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Una checklist sul pericolo invisibile del laser in edilizia

Una checklist sul pericolo invisibile del laser in edilizia
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Rischi fisici

12/05/2023

Una pubblicazione di Suva è dedicata alla sicurezza nell’uso del laser in cantiere. I pericoli principali, l’involucro di protezione, l’identificazione, l’etichettatura, il manuale, la classe dei laser e le regole per la prevenzione.

Lucerna, 12 Mag – Se le sorgenti laser possono ormai trovare impiego in vari ambiti lavorativi (applicazioni mediche, telecomunicazioni, lavorazioni di materiali, taglio, saldatura, …), non sempre si è a conoscenza dei pericoli connessi ai raggi laser, ad esempio della possibilità di causare gravi danni agli occhi e al tessuto cutaneo o di provocare incendi o liberare sostanze tossiche. E dunque se si lavora con i laser è importante conoscere i rischi e adottare tutte le misure di protezione necessarie.

 

Uno degli ambiti di utilizzo delle sorgenti laser è l’edilizia. E l'uso di laser in edilizia, di misurazione e marcatura, comporta spesso “pericoli invisibili” e sconosciuti al personale.

 

A ricordarlo e a fornire utili informazioni per imprese, operatori e lavoratori è una recente lista di controllo pubblicata nel 2023 da   Suva, Istituto svizzero per l'assicurazione e la prevenzione degli infortuni, e dal titolo “Laser sul cantiere. Lista di controllo”.

 

 

La lista di controllo fa riferimento anche alla classificazione dei laser, valida anche in Italia e presentata nell’articolo “ Rischio laser: classificazione, prevenzione e figure di riferimento”.

 

Presentando il documento di Suva ci soffermiamo, in particolare, sui seguenti argomenti:

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Laser in cantiere: i pericoli principali e la lista di controllo

Il documento elvetico “Laser sul cantiere. Lista di controllo” ricorda i pericoli principali dell’impiego di laser per l’edilizia:

  • “lesioni agli occhi provocate da radiazioni laser visibili e invisibili
  • lesioni agli occhi dovute all’utilizzo di un’eccessiva potenza del laser
  • infortuni dovuti alla reazione di spavento a seguito di un abbagliamento intenso”.

 

E si indica che con la lista di controllo – che “può essere utilizzata per i laser con radiazione accessibile di classe 1, 1M, 2, 2M e 3R” (a partire “dalla classe 3B, è necessario un addetto alla sicurezza laser”) - è “possibile individuare meglio queste fonti di pericolo” e le misure necessarie.

 

Infatti sulla base di un’individuazione dei pericoli e un’analisi dei rischi “è necessario definire misure specifiche per l’azienda, annotarle per iscritto e istruire appositamente il personale sull’utilizzo dei dispositivi interessati”. E in generale, indica il documento elvetico, “non è sicuro utilizzare i laser con radiazione accessibile di classe 3B e 4 sui cantieri”. 

 

Raccogliamo alcune indicazioni dalle domande contenute nella lista che, ricordiamo, fa riferimento alla normativa elvetica in materia di salute e sicurezza, ma che è comunque utile per migliorare la prevenzione del rischio laser.

 

Laser in cantiere: l’involucro di protezione, l’etichettatura e il manuale

La lista di controllo si sofferma su vari aspetti (involucro di protezione, identificazione, etichettatura, manuale d’uso, dichiarazione di conformità, …).

 

Ad esempio si indica che l’apparecchio deve essere in buone condizioni e non presentare alcun danno ottico o meccanico, inoltre il laser deve essere integrato in un involucro di protezione, “in modo tale che siano accessibili solo le radiazioni laser necessarie”.

A questo proposito si ricorda che “se l’involucro di protezione fa parte del prodotto stesso, non è consentito rimuoverlo (eccetto che non sia esplicitamente permesso dal fabbricante)”.

 

Sul laser devono poi essere riportate “le indicazioni del fabbricante e/o del responsabile dell’immissione in commercio, il tipo di apparecchio, il numero di serie ecc. (targhetta del tipo), in modo tale che sia possibile identificarlo in modo univoco”.

 

Sono riportate poi varie indicazioni connesse all’etichettatura.

Ad esempio si indica che sul laser deve essere riportata la classe, il simbolo/testo di avvertimento e le indicazioni tecniche del raggio laser.

Si ricorda che poiché i laser “nascondono pericoli insidiosi e spesso invisibili”, esiste un sistema di etichettatura che, “assieme alla classificazione in diverse classi di laser, aiuta a capire meglio il potenziale pericolo e le regole di comportamento necessarie”. 

 

Deve poi essere disponibile un “manuale d’uso completo del laser”, devono essere rispettate le “indicazioni di sicurezza del fabbricante” e il laser deve disporre di “una dichiarazione di conformità del responsabile dell’immissione in commercio”.

