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Quali valori di rumore nelle falegnamerie?

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Rischi fisici

18/12/2006

L’Inail pubblica i risultati di una ricerca mirata a valutare i livelli espositivi in connessione alle caratteristiche acustiche, con l’intento di individuare misure specifiche di prevenzione per abbattere o ridurre il rischio.

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Nell’ultimo numero del periodico Dati Inail, è stata pubblicata un’analisi delle problematiche del rumore nel settore della trasformazione del legno, tradizionalmente caratterizzato da lavorazioni con elevati livelli di esposizione, dovuti ad una serie di fattori tra loro concomitanti quali l’utilizzo di attrezzature con elevata potenza sonora concentrati in ambienti di lavoro spesso angusti. L’organizzazione del lavoro tipica della falegnameria, dove intercambiabilità delle mansioni e variabilità dei tempi d’uso delle attrezzature rappresentano la regola, non permette di definire con precisione l’esposizione dei lavoratori al rumore.

Allo scopo di sperimentare una procedura operativa, l’INAIL ha realizzato uno studio in un’azienda tipica di medie dimensioni, mirato a valutare i livelli espositivi in connessione alle caratteristiche acustiche, con l’intento di individuare misure specifiche di prevenzione per abbattere o ridurre il rischio. A partire dalla misura dei livelli sonori delle varie macchine rilevati in diverse situazioni operative, si è proceduto a determinare il livello di potenza sonora del macchinario più rumoroso, secondo le indicazioni fornite dalla Norma ISO 3746.

Parallelamente sono stati acquisiti i tempi di riverberazione dell’ambiente, utilizzando una specifica strumentazione, per determinare il valore del coefficiente di assorbimento medio dell’ambiente, che ha evidenziato scarse proprietà assorbenti.


tabella parziale, consultare la tabella completa in Dati Inail

Alla luce dei risultati dell’indagine è stato così possibile proporre all’azienda un ventaglio di interventi di bonifica acustica ritenuti più idonei, la cui scelta dovrà essere frutto di una ulteriore analisi del tipo costi-benefici.

A cura di Roberto Piccioni, Inail

 

 

 

 

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