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Il mobbing nel settore elettrico

La FLAEI-CISL ha recentemente presentato i risultati di una indagine, svolta da un team di esperti dell'ISPESL, sul fenomeno mobbing all'interno del settore elettrico.

L'indagine ha preso in considerazione alcuni fattori di rischio organizzativi e psicosociali che più specificamente si coniugano con la dinamica di mobbing (mansione, comunicazione e strumenti di lavoro, vissuto soggettivo).
Lo studio intendeva appurare se si fossero configurati casi di molestie psicologiche sul lavoro.

Il campione valutato è di 2800 lavoratori del Gruppo Enel, ai quali è stato consegnato un questionario di 35 domande.

Riguardo alle mansioni svolte, il 60% dei rispondenti afferma di svolgere una attività lavorativa corrispondente alla propria qualifica, mentre il 38,7% dichiara una disomogeneità, ovvero si trova a svolgere una mansione o superiore (21,5%) oppure inferiore (14,8%) a ciò che gli compete, inoltre il 2,4% dichiara di non svolgere al momento alcuna attività lavorativa.

In termini di carico di lavoro, il 52% circa degli intervistati lo ritiene non adeguato: il 42,7% dichiara un sovraccarico, il 9,2% un sottocarico.

Riguardo alla comunicazione e le relazioni interpersonali, le relazioni interpersonali con il diretto superiore sono collaborative nel 50% circa dei casi, mentre sono conflittuali per il 10,6%.
Le relazioni con i colleghi sono collaborative per il 64,7%, competitive per il 6,8%, mentre quelle conflittuali sono il 5,2%.

Riguardo al clima organizzativo circa il 53% del campione dichiara di non essere messo nelle condizioni migliori per svolgere il proprio lavoro, in termini di informazioni, formazione e attrezzature. Tra gli intervistati, il 51,6% afferma che le proprie competenze professionali sono correttamente utilizzate dal diretto superiore.

La ricerca ha valutato le eventuali molestie psicologiche subite nell'ambiente di lavoro, ponendo la domanda in maniera diretta ed indiretta.

Il 35,6% degli intervistati afferma di aver subito molestie (928 casi). In particolare, vengono dichiarati 898 casi di molestie psicologiche (34,4%), configurabili come casi di mobbing.
E' da notare che un soggetto può aver subito più tipi di molestia. Il numero dei casi cresce se la domanda sulle molestie psicologiche viene posta in forma indiretta, ovvero chiedendo se si è a conoscenza di casi subiti da colleghi di lavoro (1004), ottenendo una percentuale di risposta pari al 37%.

Alla domanda su chi provocasse la molestia, i superiori figurano al primo posto (84,3%), seguiti a distanza dai colleghi (27,4%). Da non tralasciare che anche gli utenti sono indicati come fonte di molestie (12,8%).

La classe maggiormente colpita dalle molestie psicologiche è quella da 51 anni in poi (38,3%), per contro, la fascia d'età più giovane, con meno di 30 anni, risulta essere la meno coinvolta dal fenomeno (19,8%).
La qualifica maggiormente interessata dal mobbing è quella degli impiegati (36,9%), mentre sono più basse le percentuali per gli operai/operatori (31%) ed i quadri (30,4%). Per quanto riguarda l'anzianità di servizio delle persone molestate, sono più coinvolte le classi tra 11 e 20 anni (38,8%), e oltre 20 anni (36,9%).

La ricerca è consultabile qui.


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Rispondi Autore: Vincenzo arachi - likes: 0
24/06/2018 (10:33:40)
Nell enel ce mobbing e stolking
Rispondi Autore: Vincenzo arachi - likes: 0
24/06/2018 (10:35:05)
Mobbing e stolking in enel , ora denunciatemi per aver detto la verità
Rispondi Autore: Vincenzo arachi - likes: 0
20/07/2018 (01:18:12)
Per questo sono stato male , il mio problema lo capisco solo io ma la gente che non capisce niente e che pretende di essere neurologo o neuropsichiatra vada prima studiare prima di offendere il proprio dipendente o eliminare completamente dal lavoro di gruppo . Aggiungo che questa manovra a loro estesa non serve a niente e che nonostante la loro età ed esperienza in campo per me non sono niente

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