Come vengono gestiti i rischi psicosociali nei luoghi di lavoro in Europa?
Una nuova relazione passa in rassegna i risultati della più recente analisi ESENER-2 condotta dall’EU-OSHA, concentrandosi sui rischi psicosociali. Da questa si evince che l’impegno della dirigenza e il coinvolgimento dei lavoratori sono fondamentali per proteggere i lavoratori europei da tali rischi.
Tuttavia, anche il contesto nazionale è importante. Un’economia solida, buone iniziative nazionali in materia di salute e sicurezza sul lavoro nonché fattori culturali sono tutti aspetti che contribuiscono al raggiungimento di più elevati livelli di gestione dei rischi psicosociali.
La relazione considera altresì le implicazioni pratiche di tali conclusioni.
Maggiori informazioni su ESENER-2
Gestione dei rischi psicosociali nei luoghi di lavoro in Europa: risultati della seconda indagine europea fra le imprese sui rischi nuovi ed emergenti (ESENER-2)
La presente relazione esamina i fattori che ostacolano e determinano la gestione dei rischi psicosociali nel luogo di lavoro e come questa sia influenzata dai diversi contesti nazionali e organizzativi. L’esposizione dei lavoratori a rischi psicosociali è in aumento. Tuttavia, il livello di rischio e l’efficacia della gestione variano a seconda dei settori e dei paesi.
Sulla base dei risultati di un’analisi quantitativa dei dati di ESENER-2 combinati con altri dati specifici per paese, emerge che il contesto nazionale – cultura, economia e iniziative in materia di salute e sicurezza sul lavoro promosse dalle parti sociali – è correlato al livello di gestione dei rischi psicosociali nel luogo di lavoro. La relazione indica inoltre che l’impegno da parte della dirigenza e il coinvolgimento dei lavoratori potrebbero costituire i più efficaci propulsori organizzativi per la gestione dei rischi psicosociali, indipendentemente dal contesto nazionale. Vengono anche esaminate le implicazioni pratiche di tali risultati.
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Fonte: Eu-Osha
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