La sicurezza nei caseifici: illuminazione, areazione e microclima
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Bologna, 22 Mag â Possono essere molto diversi gli ambienti di lavoro di uno stesso comparto lavorativo e ad ogni ambiente corrispondono specifici rischi che devono essere conosciuti, valutati e ridotti/eliminati per tutelare correttamente la salute e la sicurezza dei lavoratori.
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Possiamo soffermarci oggi su questa differenziazione dei rischi per ambiente con riferimento ad alcuni documenti prodotti per la prevenzione degli infortuni nel settore agroalimentare, un settore molto importante per la nostra economica, sia a livello produttivo che a livello occupazionale.
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Nelle scorse settimane abbiamo infatti presentato un documento, correlato al progetto Impresa Sicura, un progetto multimediale - elaborato da EBER, EBAM, Regione Marche, Regione Emilia-Romagna e Inail â che si è occupato in particolare della sicurezza nei caseifici, dove ha luogo la trasformazione del latte in burro e formaggio. E abbiamo parlato, in particolare, dei rischi e della prevenzione nelle aree cortilive e nei locali tecnici.
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Tuttavia il documento â Settore agroalimentare_I caseificiâ, che ricorda quanto sia difficile individuare âunâunica definizione di caseificio che soddisfi e consideri appieno le molteplici tipologie di prodotti e le tante e differenti attivitĂ svolte allâinterno di questi opificiâ, analizza i rischi correlati anche ai locali di servizio igienico-assistenziali e, specialmente, agli ambienti produttivi.
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Riguardo ai locali di servizio igienico-assistenziali si segnala che è importante, in relazione al tipo di attivitĂ , âla messa a disposizione di un adeguato locale spogliatoio dove collocare armadietti personali, chiudibili a chiave e meglio se âa doppio scompartoâ, nei quali il lavoratore possa collocare sia gli indumenti che i D.P.I. a lui forniti, di servizi igienici, di lavandini e di docce dotati di acqua calda in numero sufficienteâ e aventi le caratteristiche previsti nei regolamenti vigenti. Nel documento due tabelle riportano informazioni piĂš dettagliate per questi locali di servizio.
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Veniamo agli ambienti produttivi, per i quali vengono riportate indicazioni su rischi e prevenzione in merito a pavimenti, pareti, illuminazione, aerazione e microclima.
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Ad esempio riguardo ai pavimenti câè il rischio di transitare su pavimenti resi scivolosi.
Infatti se in tutti i reparti di produzione del caseificio âil pavimento tende a bagnarsi e sporcarsi di grassoâ, negli ambienti produttivi il problema âpuò essere maggiore rispetto altri reparti, specie quando si verifichino sgocciolamenti durante lâoperazione manuale di prelievo della ricotta con mestolo forato, con il quale si trasferisce il prodotto dalla superficie del bagno di siero caldo alle fustelle di raccolta. In tali situazioni il pavimento può diventare molto scivoloso per la natura grassa del liquido che può sgocciolare sul pavimentoâ.
Riguardo alla prevenzione si indica che ai fini della sicurezza âin ogni parte del piano di calpestio che possa comportare scivolamento occorre ricorrere a superfici conformate in modo da garantire una buona stabilitĂ durante il normale passaggio degli addetti che devono, in ogni caso, essere dotati calzature antiscivoloâ. E in ogni caso i pavimenti dovranno rispettare le caratteristiche fissate dallâallegato IV del D.Lgs. 81/2008.
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Riguardo agli altri rischi negli ambienti produttivi, si sottolinea che nei caseifici alcune tipologie di ambienti necessitano di âilluminazione, aerazione e microclima specifiche (es. caldo in sala cottura, fresco-umido in salatoio e in stagionatura, molto caldo e umido in camera calda)â e si riportano nel documento alcuni âriferimenti derivanti da norme tecniche e Regolamenti utili a garantire un grado di illuminamento e di aerazione, naturali e artificiali, ai fini del conseguimento del benessere (comfort) visivo e termico degli addetti tramite una progettazione efficaceâ.
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Partiamo dallâilluminazione.
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Si sottolinea che, âfatti salvi i casi in cui le lavorazioni per il loro stesso espletamento richiedono una illuminazione naturale ridotta o assente o temperature costanti inferiori a + 10 °C, tutti i locali devono essere illuminati a luce naturale diretta per assicurare condizioni ambientali di buona visibilitĂ e benessere visivo. La dimensione, la distribuzione spaziale, lâaltezza dal suolo e dal piano di calpestio delle superfici trasparenti devono essere tali da garantire condizioni dâilluminamento uniformi e consentire il rapporto visivo con lâambiente esterno. Devono inoltre essere evitati fenomeni di abbagliamento con un corretto orientamento delle superfici trasparenti e adottando sistemi di oscuramentoâ.
