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Lista di controllo per la sicurezza dei lavori negli ambienti confinati

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Rischio esplosione, Atex

09/10/2012

Una lista di controllo elaborata dalla Commissione consultiva sottolinea le attività generali e le operazioni preliminari da attuare per la sicurezza dei lavori negli ambienti confinati. Sistemi di comunicazione e identificazione dei pericoli.

 
Roma, 9 Ott – La Commissione consultiva permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro con il “ Manuale illustrato per lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati ai sensi dell’art. 3 comma 3 del dpr 177/2011” ha fornito, attraverso un linguaggio chiaro e immediato, le soluzioni tecniche, organizzative e procedurali per i lavori negli ambienti sospetti di inquinamento o confinati. Un manuale che, come previsto dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 177 del 14 settembre 2011 indica – per tutti coloro che si occupano di bonifiche e/o manutenzione in ambienti confinati - le idonee procedure di sicurezza da attuare.
 
Di questo manuale PuntoSicuro ha messo in rilievo diversi aspetti, spesso collegati alla storia raccontata relativa alla bonifica di una cisterna interrata.
Concludiamo la presentazione del documento riportando alcuni contenuti dell’allegato che riassume buona parte delle procedure, delle buone pratiche descritte, nella forma della lista di controllo.


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L’esempio di lista di controllo (allegato 4) permette di verificare se siano state svolte una serie di attività generali propedeutiche al lavoro in questi ambienti pericolosi.
Ad esempio si sofferma sulla necessaria e specifica analisi di rischio:
 - “sono stati definiti: caratteristiche dell’ ambiente confinato, lavori che devono essere svolti e loro durata?
- sono stati specificati i pericoli potenziali presenti nel luogo confinato?
- sono stati verificati la necessità, il tipo e la frequenza dei monitoraggi ambientali (contenuto di ossigeno, assenza di contaminanti, assenza di esplosività, condizioni microclimatiche, ecc.)”?
 
Inoltre il personale coinvolto deve essere a conoscenza delle istruzioni operative in caso di emergenza e deve essere predisposta una specifica procedura di lavoro, una procedura “comprensiva delle fasi di salvataggio e di gestione di un’eventuale emergenza, incluso il coordinamento con il sistema di emergenza del Servizio Sanitario Nazionale e dei Vigili del Fuoco” (il personale coinvolto nei lavori deve conoscerla).
 
Altre indicazioni rilevabili dalla lista di controllo:
- il Datore di lavoro committente deve individuare un suo rappresentante che vigili in funzione di indirizzo e coordinamento sulle attività svolte dai lavoratori impiegati dall’impresa appaltatrice o dai lavoratori autonomi;
- il personale coinvolto deve essere idoneo, formato, informato ed addestrato a svolgere l’incarico (il 30% con almeno un’esperienza triennale nel settore);
- è necessaria anche per il preposto un’esperienza triennale nel settore.
Inoltre “è stata rilevata l’eventuale necessità di aerazione e/o bonifica? È stato effettuato il controllo dell’isolamento meccanico/elettrico? Sono state sezionate eventuali condotte che potrebbero introdurre gas, fumi, vapori, acqua o altri liquidi ? È stata verificata l’idoneità delle attrezzature di lavoro per i lavori negli ambienti confinati? È stata verificata l’idoneità della strumentazione di monitoraggio (compresa la taratura)”? 
 
Gli ambienti confinati devono essere delimitati e segnalati da apposita segnaletica.
Devono essere messi a disposizione i DPI da adottare e il medico competente ha il compito di valutare l’idoneità alla mansione dei lavoratori che accedono, anche tenendo conto di aspetti quali la claustrofobia o la necessità di usare DPI respiratori.
Senza dimenticare che prima di avviare i lavori deve essere predisposto e firmato l’apposito modulo autorizzativo (allegato 1).
 
Riguardo la necessità di un idoneo sistema di comunicazione tra interno ed esterno, anche vocale, la lista riporta un esempio di sistemi di comunicazione:
- “comunicazione a ‘voce’ tra la persona interna e quella esterna;
- comunicazione a ‘vista’ tra la persona interna e quella esterna;
- microfoni da bavero o laringofoni;
- dispositivi di allarme luminosi fissi;
- dispositivi di allarme luminosi portatili;
- dispositivi di allarme sonoro fissi;
- dispositivi di allarme sonoro portatili;
- collegamento via cavo con telefono portatile con possibilità di collegarsi con la squadra dei soccorsi e/o con i Vigili del Fuoco;
- radiotrasmittenti”.
 
