Un nuovo ebook per la prevenzione del rischio chimico e cancerogeno
Milano, 8 Mag – Come ricordato in numerosi articoli del nostro giornale e con riferimento alle tante sostanze pericolose che rappresentano un rischio significativo per la salute e la sicurezza di lavoratori, l’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro ha promosso la campagna europea 2018-2019 “ Salute e sicurezza negli ambienti di lavoro in presenza di sostanze pericolose”.
In relazione a questa campagna, di cui PuntoSicuro è media partner, la Consulta Interassociativa Italiana per la Prevenzione ( CIIP) ha pubblicato il 28 aprile 2019, in occasione del Workers' Memorial Day, il documento “EBook Rischio Chimico e cancerogeno”, curato da Lalla Bodini, Susanna Cantoni, Enrico Cigada e Carlo Sala (coordinatore Gruppo di Lavoro CIIP su Rischio Chimico e Cancerogeno).
L’articolo si sofferma sui seguenti argomenti:
- L’ebook e la campagna europea
- Gli obiettivi del documento
- L’analisi dei dati sugli infortuni
- L’indice del documento
L’ebook e la campagna europea
L’ebook sul rischio chimico e cancerogeno, che segue il precedente e-book sul tema dell’invecchiamento nei luoghi di lavoro, parte innanzitutto ricordando che la campagna europea ha tra i suoi obiettivi:
- “sensibilizzare il pubblico sull’importanza della prevenzione dei rischi derivanti dalle sostanze pericolose, contribuendo a dissipare i malintesi comuni;
- promuovere la valutazione del rischio fornendo informazioni sugli strumenti pratici e creando opportunità per condividere le buone pratiche acquisite e sperimentate, concentrandosi in particolare sui seguenti aspetti:
- eliminazione
- sostituzione delle sostanze pericolose sul luogo di lavoro o gerarchia delle misure di prevenzione (ossia seguire la gerarchia descritta nella normativa in modo da selezionare sempre il tipo di misure più efficaci);
- aumentare la consapevolezza dei rischi connessi all’esposizione ad agenti cancerogeni sul lavoro sostenendo lo scambio di esperienze preventive e di gestione dei rischi con risultati positivi; l’EU-OSHA è uno dei firmatari del patto che si impegna a seguire la tabella di marcia dell’UE sugli agenti cancerogeni;
- rivolgersi alle categorie di lavoratori con esigenze specifiche e più elevati livelli di rischio fornendo informazioni personalizzate, nonché esempi di buone pratiche”. Queste categorie comprendono secondo EU-OSHA: “donne, lavoratori immigrati, giovani, lavoratori maggiormente a rischio a causa del settore o dei lavori in cui sono impiegati, manodopera temporanea e lavoratori che operano nell’economia informale”.
- “accrescere la conoscenza del quadro legislativo europeo e nazionale che è già in atto per tutelare i lavoratori e porre l’accento sugli sviluppi politici”.
Gli obiettivi del documento
L’ebook della CIIP, come indicato nella presentazione, cerca di riordinare il “tanto che si è fatto (analisi del rischio, misure, soluzioni…) in alcuni comparti/ lavorazioni/ esposizioni attuali mantenendo un taglio divulgativo scientifico”. E sono stati affrontati in particolare alcuni temi, come:
- “una prima ricostruzione storica dell’attenzione al rischio chimico nei luoghi del lavoro che già nel ‘700 vedeva in Bernardino Ramazzini un antesignano”;
- un ragionamento sui dati sugli infortuni e incidenti nel comparto chimico e nei tanti luoghi di lavoro (praticamente tutti) dove si fa uso di sostanze e prodotti chimici;
- una introduzione sulle tendenze legislative in Europa;
- la centralità di una corretta valutazione del rischio chimico e di una formazione conseguente.
Nell’ebook sono poi presenti una serie di schede su comparti e rischi “con un carattere di attualità e di trasversalità spesso sconfinando tra ambienti di lavoro e di vita”.