Si indica poi che:
- ânei luoghi di lavoro deve essere assicurato un valore del fattore medio di luce diurna naturale (Ρ) non inferiore al 2% oppure un rapporto illuminante (R.I.) non inferiore a 1/8, con lâaumento proporzionale della superficie trasparente nel caso dâimpiego di materiali con coefficiente di trasparenza âtâ inferiore a 0,7 mtâ (si ricorda che il âfattore medio di luce diurna è il rapporto espresso in per cento tra lâilluminamento medio di un locale e lâilluminamento che si ha nelle stesse condizioni di tempo e spazio, su una superficie esterna che riceve luce dallâintera volta celeste, senza irraggiamento solare direttoâ);
- âla distanza normale minima da ciascuna finestra al muro opposto deve essere ⼠6 m;
- per i locali di lavoro di superficie maggiore di 1000 m2 e per quelli in cui la presenza delle persone è occasionale o saltuaria, sono consentiti valori minimi di R.I.  rispettivamente di 1/10 e di 1/15. Nel calcolo del R.I. deve essere fatto sempre riferimento alla superficie del singolo locale, sia esso delimitato da pareti mobili o in muratura, opache o trasparenti, e alla sola superficie vetrata che di tale locale si affaccia su spazi liberi esterni;
- tutti i luoghi accessibili per lavoro, i servizi e gli altri locali accessori devono essere illuminati anche con luce artificiale in modo da assicurare una corretta percezione delle informazioni visive e condizioni di benessere visivo;
- i sistemi dâilluminazione artificiale devono rispettare i principi di ergonomia della visione e i requisiti dettati dalle Norme per i diversi ambienti, attivitĂ e compiti visiviâ;
- ânei luoghi di lavoro devono essere installati sistemi dâilluminazione di sicurezza per assicurare, in mancanza dellâilluminazione ordinaria, una buona visibilitĂ nellâintero spazio di mobilitĂ delle persone durante lâevacuazione di una zona o di un locale, nelle vie dâesodo, nelle aree ad alto rischioâ.
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Rimandiamo alla lettura integrale del documento, che riporta ulteriori dettagli sulla illuminazione, ad esempio con riferimento allâindice dellâilluminamento medio mantenuto (Em) che rappresenta il valore necessario a garantire il comfort visivo, e accenniamo brevemente al tema dellâareazione.
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âFatti salvi i casi in cui le lavorazioni per il loro stesso espletamento richiedono parametri certi di qualitĂ dellâaria o temperature costanti inferiori a + 10 °C, tutti i locali devono avere una buona aerazione naturale per garantire adeguati livelli di benessere respiratorio, olfattivo e microclimatico ed evitare fenomeni di condensa del vapore e gli effetti negativi della formazione di colonie microbiche. La dimensione, la distribuzione spaziale, lâaltezza dal suolo e dal piano di calpestio dei serramenti apribili devono essere tali da garantire lâaerazione di tutto lâambiente e da evitare le correnti dâaria.
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Inoltre:
- ânei locali adibiti ad uffici deve essere assicurato un rapporto aerante (R.A.) non inferiore ad 1/8; per gli altri locali di lavoro il rapporto aerante non deve essere inferiore ad 1/16 se la superficie è pari o inferiore a 1000 m2 e ad 1/20 se di superficie maggiore di 1000 m2. Nei locali di lavoro in cui la presenza delle persone è occasionale o saltuaria, R.A. deve essere almeno di 1/30. I suddetti valori possono essere ridotti per non piĂš della metĂ solo nel caso in cui sia previsto il funzionamento in continuo per tutto lâarco dellâanno di un impianto di climatizzazione o condizionamento dellâaria con caratteristiche rispondenti alle norme tecnicheâ. Ricordiamo che il R.A. corrisponde al ârapporto tra la superficie delle aperture finestrate prospicienti spazi liberi esterni e la superficie pavimentata di un localeâ. Nel calcolo del R.A. âdeve essere fatto sempre riferimento alla superficie del singolo locale, sia esso delimitato da pareti mobili o in muratura, opache o trasparenti, ed alla sola superficie finestrata apribile che di tale locale si affaccia su spazi liberi esterniâ;
- âad integrazione dellâaerazione naturale, nei locali di lavoro deve essere predisposta la ventilazione forzata quando: lâaerazione naturale è insufficiente e non esiste la possibilitĂ concreta di adeguarsi ai criteri ed ai valori indicati sopra; si devono rimuovere inquinanti diffusi a bassa tossicitĂ e non è possibile ricorrere allâaspirazione localizzata per la molteplicitĂ o imprevedibilitĂ delle sorgenti;
- la ventilazione forzata può essere del tutto sostitutiva dellâaerazione naturale nei soli casi in cui sono richiesti parametri certi di qualitĂ dellâaria (in termini di rinnovo e/o filtrazione/depurazione) e di temperatura costante inferiore a + 10 °C, in assenza dei quali lâattivitĂ non può essere svolta. I requisiti minimi degli impianti di ventilazione forzata ed i valori delle grandezze di riferimento durante il loro funzionamento, devono essere conformi a quanto previsto dalle norme tecniche (UNI, ISO, ASHRAE)â.
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Si sottolinea poi che âgli ambienti di lavoro devono essere mantenuti ad una temperatura adeguata allâorganismo umanoâ.
Per ârealizzare condizioni di comfort termoigrometrico negli ambienti in cui si hanno condizioni ambientali omogenee e poco variabili nel tempo, assenza di rilevanti scambi termici tra soggetto ed ambiente ed attivitĂ fisica modesta (ambienti termici moderati) e per prevenire condizioni di stress termico (da caldo o da freddo) negli ambienti caratterizzati principalmente da rilevanti scambi termici tra soggetto e ambiente dovuti a esigenze produttive, quali per es. presenza di forni di cottura materiali, celle frigorifere per la conservazione di alimenti (ambienti termici severi caldi o freddi) deve farsi riferimento ai parametri e agli indici contenuti nelle norme tecniche specificheâ.
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Il paragrafo dedicato ai rischi e alla prevenzione negli ambienti e nelle postazioni di lavoro si conclude poi parlando di segnaletica di sicurezza. Infatti la segnaletica svolge un ruolo importante ai fini della sicurezza: un appropriato segnale, infatti, trasmette con immediatezza un messaggio che fornisce unâutile indicazione in merito a divieti, obblighi di comportamento, pericoli, informazioni, ubicazione dei mezzi antincendio e di soccorso, vie di fuga eccâ.
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Il sito â Impresa Sicuraâ: lâaccesso via internet è gratuito e avviene tramite una registrazione al sito.
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