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La FIRAS-SPP in azione nel contesto europeo

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: RSPP, ASPP

31/10/2006

FIRAS-SPP, il sindacato dei RSPP e ASPP italiani, guarda all’Europa.

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La FIRAS-SPP oltre a voler rappresentare i Responsabili e gli Addetti ai Servizi di Prevenzione e Protezione italiani, figure ad alta professionalità ancora prive di riferimenti contrattuali e di tutela professionale, intende aprire contatti anche sul piano europeo della sicurezza sui luoghi di lavoro.

Il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro è da molti anni al centro delle politiche europee, non solo attraverso direttive, regolamenti ed altri documenti legislativi, ma anche grazie alla presenza di organismi di ricerca e studio sulla questione, quali l’Agenzia europea per la salute e la sicurezza sul lavoro di Bilbao e
la Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di lavoro, con sede a Dublino. Diverse le iniziative che vengono proposte nel corso dell’anno, tra tuttela Settimana europea della sicurezza, da poco conclusasi per l’anno 2006.

Nello specifico per quanto concerne i Servizi di Prevenzione e Protezione, strutturati sulla base all’articolo 7 della Direttiva Quadro 89/391, l’ampio contesto europeo risulta piuttosto differenziato di Paese in Paese a seconda delle diverse decisioni legislative nazionali.

In molti Stati la nomina di un servizio di prevenzione e protezione è obbligatoria a seconda del numero di dipendenti dell’azienda, come d’altronde nel caso italiano. La situazione varia ad esempio dai 20 dipendenti in Belgio ai
500 in Spagna (che diventano 250 per aziende ad alto rischio), ai400 in Portogallo (50 se il settore di attività è ad alto rischio).

L’articolo 7 della Direttiva Quadro è stato differentemente interpretato anche per quanto riguarda la stessa natura del SPP: nel Regno Unito, ad esempio, si trova il Comitato della sicurezza, nominato dal datore di lavoro dietro richiesta scritta da parte di almeno due Rappresentanti dei Lavoratori. Tale Comitato non corrisponde esattamente al SPP italiano, poiché non distingue al proprio interno le figure di Addetto e di Responsabile; si tratta di una funzione aziendale che prende forma dalla presenza sia di rappresentati del management sia di rappresentanti dei lavoratori “di linea”.

Al di là di tali differenze di forma, nei Paesi europei il SPP è accomunato dalla “dispersione” degli specialisti della sicurezza, poco organizzati a livello collettivo, a volte per la presenza di pressioni da parte dei singoli datori di lavoro.
 
E’ invece necessario che i Responsabili e gli Addetti, al di là della forma nazionale del SPP, si uniscano per formulare coerenti politiche di salute sul lavoro, perseguendo così numerosi obiettivi: dallo scambio di esperienze sui problemi e soluzioni incontrati nella propria attività professionale, affinché ognuno di noi possa migliorare il proprio lavoro grazie alla preventiva conoscenza di situazioni che possono presentarsi in futuro; al raggiungimento di una massa critica per poter farsi sentire dai decisori politici italiani ed europei.

Una realizzazione possibile, suggerita anche da altri enti europei, come ad esempio l’Ufficio Tecnico Sindacale (Tutb) della Confederazione europea dei sindacati (Ces).

E’ in questa ottica che
la FIRAS-SPP ha creato l’Ufficio Internazionale, con lo scopo primario di conoscere le realtà degli altri Paesi europei, e di aprire un dialogo di confronto e di crescita con altre organizzazioni sindacali.

Sulla base di queste premesse è aperta la campagna costituente della FIRAS-SPP, fino al 30 Novembre 2006; tra i soci costituenti verranno individuati i segretari regionali e provinciali, con lo scopo di creare un organismo forte a rappresentanza delle alte professionalità che si occupano di sicurezza sul lavoro.

Articolo a cura di Chiara Bussi
Responsabile Rapporti Internazionali della Segreteria Nazionale FIRAS-SPP
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