Rischi specifici: un riepilogo di documenti, norme e vademecum
Brescia, 15 Set– Continua la pubblicazione di PuntoSicuro di raccolte di linee guida, vademecum, normative, indirizzi operativi pubblicati e approvati in questi anni a livello nazionale e a livello regionale. Documenti che, seppure in alcuni casi non più vigenti o vigenti solo nei territori dell’ente locale che li ha approvati, possono costituire un utile punto di riferimento, una base di partenza per elaborare strategie in materia di prevenzione.
In particolare ci siamo soffermati, ad esempio, su alcuni vademecum e norme relative all’ambito metalmeccanico, alle attività di saldatura e galvanica, a partire dai risultati di alcuni laboratori regionali di approfondimento e approvati, con decreto, dalla Regione Lombardia.
Torniamo a parlare anche oggi di documenti informativi approvati dalla Regione Lombardia e relativi ad altre attività e ambiti lavorativi: asfaltatura, attività calzaturiere, panificazione, stampaggio della gomma e della plastica.
Partiamo dalle attività di asfaltatura ricordando che generalmente con il termine “comparto asfaltatori” si intende quell’insieme di aziende dedite alla produzione di asfalto, all’ asfaltatura di strade ed all’asfaltatura di marciapiedi. Un’attività che è caratterizzata da caratteristiche lavorative e rischi particolari, ad esempio con riferimento alla presenza di eventuali agenti chimici cancerogeni o all’utilizzo di specifici macchinari.
La Regione Lombardia ha approvato nel 2006 e nel 2011 alcuni specifici vademecum. Li segnaliamo ricordando anche, laddove presente, l’articolo di PuntoSicuro che ne ha presentato i contenuti:
- Regione Lombardia – Direzione Generale Sanità - Decreto n. 3933 del 3 maggio 2011 - Approvazione del Vademecum per il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori nelle opere di asfaltatura - articolo “ Un vademecum per migliorare la sicurezza nelle opere di asfaltatura”;
Non bisogna dimenticare – come indicato nel primo vademecum citato - che l’asfalto è una “miscela di diversi prodotti tra cui alcune sostanze chimiche quale ad esempio il legante bituminoso”. E che le sostanze chimiche utilizzate, “di provenienza spesso anche da paesi extra-UE, hanno una notevole pericolosità sull’uomo e sull’ambiente”.
Proprio in ragione dei pericoli delle sostanze che si liberano durante la lavorazione, ad esempio gli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), alcuni dei quali sono riconosciuti come pericolosi, anche l’Inail ha pubblicato nel 2015 un documento dal titolo “ASFALTATORI. I profili di rischio nei comparti produttivi dell’artigianato, delle piccole e medie industrie e pubblici esercizi”, un documento a cura di Diego De Merich e Massimo Olori (INAIL), insieme a Piero Emanuele Cirla e Irene Martinotti (Gruppo CIMAL).
Si tratta di una pubblicazione che fornisce utili strumenti operativi di supporto al processo di valutazione e gestione dei rischi nelle piccole e medie imprese (PMI) del Comparto “Asfaltatori”. E che si sofferma in particolare su due diversi cicli di produzione: ciclo di produzione del conglomerato bituminoso; ciclo di asfaltatura delle strade.
Sempre in relazione all’attività del Laboratorio "Tumori Professionali", la Regione Lombardia ha inoltre approvato per decreto, tra il 2009 e il 2010, due ulteriori vademecum per affrontare la tutela della salute e sicurezza in due ambiti lavorativi: lo stampaggio della gomma e lo stampaggio della plastica. In entrambi i casi i vademecum non si occupano solo degli eventuali rischi da agenti cancerogeni ma anche del complesso dei rischi per la sicurezza e la salute presenti nel comparto.