Ad esempio si parla di antiblastici “un tema purtroppo di grande attualità per l’estendersi del loro utilizzo”, aflatossine (“l’inquinante fungino bene studiato come contaminante alimentare ma molto più sottovalutato negli ambienti di lavoro”), asfaltisti (“per valorizzare un lavoro spesso oscuro di migliaia di lavoratori che si occupano della costruzione e della manutenzione delle strade”), prodotti fitosanitari (l’uso dei prodotti fitosanitari nel settore agricolo “sta ricevendo negli ultimi anni una particolare attenzione per le ricadute che l’impiego di tali prodotti ha sulla salute degli operatori agricoli, dei consumatori e per la tutela dell’ambiente e della biodiversità”), metalli duri (“un comparto/lavorazione apparentemente di nicchia ma sempre di evidente drammaticità”), nanomateriali (“tema di grande attualità, in forte espansione per gli utilizzi diversificati ed innovativi”), le sostanze perfluoroalchiliche (“tema che negli ultimi anni è entrato nella ribalta e nella attualità”), la silice nel settore delle costruzioni.
L’analisi dei dati sugli infortuni
Prima di arrivare all’indice del documento, presentiamo brevemente le conclusioni del capitolo “L’individuazione del rischio chimico mediante i flussi informativi Inail Regioni e Province autonome”, a cura di Giovanni Falasca (Esperto di sistemi informativi, consulente per i Flussi Informativi sugli infortuni sul lavoro Inail – Regioni e Province Autonome) e Battista Magna (Direttore UOC PSAL Milano – ATS Città Metropolitana Milano).
In queste riflessioni sui dati sugli infortuni e incidenti, nel comparto chimico e nei tanti luoghi di lavoro dove si fa uso di sostanze e prodotti chimici. si sottolinea che “l’individuazione del rischio chimico a partire dagli infortuni sul lavoro deve seguire necessariamente due strade: da una parte l’analisi a livello di comparto produttivo in base a classificazioni di attività produttive”, dall’altra “l’analisi degli infortuni nella cui dinamica sono coinvolte sostanze chimiche come agenti materiali in base alle classificazioni ESAW/2” (la classificazione della fase 2 degli European Statistics on Accidents at Work “prevede l’utilizzo di otto variabili per descrivere la dinamica degli infortuni: tipo luogo, tipo lavoro, attività fisica, agente materiale attività fisica, deviazione, agente materiale deviazione, contatto, agente materiale contatto”).
Nel capitolo, che vi invitiamo a leggere integralmente, è presente un’analisi dei dati con riferimento a:
- aziende nel comparto chimica
- infortuni nel comparto chimica
- tassi infortunistici nel comparto della chimica
- analisi qualitativa degli infortuni per agenti chimici
Nelle conclusioni si segnala che l’analisi di comparto delle aziende chimiche e farmaceutiche ha evidenziato “tassi infortunistici inferiori alla media degli altri comparti, pur con eccezioni riconducibili all’esiguità del numeratore”. E questo è dovuto “alla maggiore dimensione delle aziende coinvolte rispetto alla media di tutti gli altri comparti, il che implica una maggiore organizzazione anche per quanto riguarda la sicurezza”.
In ogni caso “esistono differenze significative fra i tassi di incidenza nelle varie regioni indicando margini di miglioramento sicuramente da approfondire”.
L’analisi mostra, comunque, che il rischio chimico “non è esclusivo delle industrie che producono prodotti chimici inquadrate nel Comparto Chimica: dall’esame delle modalità di accadimento degli infortuni nei quali sono coinvolte sostanze chimiche come agente materiale, meno di un decimo di questi sono avvenuti nel Comparto Chimica”.
E riguardo all’analisi qualitativa dei dati per evidenziare il rischio chimico presente in più comparti, fra i quali Servizi, Edilizia, Metalmeccanica, Sanità, si è rilevato che proprio “in questi ultimi comparti si sono verificati la maggior parte dei casi selezionati qualitativamente, segno che al contrario delle aziende specializzate il rischio chimico è più trascurato”.
Gli autori si soffermano poi sulla gravità degli infortuni nel comparto della chimica: “si è visto che gli infortuni gravi, con più di 40 giorni di prognosi o con danni permanenti, sono maggiori rispetto agli altri comparti e questo non è del tutto spiegabile con la minore sotto notifica, visto che è più difficile ‘nascondere’ questo tipo di infortuni”. E se queste sono aziende più strutturate e preparate al rischio chimico rispetto alle altre: “cosa pensare allora della gravità degli infortuni accaduti alle aziende dei comparti diversi dalla chimica”?
Probabilmente - concludono gli autori – proprio “su questi ci si dovrebbe concentrare per migliorare la consapevolezza del rischio chimico, proprio dove non ce lo si aspetta”.