La lista di controllo riporta poi precisi esempi di operazioni preliminari.
 Queste le domande a cui si chiede di rispondere:
- “è stato effettuato un controllo a vista della rimozione di materiali pericolosi?
- è stato effettuato un controllo del funzionamento dei rilevatori di gas?
- è stata effettuata un’analisi dell’atmosfera prima dell’inizio lavori, per valutare la presenza di sostanze asfissianti, tossiche o incendiarie/esplosive?
- è stato effettuato un controllo strumentale della temperatura?
- sono state segnalate parti d’impianto ad alta temperatura mettendo in atto tutte le precauzioni per impedire contatti accidentali?
- è prevista un’analisi dell’atmosfera, durante i lavori, per valutare la presenza di sostanze asfissianti, tossiche o incendiarie/esplosive?
- è stato effettuato un controllo a vista e/o strumentale dell’eliminazione delle sorgenti di innesco?
- è stato effettuato un controllo a vista della segnaletica di pericolo?
- è stato effettuato un controllo a vista delle misure di protezione per le aperture nel suolo contro la caduta di persone e per impedire l’accesso ai non addetti ai lavori (barriere, transenne, funi di sbarramento, coperchi, ecc.)?
- è stato effettuato un controllo dei presidi antincendio presenti?
- è stato effettuato un controllo a vista della predisposizione di idonea illuminazione ordinaria e di sicurezza?
- è stato predisposto, ove necessario, un kit di rianimazione con rifornimento di ossigeno (piccola bombola di ossigeno, un regolatore di pressione, un sacchetto gonfiabile e una maschera che copre il naso e la bocca dell’infortunato)?
- sono stati predisposti, ove necessario  dispositivi aggiuntivi di monitoraggio dell’ossigeno per la squadra di soccorso per controllare periodicamente le condizioni all’interno dell’ambiente confinato?
- è stata predisposta una stazione esterna, ove necessario, con bombole d’aria o con autorespiratori portatili o attraverso linee di aria compressa idonee alla respirazione?
- sono stati individuati e segnalati i percorsi di fuga”?
 
Rimandandovi ad una lettura integrale della lista, che contiene anche esempi di attività da eseguire nell’ambiente confinato o sospetto di inquinamento, riportiamo infine un elenco non esaustivo di indicazioni relative al controllo e alla identificazione dei pericoli nell’ambiente di lavoro:
- “spazio ristretto (rischio di urto, caduta, schiacciamento, scivolamento);
- difficoltà di accesso/uscita (rischio di urto, caduta, scivolamento);
- carenza/assenza di illuminazione naturale (rischio di urto, schiacciamento, caduta);
- carenza di ossigeno (rischio di asfissia);
- atmosfera ricca di ossigeno (rischio di incendio/esplosione);
- esposizione a sostanze tossiche (rischio di intossicazione);
- esposizione a sostanze corrosive o ustionanti (rischio di ustione);
- atmosfera potenzialmente infiammabile o esplosiva (rischio di incendio/esplosione);
- possibilità di temperature elevate o bassissime (rischio ustione/congelamento);
- possibilità di caduta di oggetti dall’alto (rischio schiacciamento, urto e tagli);
- esposizione a parti di macchinari rotanti (rischio urto, schiacciamento e tagli);
- presenza di tubazioni/cavi/materiali (rischio caduta/urto);
- presenza di melma/fanghi o altro fluido (rischio annegamento, intossicazione);
- fondo vischioso/scivoloso (rischio scivolamento);
- presenza di connessioni elettriche, acqua/umidità (rischio di folgorazione)”.
 
 
 
Commissione Consultiva Permanente per la salute e sicurezza sul lavoro, “ Manuale illustrato per lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati ai sensi dell’art. 3 comma 3 del dpr 177/2011”, documento approvato nella seduta del 18 aprile 2012 (formato PDF, 3.33 MB).
 
 
 
Tiziano Menduto


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