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Lavorare in sicurezza nei depositi: i rischi e le misure di prevenzione

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Ristorazione e turismo

29/05/2012

Una scheda tecnica si occupa della sicurezza degli addetti che operano all’interno dei locali di deposito. I fattori di rischio, i metodi di immagazzinamento, l’uso dei mezzi di sollevamento, la movimentazione manuale e le misure di prevenzione.

 
Varese, 29 Mag – La bilateralità è una pratica importante che favorisce un approccio collaborativo e partecipativo tra associazioni di datori di lavoro e associazioni di lavoratori, una pratica a cui la normativa europea e nazionale relativa al tema della tutela della salute e sicurezza sul lavoro ha dato in questi anni grande impulso. In questo senso gli enti bilaterali possono svolgere un importante ruolo per favorire la prevenzione dei rischi lavorativi, ad esempio producendo utili supporti formativi e informativi per lavoratori e aziende.
 
Gli Enti Bilaterali della provincia di Varese rientrano nell’ambito di questo sistema, sistema che a livello provinciale si articola con la presenza dell’Ente Bilaterale per il Commercio e Servizi (EBC), dell’Ente Bilaterale per il Settore Alberghiero e Pubblici Esercizi (EBT) e dell’Organismo Paritetico Provinciale (OPP).
In particolare l’Organismo Paritetico Provinciale ha prodotto e pubblicato sul proprio sito una serie di inserti, di schede tecniche relative all’analisi dei principali rischi e delle principali misure di prevenzione in diverse attività lavorative.
 

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L’inserto che presentiamo oggi, dal titolo “ Rischi in deposito” e a cura del Dott. Mauro Scartazza (Consulente Salute Sicurezza e Igiene degli Alimenti), riguarda in particolare le attività svolte dagli addetti che operano all’interno dei locali di deposito.
Attività che “prevedono il ricevimento dei fornitori con lo scarico della merce, il controllo e smistamento dei prodotti, il deposito in attesa della vendita/spedizione nei locali adibiti a deposito/magazzino, il prelievo del materiale ed eventualmente la creazione dei pallet per le consegne”.
Attività che prevedono dunque anche operazioni di carico e scarico con movimentazione manuale dei carichi e/o movimentazione con carrelli elevatori (o transpalletts elettrici o manuali), secondo la tipologia e del peso dei prodotti imballati.
 
I luoghi di lavoro di lavoro a cui fa riferimento la scheda possono essere locali di deposito/magazzino interni alle aziende o aree esterne destinate a deposito delle merci.
 
Questa una breve classificazione dei principali fattori di rischio in deposito:
- “caduta dall’alto (per utilizzo di scala);
- caduta di materiale dall’alto;
- scivolamenti e cadute a livello;
- urti, colpi, impatti e compressioni;
- movimentazione manuale dei carichi;
- punture, tagli ed abrasioni (alle mani);
- cadute di materiale durante la movimentazione;
- incidenti alla guida del carrello elevatore;
- allergie;
- rumore”.
 
La scheda propone alcuni interventi/disposizioni/procedure per ridurre i rischi.
Ad esempio si sottolinea l’importanza di utilizzare un metodo di immagazzinamento idoneo per ogni tipo di materiale:
- “pacchi e casse: si consiglia di non superare l’altezza di 4 metri nell’ accatastamento di pallet e di contenere l’angolo di inclinazione. Usare contenitori ad incastro;
-rulli, fusti e corpi cilindrici: per stoccaggi in orizzontale si possono usare pallet speciali per corpi cilindrici o incasellature con cunei di sicurezza. Per la movimentazione usare attrezzature speciali porta fusti o ribalta-fusti;
-profilati: in verticale usare staffe con chiusure di sicurezza, in orizzontale rastrelliere o pallet con sponde;
-lamiere, lastre o pannelli: in verticale porle in rastrelliere ben dimensionate (non improvvisate) o su carrelli appositi (mai appoggiate alla parete); in orizzontale con legni distanziatori per agevolare la presa con le forche. Per il sollevamento in orizzontale o in verticale usare le apposite pinze automatiche o semiautomatiche”.
 
