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Protocollo COVID-19: le indicazioni per i luoghi di lavoro

Protocollo COVID-19: le indicazioni per i luoghi di lavoro
Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Rischi da agenti biologici

06/05/2022

Confermata la validità del protocollo condiviso e delle misure contenute per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2. Focus sull’obbligo per il settore privato dell’uso di protezioni individuali nel lavoro condiviso.

Roma, 6 Mag – Come ricordato nei nostri articoli, al di là delle indicazioni normative, ad esempio del decreto-legge 24 marzo 2022, n. 24 o dell’ Ordinanza del Ministro della salute del 28 aprile 2022, non era ancora chiaro, in questi giorni, quale sarebbe stato il futuro dei Protocolli condivisi anticovid che in questi due anni hanno avuto un ruolo fondamentale nel ridurre/contenere le conseguenze sui lavoratori e le aziende della pandemia connessa al virus SARS-CoV-2.

 

 

Abbiamo anche ricordato, come segnalato da alcune Note delle parti sociali, l’importante incontro del 4 maggio tra ministeri e parti datoriali e sindacali in merito alla eventuale opportunità di continuare ad applicare, anche nella fase post emergenziale, i protocolli aziendali.

 

Nell’articolo di oggi cerchiamo non solo di raccontare gli esiti dell’incontro, che come vedremo hanno effettivamente confermato temporaneamente la validità dei protocolli di sicurezza per il contrasto al COVID-19 nella versione del 6 aprile 2021, ma anche di ricordare alcune delle indicazioni del protocollo applicabili nei luoghi di lavoro con particolare riferimento al tema dei dispositivi di protezione.

 

Questi agli argomenti trattati nell’articolo:



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Riunione del 4 maggio: la conferma temporanea del protocollo condiviso

Come già anticipato l’incontro del 4 maggio 2022 tra i Ministeri del Lavoro, della Salute e dello Sviluppo Economico, le parti sociali e le associazioni del mondo datoriale, ha confermato la validità del “ Protocollo condiviso di aggiornamento delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2/COVID-19 negli ambienti di lavoro” nella versione approvata il 6 aprile 2021.

 

Conferma però temporanea, perché si rimanda ad altro incontro, che si terrà entro fine giugno, per una nuova verifica del contenuto del protocollo e, probabilmente, un aggiornamento tenendo conto anche della situazione della pandemia.

 

Aggiornamento necessario tenendo conto che anche Angelo Colombini, segretario confederale della Cisl, ha ricordato che se i protocolli “sono stati in grado di garantire il lavoro e la sicurezza dei lavoratori”, ormai “alcuni punti sono obsoleti, come la misurazione della temperatura e gli accessi dedicati”.

 

Chiaramente uno degli aspetti più rilevanti delle indicazioni confermate del protocollo - differenziandosi da quanto previsto in generale (Ordinanza del 28 aprile 2022 del Ministero della Salute) e per il lavoro in ambito pubblico (Circolare n. 1/2022 del 29 Aprile 2022 del Ministero della Pubblica amministrazione) - è quello che riguarda l’uso della mascherina di protezione nei casi di condivisione degli ambienti di lavoro, al chiuso e all'aperto.

 

Su questo punto è intervenuto anche il presidente di Conflavoro PMI, Roberto Capobianco, che ricorda come ci siano luoghi di lavoro che hanno “necessità di attenzione particolare”, con riferimento, ad esempio, “ai supermercati, ai negozi, a tutti quegli uffici e attività dove transitano quotidianamente decine o centinaia di persone. Queste ultime restano nei locali forse pochi minuti e in tal senso si spiega la possibilità di non indossare la mascherina, pur se raccomandata. I lavoratori, però, vi trascorrono gran parte della giornata e non possono, non può nessuno di noi, abbassare la guarda proprio ora”.

 

Le parti hanno dunque concordato che serve ancora un approccio prudenziale e rimandano a giugno un’ulteriore verifica della situazione del COVID-19 e della possibilità di ridurre ulteriormente le misure di contrasto nei luoghi di lavoro.

 

Protocollo condiviso COVID-19: gli obiettivi e i dispositivi di protezione

A questo punto, dopo la conferma della sua applicabilità nei luoghi di lavoro, è bene ricordare i contenuti del “Protocollo condiviso di aggiornamento delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2/COVID-19 negli ambienti di lavoro” del 6 aprile 2021.

 

Come già ricordato nei nostri articoli il Protocollo ha l’obiettivo di fornire indicazioni operative “finalizzate a incrementare, negli ambienti di lavoro non sanitari, l’efficacia delle misure precauzionali di contenimento adottate per contrastare l’epidemia di COVID-19”. E segnala che, come già indicato nelle precedenti versioni del protocollo, il virus SARS-CoV-2 “rappresenta un rischio biologico generico, per il quale occorre adottare misure uguali per tutta la popolazione”. Il protocollo contiene, quindi, misure che “seguono la logica della precauzione e seguono e attuano le prescrizioni del legislatore e le indicazioni dell’Autorità sanitaria”.

