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Sette regole vitali per chi lavora sulle linee elettriche
Lucerna, 18 Apr – Quando si parla delle regole, delle procedure di lavoro, relative a chi lavora con le linee elettriche, presenti nella Confederazione elvetica, bisogna tener conto non solo della diversità dei riferimenti legislativi tra la Svizzera e l’Italia, ma anche delle differenze nella distribuzione di energia elettrica tra i due paesi.
Tuttavia non solo molti dei suggerimenti prospettati dai documenti di Suva, l’Istituto elvetico per l'assicurazione e la prevenzione degli infortuni, sono adatti anche ai nostri lavoratori, ma spesso l’approccio elvetico a questi temi - con la sottolineatura del diritto di sospensione dei lavori laddove il rischio non sia stato eliminato o ridotto - è comunque uno stimolo al miglioramento delle nostre strategie di prevenzione.
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Ci soffermiamo in particolare oggi su un documento di Suva, collegato alla campagna “ Visione 250 vite”, dal titolo “Sette regole vitali per chi lavora sulle linee elettriche ordinarie”. E, in particolare, sul Vademecum correlato che raccoglie, oltre alle regole, approfondimenti e informazioni su come preparare, per ciascuna regola vitale, una mini-lezione.
Prima di entrare nel dettaglio di alcuni suggerimenti, di alcune regole, riportiamo brevemente l’elenco delle sette regole, dei sette principi salvavita:
Regola 1 - Incarichi chiari e precisi
Regola 2 - Mai lavorare da soli
Regola 3 - Mettere in sicurezza i piloni di legno
Regola 4 - Proteggersi dalle cadute dall’alto.
Regola 5 - Installare la messa a terra
Regola 6 - Uso corretto delle attrezzature
Regola 7 - Garantire il salvataggio.
Entriamo nel dettaglio di alcune regole.
Regola 1 - Lavoriamo con un incarico chiaro e preciso e sappiamo chi è il responsabile.
Lavoratore: “inizio il lavoro solo quando ho capito bene l’incarico e so chi è il responsabile. In caso di imprevisti (temporale, attrezzature inappropriate, ecc.) sospendo i lavori e avviso il superiore.
Superiore: “pianifico i lavori con cura, assegno gli incarichi in modo chiaro e impiego solo personale addestrato. Non tollero le improvvisazioni”.
Il documento sottolinea che per essere chiaro “un incarico di lavoro deve essere pianificato accuratamente e prevedere una valutazione dei rischi preliminare. In questo modo si evitano i malintesi a tutto vantaggio della sicurezza e dell’efficienza”.
Inoltre i “seguenti punti rientrano in ogni incarico e devono essere chiari prima di iniziare i lavori: persona responsabile delle misure di protezione necessarie e dell’esecuzione sicura dei lavori in loco; lavori da eseguire; metodo di lavoro (lavori elettrici); luogo di lavoro (posizione di ogni parte dell’impianto, ad es. con mappa); attrezzature di lavoro per raggiungere i punti sopraelevati (piattaforme elevabili, scale, DPI anticaduta); documentazione scritta dei lavori (lista di controllo, istruzioni di lavoro); formazione richiesta (competenze) per ogni addetto ai lavori; DPI (chi, cosa, quando); procedura in caso di infortunio”.
E durante lo svolgimento del compito bisogna prestare particolare attenzione ai seguenti aspetti:
- “non correre rischi inutili; prima di iniziare i lavori mettere in sicurezza il luogo di lavoro (materiale elettrico, ambiente, ecc.);
- se si usa una ricetrasmittente, i dipendenti devono sapere come farla funzionare;
- se l’incarico non è chiaro o manca della documentazione, bisogna sospendere i lavori e informare il superiore;
- documentare le fasi di lavoro concluse (spuntare le voci della lista di controllo, mettere la firma). Informare gli addetti ai lavori sull’avanzamento dei lavori e sul da farsi;
- eseguire i controlli prescritti e documentarli (ad es. con liste di controllo e verbali)”.
Regola 2 - Sulle linee elettriche ordinarie non lavoriamo mai da soli.
Lavoratore: “faccio in modo che almeno un collega possa vedermi o sentirmi per dare l’allarme e soccorrermi in caso di emergenza.
Superiore: “faccio in modo che i miei dipendenti non lavorino mai da soli e metto a punto un piano per le emergenze”.
