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In bicicletta al lavoro solo se...lontano da casa
La Corte di Cassazione torna ad affrontare il problema degli incidenti in itinere con due recenti sentenze che riguardano un particolare mezzo di trasporto: la bicicletta.
Nella prima sentenza, la 14681 del 13 novembre, l'indennizzo è stato negato ad una donna che, percorrendo in bicicletta il tragitto tra il luogo di lavoro e la sua abitazione, è caduta a causa della rottura della forcella.
La motivazione della sentenza esclude la tutela assicurativa nel caso di un "lavoratore che usi la bicicletta per andare al lavoro se la necessità del ricorso a tale veicolo sia esclusa dalla particolare vicinanza del posto di lavoro all'abitazione dell'interessato".
Nel caso specifico la Cassazione ha quindi giudicato una distanza di 800 metri agevolmente percorribile a piedi, considerata la giovane eta' della lavoratrice e le favorevoli condizioni climatiche.
Con un'altra sentenza, la 14715, l'indennizzo è stato invece riconosciuto ad un'altra donna che fu scippata mentre tornava a casa dal lavoro, anch'essa in bicicletta.
Secondo la Cassazione, in questo caso l'utilizzo della bicicletta era invece legittimo.
Tra gli elementi determinanti ai fini della decisione e' stato il fatto che la a bicicletta consentiva un risparmio di tempo notevole rispetto ai mezzi pubblici e permetteva così alla donna, che aveva orari di lavoro variabili, di rientrare a casa al più presto per adempiere agli "impegni serali di una madre di famiglia".
Nella prima sentenza, la 14681 del 13 novembre, l'indennizzo è stato negato ad una donna che, percorrendo in bicicletta il tragitto tra il luogo di lavoro e la sua abitazione, è caduta a causa della rottura della forcella.
La motivazione della sentenza esclude la tutela assicurativa nel caso di un "lavoratore che usi la bicicletta per andare al lavoro se la necessità del ricorso a tale veicolo sia esclusa dalla particolare vicinanza del posto di lavoro all'abitazione dell'interessato".
Nel caso specifico la Cassazione ha quindi giudicato una distanza di 800 metri agevolmente percorribile a piedi, considerata la giovane eta' della lavoratrice e le favorevoli condizioni climatiche.
Con un'altra sentenza, la 14715, l'indennizzo è stato invece riconosciuto ad un'altra donna che fu scippata mentre tornava a casa dal lavoro, anch'essa in bicicletta.
Secondo la Cassazione, in questo caso l'utilizzo della bicicletta era invece legittimo.
Tra gli elementi determinanti ai fini della decisione e' stato il fatto che la a bicicletta consentiva un risparmio di tempo notevole rispetto ai mezzi pubblici e permetteva così alla donna, che aveva orari di lavoro variabili, di rientrare a casa al più presto per adempiere agli "impegni serali di una madre di famiglia".
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