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Sicurezza in lavanderia
Sono circa 25mila le aziende italiane che svolgono attivita' di 'lavanderia a secco'; il settore occupa in totale circa 60.000 addetti.
L'attività di lavanderia a secco è considerata insalubre: è infatti inserita nell'elenco delle industrie insalubri di seconda classe pubblicato con Decreto del Ministero della Sanità del 5 settembre 1994.
Per tutelare la salute degli operatori, nello svolgimento di tale attività sono richieste speciali cautele in quanto nelle fasi di lavoro viene utilizzata, come solvente, una sostanza nociva per l'uomo e per l'ambiente: il percloroetilene (PCE).
Per aiutare i lavoratori a comprendere l'importanza di rispettare le norme di sicurezza e di buona pratica di lavoro per rendere meno pericolose quelle operazioni che meccanicamente si ripetono ogni giorno, l'Inail, in collaborazione con CPNA (Comitato Paritetico nazionale dell'Artigianato) ha realizzato un opuscolo, destinato agli operatori del settore ''lavanderie a secco''.
Le informazioni fornite intendono contribuire ad un'adeguata conoscenza dei rischi connessi all'utilizzo del solvente percloroetilene (PCE) usato nelle fasi di lavaggio
L'opuscolo illustra la pericolosità della sostanza e le precauzioni da adottare nel deposito e nello smaltimento .
Sono illustrati gli effetti del percloroetilene sulla salute dell'uomo ed approfonditi gli aspetti prevenzionali, in particolari le caratteristiche degli impianti e gli ambienti di lavoro, la formazione e l'informazione del personale, le regole di buona pratica di lavoro, dispositivi di protezione individuale , la sorveglianza sanitaria.
Il percloroetilene e' classificato come ''nocivo'' e ''pericoloso'', pertanto la sua fornitura deve essere per legge accompagnata da una ''scheda di sicurezza'' (D.M. Sanità del 4-04-1997).
Tale scheda rappresenta uno strumento particolarmente utile al datore di lavoro e ai lavoratori soprattutto per gli aspetti informativi e comportamentali connessi all'uso delle sostanze o preparati pericolosi.
Nella scheda di sicurezza saranno fornite informazioni, ad esempio, sulle misure di primo soccorso nel caso di contatto con la sostanza, sulle misure antincendio, indicazioni su manipolazione e stoccaggio, considerazioni sullo smaltimento.
Per chiarire l'importanza, ai fini della sicurezza, di conoscere i contenuti di questa scheda, l'opuscolo fornisce inoltre un esempio di ''scheda di sicurezza tipo''.
Completa l'opuscolo l'elenco delle fonti normative.
''Il rischio chimico nelle lavanderie a secco''.
L'attività di lavanderia a secco è considerata insalubre: è infatti inserita nell'elenco delle industrie insalubri di seconda classe pubblicato con Decreto del Ministero della Sanità del 5 settembre 1994.
Per tutelare la salute degli operatori, nello svolgimento di tale attività sono richieste speciali cautele in quanto nelle fasi di lavoro viene utilizzata, come solvente, una sostanza nociva per l'uomo e per l'ambiente: il percloroetilene (PCE).
Per aiutare i lavoratori a comprendere l'importanza di rispettare le norme di sicurezza e di buona pratica di lavoro per rendere meno pericolose quelle operazioni che meccanicamente si ripetono ogni giorno, l'Inail, in collaborazione con CPNA (Comitato Paritetico nazionale dell'Artigianato) ha realizzato un opuscolo, destinato agli operatori del settore ''lavanderie a secco''.
Le informazioni fornite intendono contribuire ad un'adeguata conoscenza dei rischi connessi all'utilizzo del solvente percloroetilene (PCE) usato nelle fasi di lavaggio
L'opuscolo illustra la pericolosità della sostanza e le precauzioni da adottare nel deposito e nello smaltimento .
Sono illustrati gli effetti del percloroetilene sulla salute dell'uomo ed approfonditi gli aspetti prevenzionali, in particolari le caratteristiche degli impianti e gli ambienti di lavoro, la formazione e l'informazione del personale, le regole di buona pratica di lavoro, dispositivi di protezione individuale , la sorveglianza sanitaria.
Il percloroetilene e' classificato come ''nocivo'' e ''pericoloso'', pertanto la sua fornitura deve essere per legge accompagnata da una ''scheda di sicurezza'' (D.M. Sanità del 4-04-1997).
Tale scheda rappresenta uno strumento particolarmente utile al datore di lavoro e ai lavoratori soprattutto per gli aspetti informativi e comportamentali connessi all'uso delle sostanze o preparati pericolosi.
Nella scheda di sicurezza saranno fornite informazioni, ad esempio, sulle misure di primo soccorso nel caso di contatto con la sostanza, sulle misure antincendio, indicazioni su manipolazione e stoccaggio, considerazioni sullo smaltimento.
Per chiarire l'importanza, ai fini della sicurezza, di conoscere i contenuti di questa scheda, l'opuscolo fornisce inoltre un esempio di ''scheda di sicurezza tipo''.
Completa l'opuscolo l'elenco delle fonti normative.
''Il rischio chimico nelle lavanderie a secco''.
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