Bisogna mettere in chiaro che “i lavoratori non devono mai lavorare da soli sulle linee elettriche ordinarie. In caso di lavori di routine è necessario garantire la reperibilità della persona tramite telefono cellulare o ricetrasmittente”.
Non si può lavorare da soli perché:
- “in caso di infortunio (elettrocuzione, arco elettrico, caduta, ecc.) è fondamentale il soccorso immediato. Questo è possibile solo se l’addetto ai lavori è sorvegliato a distanza da una seconda persona;
- in caso di operazioni complesse e delicate è possibile consultarsi e, se necessario, la seconda persona può mettere in guardia l’altro da manovre errate”.
Regola 4 - Proteggiamo noi stessi e il materiale dalle cadute dall’alto.
Lavoratore: “sui piloni che sorreggono le linee elettriche ordinarie uso i DPI anticaduta (ad es.
cintura di posizionamento con 2 funi). Porto il casco di protezione e faccio in modo che non cada del materiale.
Superiore: “istruisco i dipendenti sull’uso delle imbracature anticaduta. Faccio in modo che utilizzino sempre l’imbracatura di ritenuta e posizionamento e la seconda fune di posizionamento in base alla situazione”.
È importante verificare l’equipaggiamento e salire con l’attrezzatura giusta.
Il documento riporta un esempio di equipaggiamento base: 1 paio di ramponi per pali; 1 cintura combinata di arresto caduta e posizionamento (UNI EN 361/358); 2 funi di posizionamento con dispositivo di regolazione della lunghezza (UNI EN 358); casco (con cinturino sottogola); scarpe da lavoro robuste, idonee ai ramponi (sopra la caviglia, suola robusta; si raccomandano le calzature di sicurezza); borsa da cintura portautensili; guanti idonei. Se sul pilone di legno ci sono degli ostacoli da superare (incastri, tiranti, funi di ancoraggio, segnaletica stradale, ecc.), è necessaria un’ulteriore fune di sicurezza”. E una volta raggiunta la postazione, “l’operaio deve proteggersi dalle cadute dall’alto, ad esempio mettendo una fune di sicurezza supplementare” (un’altra possibilità per evitare le cadute è “usare una fune bypass o una fune bloccante”).
Regola 6 - Utilizziamo attrezzature potenzialmente pericolose solo se abbiamo ricevuto precise istruzioni in merito.
Lavoratore: “impiego le attrezzature di lavoro (motoseghe, autogru o piattaforme elevabili) solo se sono stato autorizzato e istruito a farlo. Rispetto sempre le regole.
Superiore: “mi assicuro che le attrezzature di lavoro (motoseghe, autogru o piattaforme elevabili) siano utilizzate solo da personale addestrato e competente. Verifico se si rispettano le regole”.
Si sottolinea che l’ uso di motoseghe, autogru, piattaforme elevabili, verricelli a fune e catena è particolarmente pericoloso e che “queste attrezzature devono essere utilizzate solo da personale qualificato e competente”.
Veniamo all’ultima regola.
Regola 7 - Predisponiamo tutto quanto è necessario per soccorrere immediatamente le vittime di un infortunio.
Lavoratore: “so come comportarmi in caso di emergenza (dare l’allarme, ecc.) e so usare correttamente i mezzi di soccorso.
Superiore: “faccio in modo che sia sempre garantito il salvataggio in tempi rapidi. Stabilisco il piano di emergenza in base al luogo di lavoro e lo metto per iscritto. Faccio in modo che i dipendenti si esercitino periodicamente con i mezzi di soccorso”.
Il documento consiglia, infine, di “svolgere delle esercitazioni”, applicando la procedura per i soccorsi “basandosi su una situazione realistica”. Ed è utile far comprendere ai lavoratori “le conseguenze nel caso si chiamino in ritardo i soccorsi”.
Segnaliamo alcuni articoli pubblicati da PuntoSicuro relativi ai rischi elettrici e alla normativa italiana:
N.B.: I riferimenti legislativi contenuti nel documento originale e i dati relativi agli incidenti riguardano la realtà elvetica, i suggerimenti indicati sono comunque utili per tutti i lavoratori tenendo conto, tuttavia, delle differenze nella distribuzione di energia tra Svizzera e Italia.
Suva, “ Sette regole vitali per chi lavora sulle linee elettriche ordinarie”, edizione ottobre 2014 (formato PDF, 1.25 MB).
Suva, “ Sette regole vitali per chi lavora sulle linee elettriche ordinarie. Vademecum”, edizione ottobre 2014 (formato PDF, 6.10 MB).
RTM
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