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Amianto: rischi non solo per i lavoratori

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Rischi da amianto

20/03/2007

Pubblicato uno studio su una possibile "epidemia" di malattie correlate all’amianto. Più esposti gli uomini.

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La possibilità di una epidemia di malattie correlate all’amianto suscita un interesse crescente.
Le conseguenze a lungo termine dell’impiego del minerale riguardanti la popolazione in generale e i lavoratori esposti, in particolare negli anni ’60 e ’70, non sono facilmente valutabili, anche per i lunghi periodi di latenza delle patologie correlate all’amianto.
 
Il legame tra moratlità a causa di mesoteliomi e asbestosi tra il 2000 ed il 2004 e l’impiego dell’amianto negli anni ‘60 è stato esaminato in un interessante studio recentemente pubblicato su The Lancet.
Scopo dello studio era di valutare l’associazione tra tassi nazionali delle morti per malattie associate all’amianto e il consumo storico di amianto. Dove il consumo (espresso in chili di amianto per persona all’anno) è stato calcolato sommando la produzione e l’importazione del minerale e sottraendone le esportazioni.

Per ogni nazione della quale erano disponibili i dati sono stati calcolati  annualmente, per il periodo 2000-2004, i tassi di mortalità (per uomini e donne) per ogni patologia associata all’amianto (asbestosi, mesotelioma pleurico, peritoneale, e tutti  mesoteliomi) ed il consumo di amianto tra il 1960 e il 1969.

Al maggior consumo di amianto nel periodo indicato è risultato associato un incremento di mortalità nei primi anni del 2000 per tutti i tipi di mesotelioma per entrambi i sessi; le morti per queste patologie infatti aumentano di 2,4 volte per ogni kg di amianto consumato in più tra gli uomini e di 1,6 volte tra le donne.
Profonde differenze tra uomini e donne sono riscontrate per il mesotelioma pleurico e l’asbestosi. Per queste patologie infatti si riscontra che l’associazione tra consumi e mortalità riguarda solo gli uomini. Mentre per il mesotelioma peritoneale, l’associazione riguarda entrambi i sessi (aumento di 2,4 volte per gli uomini e di 1,4% per le donne).

Le differenze riscontrate tra i sessi possono essere connesse anche alla diversa esposizione lavorativa; ad esempio nei cantieri navali o ferroviari nei quali veniva impiegato largamente il minerale la popolazione lavorativa era prevalentemente maschile.

Fonte: The Lancet 2007; 369:844-849 Ecological association between asbestos-related diseases and historical asbestos consumption: an international analysis

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