Riportiamo in conclusione l’indice del EBook Rischio Chimico e cancerogeno:
RISCHIO CHIMICO PER LA SALUTE. ALLE ORIGINI DI UN CONCETTO (Franco Carnevale e Alberto Baldasseroni)
IL RISCHIO CHIMICO NELLE OPERE DI RAMAZZINI
IL “CLASSICO” CAPITOLO SUI VUOTACESSI
LE MALATTIE DEGLI SPEZIALI (DE PHARMACOPOEORUM MORBIS)
IL RISCHIO CHIMICO IN EPOCA POST RAMAZZINIANA
L’INDIVIDUAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO MEDIANTE I FLUSSI INFORMATIVI INAIL REGIONI E PR.AUT. (Giovanni Falasca e Battista Magna)
LE AZIENDE NEL COMPARTO CHIMICA
INFORTUNI NEL COMPARTO CHIMICA
TASSI INFORTUNISTICI NEL COMPARTO DELLA CHIMICA
ANALISI QUALITATIVA DEGLI INFORTUNI PER AGENTI CHIMICI
CONCLUSIONI
RÉVISION DE LA DIRECTIVE SUR LES CANCERS AU TRAVAIL : UNE BATAILLE POLITIQUE DE LONGUE HALEINE (Laurent Vogel di ETUI)
UN RETARD DE PLUS DE DIX ANS
LE PARLEMENT REDRESSE LA BARRE
VINGT ET UNE VALEURS LIMITES SUPPLÉMENTAIRES
LES FEMMES AUSSI ! L’EXEMPLE DES MÉDICAMENTS CYTOSTATIQUES
POUR EN SAVOIR PLUS
LA VALUTAZIONE DEI RISCHI A SEGUITO DEI REGOLAMENTI EUROPEI (Carlo Sala)
PREMESSA
LA NUOVA NORMA UNI EN 689 PREVEDE
LA VALUTAZIONE DEI RISCHI: SIMILARITÀ E DIFFERENZE TRA REACH E DLGS. 81/08
LA QUESTIONE DEI VALORI LIMITE
VALORI LIMITE A LIVELLO EUROPEO
SCENARI DI ESPOSIZIONE
FASI DELLA VALUTAZIONE DELL’ESPOSIZIONE
STIMA DELL'ESPOSIZIONE
CONFORMITÀ ALLA SCHEDA DEI DATI DI SICUREZZA
NECESSITÀ E PRASSI DI SOSTITUZIONE O RESTRIZIONE DEI CANCEROGENI
ESPOSIZIONE A MISCELE ED ESPOSIZIONI MULTIPLE: CONSIDERAZIONI GENERALI E DEFINIZIONI
NECESSITÀ DI AGGIORNAMENTI E APPROFONDIMENTI
PROSPETTIVE
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI SUI RISCHI DETERMINATI DA SOSTANZE CHIMICHE PERICOLOSE (Norberto Canciani con E.Ariano, S.Cantoni, E.Gerbino, S.Savi, R.Vitale, A.Zaffanella, C.Zamponi)
PREMESSA
IL RISCHIO CHIMICO E LE ATTIVITÀ DI FORMAZIONE / ADDESTRAMENTO
I CONTENUTI DELLA FORMAZIONE SUI RISCHI DA AGENTI CHIMICI
MODALITÀ DELLA FORMAZIONE
FORMAZIONI SPECIFICHE
AFLATOSSINE E RISCHIO CANCEROGENO NELLA FILIERA AGROALIMENTARE (Fulvio Ferri)
GENERALITÀ SULLE AFLATOSSINE (AF)
LA NORMATIVA
ATTUALITÀ DELLA ESPOSIZIONE PROFESSIONALE AD AF
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA AFLATOSSINE
MONITORAGGIO BIOLOGICO DELL’ESPOSIZIONE AD AF
MISURE DI PREVENZIONE DEL RISCHIO
MISURE DI PREVENZIONE COLLETTIVA
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE INDIVIDUALE
SORVEGLIANZA SANITARIA
BIBLIOGRAFIA
SITOGRAFIA
ANTIBLASTICI E CHEMIOTERAPICI I RISCHI LEGATI ALL’ESPOSIZIONE PROFESSIONALE E AMBIENTALE (Carlo Sala)
CENNI STORICI
LA CLASSIFICAZIONE DI CANCEROGENICITÀ
I MECCANISMI DI AZIONE
CLASSIFICAZIONE DEI CHEMIOTERAPICI ANTIBLASTICI
