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Aumenta il rischio elettrico nelle abitazioni italiane

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Rischio elettrico

21/07/2004

Troppi gli impianti non a norma. Prosiel annuncia il prossimo avvio del “Mese della sicurezza elettrica”.

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In Italia solo una abitazione su 3 ha un impianto elettrico a norma. Eppure gli italiani preferiscono acquistare un condizionatore piuttosto che rendere sicuro l’impianto elettrico della propria abitazione. La vendita di condizionatori ha infatti avuto un picco negli ultimi due anni, altrettanto non si può dire per l’adeguamento degli impianti elettrici non a norma.
L’accresciuto uso dei condizionatori “induce un aumento nell’assorbimento di potenza elettrica e non coincide con il proporzionale adeguamento degli impianti, con conseguenti maggiori rischi per le infrastrutture sottoposte a forti sollecitazioni. Questi rischi sono aumentati dalla diffusione di prodotti di scarsa qualità, contraffatti o non conformi alle normative vigenti.”

La denuncia viene del Prosiel, associazione italiana per la sicurezza elettrica, che traendo spunto dalle necessità emerse da una indagine svolta nel marzo scorso[si veda PuntoSicuro del 1.3.4], ha lanciato il “Mese della sicurezza elettrica”, che avrà luogo il prossimo autunno.

Trattandosi di una iniziativa pilota, sarà sperimentata in due città campione, Bari e Reggio Emilia. Il progetto coinvolge tutti gli operatori della filiera (privati e pubblici) e i media locali, e prevede interventi gratuiti di check-up dell’impianto, rilascio di schede intervento, campagne di comunicazione e informazione sulla sicurezza e sulla prevenzione dei rischi.

“La situazione del nostro Paese è decisamente a rischio – commenta il Presidente PROSIEL, Domenico Bosatelli, – e dobbiamo intervenire subito: attraverso una campagna capillare di sensibilizzazione dei cittadini e interventi mirati rivolti alle Istituzioni competenti, perché introducano anche in Italia misure di controllo e prevenzione. La sicurezza deve essere considerata un valore per il sistema-Paese e dobbiamo capire che la nostra competitività deve prevedere decisi miglioramenti infrastrutturali.”
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