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Le immagini dell’insicurezza
Trento, 13 Dic - Durante i lavori di sostituzione del manto di copertura di un edificio, la ditta esecutrice delle opere ha posizionato i parapetti di protezione solo in prossimità delle gronde del tetto, lasciando completamente scoperti gli altri lati della struttura.
Gli operai che stavano eseguendo l’attività in quota (tramite un’autogru venivano portate sul tetto le nuove tegole e riportate a terra quelle rimosse) erano – parzialmente - dotati di dpi anticaduta, ovvero indossavano l’imbrago, ma esso non era agganciato a qualsivoglia dispositivo di trattenuta.
Numerosi i punti dai quali – per uno scivolamento, un capogiro, uno spostamento scorretto, un movimento sbagliato – era possibile cadere nel vuoto.
In generale vogliamo ricordare che i sistemi collettivi di protezione dei bordi devono possedere requisiti dimensionali e caratteristiche di resistenza adeguate per tener conto delle caratteristiche della superficie di lavoro, delle azioni trasmesse dai lavoratori in caso di appoggio, caduta, scivolamento, rotolamento o urto contro gli stessi, delle caratteristiche costruttive e di resistenza dei materiali (legno, calcestruzzo, acciaio) costituenti la struttura di ancoraggio e delle azioni del vento.
In caso di superfici di lavoro in pendenza con conseguente rischio per i lavoratori di caduta, scivolamento, rotolamento o urto contro la protezione, i parapetti provvisori dovranno essere in grado sia di arrestare la caduta che di assorbire l’energia trasmessa dall’urto, in modo da ridurre le azioni dinamiche esercitate sul corpo del lavoratore e ridurre e/o eliminare il rischio da infortunio. È fondamentale quindi che i componenti dei parapetti provvisori siano correttamente posizionati, ed, eventualmente adeguatamente rivestiti. [cfr. Linea guida per la scelta, l’uso e la manutenzione dei sistemi collettivi di protezione dei bordi - Luigi Cortis Luca Rossi – Linea Guida ISPESL ]
In merito vogliamo richiamare anche l’articolo di PUNTOSICURO: Lavori sui tetti: i sistemi collettivi di protezione dei bordi.
Geom. Stefano Farina, Responsabile Nazionale Comitato Costruzioni di AiFOS
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