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Le criticità rilevate nella relazione della Commissione di inchiesta

Le criticità rilevate nella relazione della Commissione di inchiesta
Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Rischi da amianto

16/09/2016

Approvata la terza relazione della Commissione di inchiesta su infortuni e malattie professionali. I compiti della Commissione, le indagini svolte e il tema dell’amianto: “la superficialità dei controlli, l'incuria e la trascuratezza amministrativa”.


Roma, 16 Set – Perché la prevenzione in materia di tutela della salute e sicurezza possa essere migliorata, è sicuramente necessario riflettere attentamente sulle strategie attuate, sull’efficacia della normativa, sulle difficoltà delle aziende, sulle tutele reali dei lavoratori e sui motivi che sono alla base degli infortuni più gravi. 

E proprio per favorire queste riflessioni è stata istituita in Senato nel 2013 una “Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, con particolare riguardo al sistema della tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”. Una Commissione che continua l’importante lavoro svolto dalla precedente “ Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro con particolare riguardo alle cosiddette ‘morti bianche’”.

 

La Commissione istituita nel 2013 ha approvato qualche giorno fa, il 13 settembre 2016, la terza relazione intermedia sull'attività svolta dalla Commissione approvando, ad esempio, una relazione sull'indagine sul caporalato anche sulla base degli elementi e dei fatti emersi durante un’indagine nell'agro-pontino, lo scorso 24 maggio, e una relazione in materia di esposizione all’amianto.



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Prima di raccontare qualcosa della nuova relazione intermedia, cerchiamo di comprendere innanzitutto – come indicato nella delibera del 4 dicembre 2013Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, con particolare riguardo al sistema della tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” – i compiti riservati a questa Commissione.

 

La Commissione accerta:

a) la dimensione del fenomeno degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, con particolare riguardo al numero delle morti, alle malattie, alle invalidità e al l’assistenza alle famiglie delle vittime, individuando altresì le aree in cui il fenomeno è maggiormente diffuso;

b) l’incidenza e la prevalenza del fenomeno in ragione del genere delle vittime, attraverso lo svolgimento di appropriate analisi;

c) l’entità della presenza dei minori, con particolare riguardo ai minori provenienti dall’estero e alla loro protezione ed esposizione a rischio;

d) le cause degli infortuni sul lavoro, con particolare riguardo alla loro entità nell’ambito del lavoro nero o sommerso e del doppio lavoro; 

e) il livello di applicazione delle leggi antinfortunistiche e l’efficacia della legislazione vigente per la prevenzione degli infortuni, anche con riferimento all’incidenza sui medesimi del lavoro flessibile, o precario;

f) l’idoneità dei controlli da parte degli uffici addetti all’applicazione delle norme antinfortunistiche;

g) l’incidenza complessiva del costo degli infortuni sulla finanza pubblica, nonché sul Servizio sanitario nazionale;

h) quali nuovi strumenti legislativi e amministrativi siano da proporre al fine della prevenzione e della repressione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali;

i) l’incidenza sul fenomeno della presenza di imprese controllate direttamente o indirettamente dalla criminalità organizzata;

l) la congruità delle provvidenze previste dalla normativa vigente a favore dei lavoratori o dei loro familiari in caso di infortunio sul lavoro.

 

E la Commissione che procede con indagini ed esami – “con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell’autorità giudiziaria” - riferisce al Senato annualmente, con singole relazioni o con relazioni generali, o ogni qualvolta ne ravvisi la necessità.

 

In particolare in questa terza relazione la Commissione si sofferma sull’attivazione di alcune specifiche inchieste (ad esempio relativa agli infortuni sul lavoro conseguenti all'incidente ferroviario del 12 luglio 2016) e riporta i risultati dei vari sopralluoghi e delle indagini già attivate e svolte in vari territori, con particolare riferimento a:

- la sicurezza del lavoro agricolo con particolare riferimento all’area dell’agropontino in provincia di Latina;

- il disastro verificatosi presso una ditta di Modugno il 24 luglio 2015;

- la normativa in materia di amianto e l’attenzione verso alcune realtà industriali con esposizione ad amianto.

Inoltre la relazione comprende anche una nota contenente una valutazione delle politiche pubbliche che ha lo scopo ha lo scopo di definire le procedure operative per la realizzazione di una attività di valutazione delle politiche pubbliche in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

 

Rimandando ad una lettura integrale del documento, ci soffermiamo in particolare sul tema dell’esposizione all’amianto.

 

L’attenzione della Commissione di inchiesta verso la problematica legata all’uso e alla dismissione dell’amianto ha riguardato innanzi tutto “lo studio della complessa normativa in materia di amianto la cui disorganicità e frammentarietà è foriera di confusione, disapplicazione, disparità di trattamento e contenzioso, nella prospettiva dell’elaborazione di un testo unico, come anticipato nella prima assemblea nazionale sull’amianto tenutasi il 30 novembre 2015, e che troverà un importante momento di analisi ad un anno di distanza in occasione della seconda assemblea nazionale del 29 novembre 2016”.

 

In tema di amianto appare significativa e paradigmatica la vicenda riguardante lo stabilimento della Isochimica Spa di Avellino.

