Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Per visualizzare questo banner informativo è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Giovani e rischio rumore
Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge che vieta fino al 20 maggio 2000 l'applicazione degli articoli 7 e 16 del D.Lgs 345/99, riguardanti le norme a tutela dei giovani in riferimento al rumore sui luoghi di lavoro.
Fino a quella data dovranno pertanto essere applicate le disposizioni della legge 977/67.
Il decreto 345/99, che prevedeva l'innalzamento del concetto di giovane eta' dai 16 ai 18 anni spostava da 85 a 80 decibel il limite massimo di esposizione ai rumori per i minorenni, era stato aspramente criticato dalle parti sociali, in quanto ritenuto troppo rigido.
Le aziende avevano lamentato di non essere in grado di adeguarsi alle disposizioni del D.Lgs.345/99 nei tempi previsti dalla norma, in quanto non era prevista una disciplina transitoria.
Inoltre dalle associazioni di categoria, Confartigianato in testa, era stato evidenziato il problema dei contratti gia' in essere; l'applicazione del decreto 345/99 avrebbe comportato la perdita di 50 mila posti di lavoro, in quanto molte mansioni, in regola con la precedente normativa, non potevano essere più svolte dagli apprendisti.
Il ministero del Lavoro aveva approvato, nel mese di gennaio, una circolare che sospendeva i succitati articoli del decreto per i contratti a causa mista, ma poiche' una circolare ministeriale non puo' modificare un decreto, il Governo e' intervenuto approvando il nuovo decreto.
Fino a quella data dovranno pertanto essere applicate le disposizioni della legge 977/67.
Il decreto 345/99, che prevedeva l'innalzamento del concetto di giovane eta' dai 16 ai 18 anni spostava da 85 a 80 decibel il limite massimo di esposizione ai rumori per i minorenni, era stato aspramente criticato dalle parti sociali, in quanto ritenuto troppo rigido.
Le aziende avevano lamentato di non essere in grado di adeguarsi alle disposizioni del D.Lgs.345/99 nei tempi previsti dalla norma, in quanto non era prevista una disciplina transitoria.
Inoltre dalle associazioni di categoria, Confartigianato in testa, era stato evidenziato il problema dei contratti gia' in essere; l'applicazione del decreto 345/99 avrebbe comportato la perdita di 50 mila posti di lavoro, in quanto molte mansioni, in regola con la precedente normativa, non potevano essere più svolte dagli apprendisti.
Il ministero del Lavoro aveva approvato, nel mese di gennaio, una circolare che sospendeva i succitati articoli del decreto per i contratti a causa mista, ma poiche' una circolare ministeriale non puo' modificare un decreto, il Governo e' intervenuto approvando il nuovo decreto.
I contenuti presenti sul sito PuntoSicuro non possono essere utilizzati al fine di addestrare sistemi di intelligenza artificiale.