I LAVORATORI POTENZIALMENTE ESPOSTI: OCCASIONI POTENZIALMENTE ESPOSITIVE
STIMA DELL’ESPOSIZIONE PROFESSIONALE
MANIPOLAZIONE E SOMMINISTRAZIONE
SMALTIMENTO
RISULTATI DI MONITORAGGI AMBIENTALI E BIOLOGICI
EFFETTI SULLA SALUTE E SORVEGLIANZA SANITARIA
LINEE GUIDA E RACCOMANDAZIONI
I PROBLEMI AMBIENTALI
NORME RECENTI
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
ASFALTATURA E RISCHIO CANCEROGENO DA IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI (Ettore Brunelli)
ATTUALITÀ DELLA ESPOSIZIONE OGGI
TOSSICOLOGIA DEI BITUMI E DEGLI IPA
VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA IPA
MISURE DI PREVENZIONE DEL RISCHIO
SORVEGLIANZA SANITARIA
BIBLIOGRAFIA
L'ESPOSIZIONE A PRODOTTI FITOSANITARI (Maria Cristina Aprea e Lucia Miligi)
CONSIDERAZIONI INTRODUTTIVE
L'ESPOSIZIONE A PRODOTTI FITOSANITARI
EFFETTI SULLA SALUTE DEI PRODOTTI FITOSANITARI
MONITORAGGIO DELL’ESPOSIZIONE A PRODOTTI FITOSANITARI
ESPOSIZIONE INALATORIA
ESPOSIZIONE CUTANEA
CALCOLO DELLE DOSI DI ESPOSIZIONE
MONITORAGGIO BIOLOGICO DELL’ESPOSIZIONE A PRODOTTI FITOSANITARI
VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA PRODOTTI FITOSANITARI
MISURE DI PREVENZIONE DELL’ESPOSIZIONE
CONCLUSIONI
BIBLIOGRAFIA
METALLI DURI: UNA ESPOSIZIONE IN FORTE CRESCITA (Fabrizio Ferraris)
INTRODUZIONE: COSA SONO E DOVE SI USANO I METALLI DURI
PRODUZIONE
ESPOSIZIONE
EFFETTI SULLA SALUTE
ASSORBIMENTO E MONITORAGGIO BIOLOGICO DELL’ESPOSIZIONE
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
MISURE DI PREVENZIONE DEL RISCHIO
SORVEGLIANZA SANITARIA
BIBLIOGRAFIA
NANOMATERIALI: UN TEMA IN CRESCITA (Saverio Pappagallo, Daniele Carpanelli)
NANOMATERIALI - COSA SONO
NANO MATERIALI CARATTERISTICHE E UTILIZZI
EFFETTI DEI NANOMATERIALI SULL’ORGANISMO UMANO
NANOMATERIALI: UN PIANO MIRATO
SOSTANZE PERFLUOROALCHILICHE (PFAS) COME PERTURBATORI ENDOCRINI (Elisabetta Barbassa)
PFAS: PROPRIETÀ, FONTI DI INQUINAMENTO E VIE DI ESPOSIZIONI PER L’UOMO
TOSSICOLOGIA DEI PFAS
ATTUALITÀ DELLA ESPOSIZIONE AI PFAS
MONITORAGGIO AMBIENTALE DEI PFAS
SORVEGLIANZA SANITARIA E MONITORAGGIO BIOLOGICO
MISURE DI GESTIONE DEL RISCHIO
LA SOSTITUZIONE DEI PFAS
BIBLIOGRAFIA
ESPOSIZIONE PROFESSIONALE A SILICE LIBERA CRISTALLINA NEL SETTORE DELLE COSTRUZIONI (Battista Magna)
LA SILICE COSA È
I LAVORATORI POTENZIALMENTE ESPOSTI
DATI DI ESPOSIZIONE
L’ESPOSIZIONE A SILICE IN EDILIZIA
I DATI DELLA ESPERIENZA DI MILANO
LE PRINCIPALI MISURE PREVENTIVE
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
Tiziano Menduto
Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:
CIIP, “ EBook Rischio Chimico e cancerogeno”, a cura di Lalla Bodini, Susanna Cantoni, Enrico Cigada e Carlo Sala (formato PDF, 6.2 MB).
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