Interassociativa per la Prevenzione, a mio modesto parere (operando nel campo da circa quarantanni), iniziando con l’affermare che per chi è addentro alle segrete cose, non c’era e non c’è dubbio alcuno che si sarebbero creati, ancora una volta, dei “decretifici”. Ho frequentato negli anni, decine e decine di convegni, ho potuto ascoltare relatori che possedevano una conoscenza profonda della materia di cui discettavano, altri che sembravano precettati sul marciapiede antistante alla sede del convegno qualche minuto prima dell’inizio. Dunque, secondo qualche illustre (?), il parere del dott. Guariniello, o dell’avv. Dubini, tanto per fare dei nomi, potrebbero essere intesi e compresi a patto che siano dispensati in un’aula con non più di trenta partecipanti, omettendo tra l’altro, d’informarci se nei trenta sono da comprendersi i relatori e, le hostess poi, saranno comprese nel numero? A che punto sia la Prevenzione in Italia, lo si può comprendere dalle domande che normalmente sono avanzate ai relatori alla fine dei convegni: si va dal quanti anni devo conservare il DvR da quando cesso l’attività; a posso nominare mio figlio che lavora con me, come RLS nella mia azienda? In quel momento il conflitto di interessi di “B” ti appare come una cosina di secondo piano. Posseggo un’intera raccolta di perle di questo tipo. Secondo me un convegno è serio, quando i relatori sono seri, a prescindere da quanti siano quelli in sala che ascoltano. Nell’ultimo convegno ho potuto ascoltare da un relatore, che illustrava (senza arrossire) un metodo di verifica per le scale portatili “Applicazione di un’etichetta adesiva su cui indicare la data di scadenza” Geniale!!!Mi spiego, c’è gente che parla dal pulpito, senza aver mai visto una fabbrica dal di dentro, altri che rimestano solo le acque “Cicero pro domo sua”, per tacere dei venditori porta a porta, sì, ci sono anche loro, che sono lì solo per “piazzare” la merce…e questo certamente in qualche caso, squalifica il convegno, prescindendo dal numero dei partecipanti. Purtroppo nel campo c’è molta improvvisazione, quelli che come me operano da qualche anno ricorderanno certo quelle carte intestate che giravano, M.R. o A.S. (a piacere), Paghe & Contributi e un timbrino sottostante che recitava Legge 626. Un campo la Prevenzione in cui si sono lanciati in tanti, per non parlare dei Corsi di Primo Soccorso via internet e la parte pratica???Volete che si lasciassero scappare la formazione (rigorosamente nel caso con la minuscola). Questa è l’Italia… C’è addirittura un’associazione che, oltre al prezzo di iscrizione al convegno richiede sessanta ero solo per il rilascio dell’attestato, manco se lo rilasciassero su carta ricavata dal “Ciperus Papirus". L’importante in un convegno a mio parere sono i relatori, il resto… |