Isochimica S.p.a viene costituita nel 1982 nell’Irpinia in ricostruzione a seguito del terremoto del 1980 con “l’obiettivo di portare a termine l’attività di bonifica dall’amianto presente nel materiale ferroviario circolante in Italia”. E molte attività vengono svolte senza l’utilizzo di mezzi di protezione: “per il primo anno e mezzo è utilizzata solo una mascherina di carta, a volte un fazzoletto bagnato, solo nel 1986 si passa alle maschere facciali monofiltro.  L’utilizzo del casco è introdotto parecchio tempo dopo l’inizio delle lavorazioni e viene utilizzato solamente nel momento in cui si effettua l’operazione di scoibentazione”.

La relazione presenta un excursus storico di quanto accaduto, con riferimento, ad esempio, al riconoscimento di Isochimica come “industria insalubre di prima classe”, al fallimento del 1990 e ai fatti successivi, con riferimento anche alle necessità di bonifica.

 

Riprendiamo alcuni spunti tratti dalla conclusione della relazione in merito a questa vicenda, spunti che mostrano come le cause di infortuni e malattie professionali, o in alcuni casi di disastri ambientali, possano derivare da una stratificazione di problematiche profonde.

 

Secondo la Commissione il complesso delle audizioni e degli atti istruttori compiuti dimostra come “la superficialità dei controlli, l'incuria e la trascuratezza amministrativa insieme a lungaggini burocratiche e confusioni su competenze amministrative protrattesi per decenni, hanno aggravato gli effetti delle condizioni di un sito industriale già ideato per un'impresa economica in spregio a qualsiasi tutela dell'ambiente e della salute dei lavoratori, quasi che il bisogno di occupazione post terremoto del 1980 potesse giustificare ogni violazione di diritti fondamentali dei lavoratori”. E oggi, continua la Commissione – “il persistente gravissimo pericolo per la salute della popolazione non può consentire dilazione alcuna da parte delle autorità competenti”.

 

Probabilmente lo stabilimento ex Isochimica è “l'esempio drammatico di una vicenda industriale iniziata male e finita peggio, con un peggioramento che deve essere interrotto realizzando immediatamente la bonifica definitiva - e non la semplice messa in sicurezza - del sito”.

E l'inchiesta in questione “apre una finestra sulla condizione generale riguardante la presenza di amianto nel materiale ferroviario, che dovrà essere oggetto di futuri approfondimenti da parte della Commissione”.

 

Ricordiamo, in conclusione, che PuntoSicuro farà ulteriori approfondimenti sui risultati delle indagini della Commissione d’Inchiesta e pubblicherà alcune future note di commento allo schema di relazione intermedia.

 

 

L’indice della relazione:

 

LE NUOVE INCHIESTE ATTIVATE DALLA COMMISSIONE

 

I SOPRALLUOGHI DELLA COMMISSIONE

 

LA SICUREZZA DEL LAVORO AGRICOLO CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALL’AREA DELL’AGROPONTINO IN PROVINCIA DI LATINA

I lavoratori agricoli punjabi e il mercato del lavoro nell’agropontino

L’ispezione del 24 maggio 2016

Le condizioni di lavoro

Attività successiva all’ispezione della Commissione

Conclusioni

 

IL DISASTRO VERIFICATOSI PRESSO LA DITTA FIREWORKS SRL DI MODUGNO IL 24 LUGLIO 2015

Le cause del disastro

I profili gestionali dell'organizzazione della sicurezza nella fabbrica

Il datore di lavoro e il RSPP

Conclusioni

 

LA NORMATIVA IN MATERIA DI AMIANTO E L’ATTENZIONE VERSO ALCUNE REALTÀ INDUSTRIALI CON ESPOSIZIONE AD AMIANTO

Verso un testo unico sull’amianto

Lo stabilimento Isochimica di Avellino

La storia dello stabilimento

L’organizzazione dell’attività

L’interramento e i cubi

Lo smaltimento all’esterno dello stabilimento

L’intervento dell’INAIL, dell’USL, dell’Ispettorato del lavoro e della Pretura di Firenze

Il riconoscimento di Isochimica come “industria insalubre di prima classe”

Il fallimento del 1990 e la prosecuzione di ElSid srl .

La prima richiesta per il riconoscimento dell’interesse nazionale

Il sequestro ex art 51 d.lgs 22/1997, la procedura di infrazione 2003/2077 e la messa in sicurezza della GEISA srl .

L’approvazione del piano di intervento, gli appalti e i subappalti

Il piano generale per la bonifica e la sospensione dei lavori del 2010

1La consulenza tecnica del dr. Auriemma

Il decreto di sequestro e la nomina del sindaco come custode giudiziario

L’inserimento di Isochimica nel Piano Regionale di bonifica e la seconda richiesta per il riconoscimento come SIN

La messa in sicurezza del 2014

L’accordo con la Regione Campania

La stesura del piano di Caratterizzazione Integrativo

Caratterizzazione, pesatura e smaltimento dei cubi in cemento amianto

La situazione attuale della bonifica

L'intervento dell'art. 1 comma 475 legge di stabilità 2016

Conclusioni

 

VALUTAZIONE DELLE POLITICHE PUBBLICHE

1. Premessa e Sommario

2. L’attività di valutazione

3. Caratteristiche ed elementi essenziali della valutazione.

4. Valutare l’impatto delle politiche per la sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro

5. Il piano di valutazione

6. Possibili criticità

 

 

Senato della Repubblica – XVII Legislatura - Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, con particolare riguardo al sistema della tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro – Terza relazione intermedia – 13 settembre 2016

 

 

Tiziano Menduto



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