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Malattie professionali da rumore in diminuzione, ma sempre al primo posto

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Rischio rumore

17/03/2005

Lo afferma il secondo rapporto Ispesl-Regioni sulla base delle segnalazioni giunte ai Servizi di prevenzione.

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Lo afferma il secondo rapporto Ispesl-Regioni sulla base delle segnalazioni giunte ai Servizi di prevenzione.
Oltre ai dati diffusi dall’Inail nel Rapporto annuale, una buona fonte per comprendere l’andamento delle malattie professionali nel nostro Paese è costituita dal Rapporto MALPROF, curato dall’Ispesl in collaborazione con alcune Regioni.

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Il Rapporto MALPROF, giunto alla seconda edizione, è uno strumento informativo basato su fonti del S.S.N. che, attraverso le segnalazioni dei casi di malattia professionale pervenute ai Servizi territoriali di prevenzione delle ASL, offre una panoramica del fenomeno con dati svincolati dalle condizioni di riconoscimento legale per fini di tutela assicurativa.
Il secondo rapporto, disponibile on line, si riferiscono al biennio 2001–2002 ed alle Regioni Lombardia e Toscana, consentono di offrire “un quadro sufficientemente rappresentativo del fenomeno delle patologie correlate al lavoro nel nostro Paese, tenuto conto che tali Regioni riassumono, da sole, circa il 25% degli occupati presenti in Italia; la conferma, inoltre, della medesima struttura del precedente Rapporto ha consentito l’effettuazione di confronti temporali dei dati, conferendo allo strumento un ulteriore valore aggiunto.”

L’ISPESL auspica che il sistema di sorveglianza delle malattie da lavoro possa estendersi nel prossimo futuro ad un numero sempre maggiore di Regioni, per assumere concretamente la connotazione di “Sistema nazionale”.
Focalizzando l’attenzione sull’analisi per tipo di patologia il Rapporto rileva che , biennio considerato vi è una la tendenziale flessione numerica e percentuale delle denunce per sordità da rumore che, tuttavia, continuano a rappresentare, anche nel 2002, la più alta quota sul totale (con un valore pari al 67% in Lombardia ed al 48% in Toscana). In aumento anche i casi per malattie muscoloscheletriche, la cui percentuale sul totale è più elevata in Toscana (7,7% nel 2002, dal 6,8% del 2001) che non in Lombardia (5,7% del 2002, rispetto al 3,8% del 2001).

MALPROF.


 

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