Intelligenza artificiale: le indicazioni dell’Europa
Con una delibera approvata il 27 maggio 2021, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale 19 giugno 21, l’autorità Garante per la protezione dei dati personali ha attivato un dipartimento specifico per affrontare i problemi legati all’intelligenza artificiale.
Questa iniziativa è oltremodo opportuna, alla luce del fatto che il 21 aprile 2021 la commissione europea ha avanzato una proposta di regolamento per stabilire regole armonizzate nella gestione dei problemi connessi all’utilizzo di applicativi di intelligenza artificiale.
L’intelligenza artificiale rappresenta una famiglia di tecnologie in rapidissima evoluzione, che possono portare numerosi benefici di natura economica e sociale, sia nelle attività industriali sia in quelle sociali.
L’intelligenza artificiale permette di migliorare le catene produttive, la distribuzione delle risorse e, più in generale l’ottimizzazione di numerose attività nel settore dei cambiamenti climatici, ambiente, finanza, mobilità, agricoltura e via dicendo.
Uno studio equilibrato della situazione mette tuttavia in evidenza come i pregi e i benefici dell’intelligenza artificiale possano anche portare a conseguenze negative sia per persone fisiche, sia per la società in cui operiamo.
Ecco la ragione per la quale la commissione europea ha sviluppato questa bozza di regolamento, che cerca di trovare un punto di equilibrio tra i rischi benefici dell’ intelligenza artificiale.
In particolare, la bozza di regolamento si è posta questi specifici obiettivi:
- garantire che i sistemi di intelligenza artificiale utilizzati sul mercato dell’unione europea siano sicuri e rispettosi delle leggi poste a fondamento dei valori europei,
- garantire un solido fondamento legale, per facilitare gli investimenti nell’intelligenza artificiale,
- potenziare gli strumenti, a disposizione degli organi ispettivi, per garantire il corretto utilizzo degli applicativi di intelligenza artificiale,
- facilitare lo sviluppo di un mercato armonizzato per questi applicativi, evitando una frammentazione del mercato.
Di particolare interesse è il paragrafo dedicato alle attività nelle quali non è consentito l’utilizzo di applicativi di intelligenza artificiale; ad esempio, le proibizioni si applicano a tecniche che possano attivare pressioni subliminali sui soggetti coinvolti, in particolare soggetti vulnerabili, come ad esempio minori e persone con disabilità di varia natura.
Il documento prosegue analizzando i sistemi di intelligenza artificiale ad alto rischio, che potrebbe avere un impatto negativo sulla salute e la sicurezza dei soggetti coinvolti.
Il documento è estremamente ponderoso, in quanto è composto da 108 pagine, e questo fatto conferma quanto sia importante mettere sotto controllo degli applicativi tanto potenzialmente utili, quanto potenzialmente pericolosi.
Metto a disposizione dei lettori il testo della bozza di regolamento, affinché possano gradualmente prepararsi all’entrata in vigore di regole costruttive, ma vincolanti, nell’utilizzo di questi applicativi. Indubbiamente, l’ufficio speciale attivato dall’autorità Garante italiana potrà rappresentare un prezioso supporto per un corretto utilizzo, in ambito italiano.
Il documento(pdf)
Adalberto Biasiotti
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