Questi i vademecum e i decreti:
- Regione Lombardia - Gruppo di lavoro regionale coordinato da Saretto Gianni, Bertani Gianfranco e Macchi Luigi - Marzo 2010 - Vademecum per il miglioramento della sicurezza e della salute nello stampaggio della gomma - articolo “ La sicurezza e salute dei lavoratori nello stampaggio della gomma”;
- Regione Lombardia - Direzione Generale Sanità - Decreto regionale n. 14219 del 21 dicembre 2009 - Vademecum per il miglioramento della sicurezza e della salute nello stampaggio di plastica – articolo “ Un vademecum per la sicurezza nello stampaggio della plastica”.
Ricordiamo che il secondo vademecum si sofferma in particolare sia sulla gestione del rischio da agenti chimici pericolosi, che sulla gestione del rischio da agenti cancerogeni con particolare riferimento al fatto che durante la lavorazione di stampaggio “le resine ed i polimeri sono soggetti a riscaldamento e raggiungono temperature elevate; queste possono indurre la liberazione di eventuale monomero residuo non legato presente nel polimero ed anche reazioni chimiche, con rottura delle catene e formazione e liberazione di complesse miscele di sostanze” che possono avere azione cancerogena.
Riportiamo anche alcuni articoli della nostra rubrica “Imparare dagli errori”, dedicata al raccolto delle dinamiche di infortunio e alle possibili misure di prevenzione per evitarli, che si sono occupati proprio del tema dello stampaggio di plastica:
- “ Imparare dagli errori: incidenti in attività di stampaggio di plastica”;
- “ Imparare dagli errori: incidenti nell’uso di presse per la plastica”.
Un altro documento della Regione Lombardia ha invece riguardato la sicurezza e la salute dei lavoratori nelle attività calzaturiere.
In particolare un vademecum, approvato per decreto della Direzione generale Sanità, sulla base delle linee operative definite da un laboratorio regionale, ha valutato oltre ai rischi da agenti cancerogeni, ad esempio in relazione all’esposizione a polveri di cuoio, “il complesso dei rischi per la sicurezza e la salute presenti nel comparto, pervenendo così all’elaborazione d’indicazioni concrete per l’impostazione d’interventi appropriati ed efficaci con riferimento a tutti i rischi”:
- Regione Lombardia – Direzione Generale Sanità - Decreto n. 1864 del 7 marzo 2012 - Vademecum per il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori nelle attività calzaturiere - articolo “ Un vademecum per migliorare la sicurezza nelle attività calzaturiere”.
Parliamo, infine, di attività di panificazione e riportiamo innanzitutto le linee guida approvate dalla Regione Lombardia per decreto nel 2007:
Non mancano tuttavia materiali operativi prodotti in questi anni sul tema della panificazione con particolare attenzione ai rischi relativi all’esposizione alle farine.
Ricordiamo brevemente il documento “ Salute e sicurezza nei panifici: indicazioni per la valutazione dei rischi secondo il modello delle procedure standardizzate” , a cura del servizio di Prevenzione Igiene e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro (PISLL) USL 3 di Pistoia e realizzato in collaborazione con diverse altre realtà. Un documento che affronta oltre al rischio correlato all’ esposizione alle farine, che può provocare patologie allergiche o respiratorie, ma anche favorire incendi ed esplosioni, anche i rischi correlati all’esposizione ad agenti chimici. Ad esempio in relazione alle attività di pulizia degli ambienti di lavoro e all’inalazione e/o contatto con prodotti pericolosi.
Concludiamo questa breve rassegna di vecchi e nuovi documenti e norme, citando brevemente alcune vecchie circolari ministeriali che si sono soffermate da 1968 al 1975 sulle imprese di panificazione:
Nelle prossime settimane pubblicheremo nuovi articoli riepilogativi di linee guida e normative relative a vari altri argomenti: attrezzature di lavoro, malattie professionali, fibre artificiali vetrose, polvere di legno, formazione, …
RTM
N.B.: L’articolo presenta, senza alcuna pretesa di esaustività, una selezione di alcuni documenti e provvedimenti, vigenti o non più vigenti, pubblicati in questi ultimi anni a livello nazionale e regionale.
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