 

Laser in cantiere: la classificazione dei laser e le regole per la prevenzione

La lista di controllo si sofferma poi sulla classe del laser.

 

Il personale è “a conoscenza dei pericoli per la salute che l’uso del laser può cagionare”?

 

Si indica che si può verificarlo “con l’aiuto delle indicazioni del fabbricante presenti nel manuale d’uso o della seguente classificazione:

  • Laser di classe 1: la radiazione laser è accessibile e, secondo le indicazioni del fabbricante, così debole che anche l’osservazione diretta del raggio laser potrebbe essere priva di rischi.
  • Laser di classe 1M: la radiazione laser non è pericolosa per gli occhi purché questa non venga focalizzata tramite strumenti ottici.
  • Laser di classe 2: il laser è visibile e limitato a una potenza di 1 mW. Un’esposizione di più di 0,25 secondi può provocare danni agli occhi.
  • Laser di classe 2M: finché il raggio laser non viene focalizzato tramite strumenti ottici, i laser di questa classe presentano gli stessi pericoli di quelli della classe 2.
  • Laser di classe 3R: in questa classe laser, la potenza può essere fino a cinque volte superiore rispetto alla potenza massima consentita per i laser di classe 1 di pari lunghezza d’onda. Nella gamma di lunghezza d’onda visibile, l’emissione massima è limitata a 5 mW. I laser di classe 3R possono danneggiare l’occhio umano”.

 

Si indica poi che i laser di classe 3B e 4 “rientrano tra i pericoli particolari”.

Infatti questi laser possono “causare la perdita immediata della vista e possono essere impiegati esclusivamente in una zona laser sorvegliata o messi in sicurezza in un involucro di protezione. Per i laser di queste classi è obbligatorio designare un addetto alla sicurezza laser”.

 

Sono indica poi che il personale che lavora con laser di classe 1M, 2 e 2M (“per l’utilizzo di laser di classe 1 non ci sono regole specifiche a cui prestare attenzione”) deve essere a conoscenza delle regole riportate sotto:

  • “Non guardare mai direttamente il raggio laser.
  • Non dirigere il raggio su altre persone.
  • Impedire l’accesso della zona di lavoro ai non addetti (con cartelli o catene).
  • Non far passare il raggio all’altezza degli occhi; sia di persone alzate che sedute. Se il rischio di irradiazione agli occhi non può essere escluso, è necessario indossare degli occhiali di protezione laser.
  • Rimuovere o coprire eventuali oggetti riflettenti dalla zona di irradiazione.
  • Classe 1M e 2M: Avvisare specificatamente del pericolo le persone con strumenti ottici (binocoli, livelli, teodoliti ecc.)”.

 

Inoltre il personale che lavora con i laser di classe 3 o classi più alte devono conoscere le regole da applicare in base alla situazione. Ad esempio:

  • “Delimitazione tecnica del raggio laser alla zona necessaria
  • Schermatura della zona laser ad es. tramite tende di protezione laser, soprattutto in caso di irradiazione a direzione variabile.
  • Se possibile, limitare il raggio laser alla fine del percorso in cui è necessario usarlo (ad es. tramite pareti mobili).
  • Riduzione della potenza, ad es. durante i lavori di regolazione o l’utilizzo di occhiali di regolazione.
  • Mettere in sicurezza i laser non utilizzati al fine di impedirne l’utilizzo da parte di persone non autorizzate.
  • Non utilizzare strumenti ottici nella zona laser (binocoli, livelli, teodoliti ecc.)”.

 

Si ribadisce poi che “in generale non è sicuro utilizzare i laser di classe 3B e 4 sui cantieri tranne nel caso in cui l’addetto alla sicurezza laser non abbia elaborato e applicato un piano di sicurezza”.

 

Rimandiamo, infine, alla lettura integrale della lista di controllo elvetica che riporta diverse immagini, presenta altre indicazioni (ad esempio sulla formazione) e sottolinea che nelle aziende possono esistere anche “altre fonti di pericolo” in relazione al rischio analizzato. E in tal caso, “occorre adottare i necessari provvedimenti e annotarli sull’ultima pagina”, del documento Suva, dedicata alla pianificazione delle misure.

 

 

N.B.: Se i riferimenti legislativi e alcune indicazioni contenute nei documenti di Suva riguardano la realtà elvetica, i suggerimenti indicati e le informazioni riportate sono comunque utili per migliorare la prevenzione di tutti gli operatori.

 

 

RTM

 

 

 

Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:

Suva, Istituto nazionale svizzero di assicurazione contro gli infortuni, “Laser sul cantiere. Lista di controllo”, lista di controllo, marzo 2023.

 


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