Riportiamo le altre misure di prevenzione e procedure di lavoro proposte nella scheda:
- “verificare che sia esposto un cartello ben visibile con l’indicazione della portata massima di progetto dei solai ed anche delle eventuali scaffalature in Kg/mq di superficie”;
- “indicare l’altezza massima ammissibile per le cataste, che deve essere in funzione del carico massimo sopportabile dal pavimento, della sicurezza antiribaltamento e dello spazio necessario in quota per la movimentazione del mezzo di sollevamento;
- le cataste devono essere innalzate e disfatte da persone addestrate;
- vietare di salire direttamente sulle cataste ed usare scale o carrelli;
- porre le cataste dei materiali su pavimento resistente, piano e antisdrucciolevole ed attuare misure atte ad evitarne il ribaltamento (art. 96 del D.lgs. n.81/08);
- disporre le cataste in modo da non esercitare pressioni in pareti non idonee a sopportare tali sollecitazioni, e non invadere le vie di transito, che devono essere piane, di ampiezza adeguata e contrassegnate con strisce colorate;
- sistemare il materiale depositato secondo la sua natura ed il suo volume, tenendo conto, nel caso si tratti di materiale combustibile o infiammabile, dei criteri di prevenzione incendi;
- nel disfacimento delle cataste, procedere con ordine e mantenendo sempre un conveniente angolo di inclinazione;
- nell'imbracare i carichi, seguire norme di buona tecnica e di sicurezza (per esempio non spostare casse, balle, ecc. fissando ganci od altri organi di presa sui legacci);
- effettuare una corretta disposizione e garantire un passaggio minimo di 80 cm tra gli scaffali, per consentire una movimentazione agevole e sicura, in riferimento anche alle attrezzature utilizzate;
- verificare che lungo i percorsi non vi siano sporgenze a nessun livello di altezza, onde impedire urti e inciampi;
- verificare che nei magazzini e depositi sia rispettata la massima pulizia, l’ordine e la corretta disposizione a prescindere dal tipo di materiale stivato;
- vietare di fumare mediante l’apposizione di appositi cartelli in posizione di maggiore visibilità;
- garantire una sufficiente illuminazione delle aree di transito, evitando di formare zone d’ombra e disponendo i corpi illuminanti parallelamente alle scaffalature;
- le uscite normali e quelle di sicurezza devono essere facilmente visibili, adeguatamente illuminate e sgombre da materiale;
- verificare la costante efficienza dei dispositivi segnalatori di incendio ed il facile utilizzo dei presidi antincendio, che non deve essere impedito dalla presenza di materiale in giacenza;
- effettuare la formazione e l’informazione relativa all’uso corretto delle attrezzature;
- predisporre tutti gli interventi tecnici, organizzativi e procedurali concretamente attuabili al fine di ridurre al minimo gli eventuali rischi derivanti dall’esposizione al rumore”.
 
Concludiamo ricordando che la scheda, che invitiamo a visionare, affronta anche altri temi correlati ai rischi lavorativi nei depositi:
- formazione, informazione ed addestramento;
- dispositivi di protezione individuale (con particolare riferimento a casco protettivo, scarpe antinfortunistiche e, se il lavoro lo richiede, guanti in crosta);
- sorveglianza sanitaria.
 
 
 
Enti bilaterali della provincia di Varese, Organismo Paritetico Provinciale, “ Rischi in deposito”, scheda tecnica a cura del Dott. Mauro Scartazza - Consulente Salute Sicurezza e Igiene degli Alimenti (formato PDF, 242 kB).
 
RTM


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Rispondi Autore: Pietro pani - likes: 0
05/12/2013 (21:07:30)
Ma se un preparatore merci manovra vetri come bottiglie manualmente, nn spetterebbero gli occhiali protettivi? Parlo sempre per un deposito merci ciò chiedo l'azienda ha l'obbligo di consegnare i dispositivi ma nn l'ordine di imporre l'utilizzo ? (Occhiali di protezione ) grazie anticipatamente
Rispondi Autore: giulio monini - likes: 0
11/03/2015 (14:58:22)
Salve,
non leggo nulla riguardante le temperature del magazzino....io lavoro in un magazzino mai riscaldato che raggiunge temperature molto basse....ci sono dei limiti da rispettare?
Grazie
Rispondi Autore: ANTONIO BIANCHI - likes: 0
13/03/2019 (18:28:18)
salve, volevo sapere se nei magazzini dove avviene scarico di merce sfusa ingombrante e pesante sono d'obbligo le ribalte o no.
Rispondi Autore: Esther Perez - likes: 0
20/06/2021 (20:15:00)
Salve, il mio compagno lavora presso una ditta molto rinomata dove svolge il ruolo di magazziniere. Quando lavora di pomeriggio, resta completamente da solo dalle 17.30 alle 22.30 in questo magazzino sotterraneo. Mi confermate che sia così, ed eventualmente dove possiamo informarci per tutelare una situazione non idonea? Grazie
Rispondi Autore: Lucia - likes: 0
12/09/2024 (12:22:09)
Per il movimento di carichi manuali in magazzino a che altezza dovrebbe essere il ripiano piu alto per non rischiare di farsi male alla schiena se sono pesanti i pacchi???

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