 

Riprendiamo alcune parti del punto 6 del Protocollo riguardo all’uso dei dispositivi di protezione individuale sui luoghi di lavoro del settore privato (per il settore pubblico vale la Circolare 1/2022 già citata):

  • “L’adozione delle misure di igiene e dei dispositivi di protezione individuale indicati nel presente Protocollo di regolamentazione è fondamentale; tenuto conto del perdurare della situazione emergenziale, si continua a raccomandare un loro utilizzo razionale – come peraltro sottolineato dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) – secondo la disciplina vigente”.
  • (…) In tutti i casi di condivisione degli ambienti di lavoro, al chiuso o all’aperto, è comunque obbligatorio l’uso delle mascherine chirurgiche o di dispositivi di protezione individuale di livello superiore. Tale uso non è necessario nel caso di attività svolte in condizioni di isolamento (…).
  • Nella declinazione delle misure del presente Protocollo all’interno dei luoghi di lavoro, sulla base del complesso dei rischi valutati a partire dalla mappatura delle diverse attività dell’azienda, si adotteranno DPI idonei.

 

Protocollo condiviso COVID-19: le indicazioni e le modalità di ingresso

Chiaramente il protocollo condiviso del 6 aprile 2021 non parla solo dei dispositivi di protezione, ma riporta una lunga serie di indicazioni con riferimenti e modalità che avranno sicuramente necessità di un futuro aggiornamento.

 

Il protocollo ritiene, ad esempio, opportuno:

  • garantire il massimo utilizzo da parte delle imprese di modalità di lavoro agile per le attività che possono essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza, nonché per quelle non sospese;
  • raccomandare, in particolare per le attività produttive, che siano limitati al massimo gli spostamenti all’interno dei siti e contingentato l’accesso agli spazi comuni;
  • assicurare, fermo restando il mantenimento della distanza interpersonale di almeno un metro come principale misura di contenimento, che negli spazi condivisi vengano indossati i dispositivi di protezione delle vie aeree, fatta salva l’adozione di ulteriori strumenti di protezione individuale già previsti indipendentemente dalla situazione emergenziale;
  • favorire, limitatamente alle attività produttive, intese tra organizzazioni datoriali e sindacali”.

 

Ricordiamo, ad esempio, che il protocollo si sofferma anche sulle modalità di ingresso in azienda:

  • “Il personale, prima dell’accesso al luogo di lavoro potrà essere sottoposto al controllo della temperatura corporea. Se tale temperatura risulterà superiore ai 37,5°C, non sarà consentito l’accesso ai luoghi di lavoro. Le persone in tale condizione - nel rispetto delle indicazioni riportate in nota - saranno momentaneamente isolate e fornite di mascherina chirurgica ove non ne fossero già dotate, non dovranno recarsi al Pronto Soccorso e/o nelle infermerie di sede, ma dovranno contattare nel più breve tempo possibile il proprio medico curante e seguire le sue indicazioni;
  • Il datore di lavoro informa preventivamente il personale, e chi intende fare ingresso in azienda, della preclusione dell’accesso a chi, negli ultimi 14 giorni, abbia avuto contatti con soggetti risultati positivi al virus SARS-CoV-2/COVID-19 o provenga da zone a rischio secondo le indicazioni dell’OMS”;
  • “La riammissione al lavoro dopo l’infezione da virus SARS-CoV-2/COVID-19 avverrà secondo le modalità previste dalla normativa vigente (…). I lavoratori positivi oltre il ventunesimo giorno saranno riammessi al lavoro solo dopo la negativizzazione del tampone molecolare o antigenico effettuato in struttura accreditata o autorizzata dal servizio sanitario”.

 

Concludiamo segnalando i tredici punti del Protocollo condiviso confermato nella riunione del 4 maggio:

  1. Informazione
  2. Modalità di ingresso in azienda
  3. Modalità di accesso dei fornitori esterni
  4. Pulizia e sanificazione in azienda
  5. Precauzioni igieniche personali
  6. Dispositivi di protezione individuale
  7. Gestione spazi comuni (mensa, spogliatoi, aree fumatori, distributori di bevande e/o snack…)
  8. Organizzazione aziendale (turnazione, trasferte e lavoro agile da remoto, rimodulazione dei livelli produttivi)
  9. Gestione entrata e uscita dei dipendenti
  10. Spostamenti interni, riunioni, eventi interni e formazione
  11. Gestione di una persona sintomatica in azienda
  12. Sorveglianza sanitaria/medico competente/RLS
  13. Aggiornamento del protocollo di regolamentazione

 

 

Tiziano Menduto

 

 

 

Scarica la normativa di riferimento:

Protocollo condiviso di aggiornamento delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2/COVID-19 negli ambienti di lavoro”, protocollo condiviso sottoscritto il 6 aprile 2021.

 

Ordinanza del Ministero della Salute del 28 aprile 2022 - Ulteriori misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie.

 

Ministero per la pubblica amministrazione, Circolare n. 1/2022 del 29 Aprile 2022 - indicazioni sull’utilizzo dei dispositivi individuali di protezione delle vie respiratorie.

 

DECRETO-LEGGE 24 marzo 2022, n. 24 - Disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell'epidemia da COVID-19, in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza.

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Pubblica un commento

Rispondi Autore: Davide - likes: 0
06/05/2022 (07:15:10)
Tralasciando l'utilità o meno dell'applicazione del protocollo condiviso (lascio ai tecnici esperti ogni considerazione) e volendo vedere solo l'aspetto giuridico della questione, non mi risulta che da questa riunione ne scaturisca un obbligo normativo di applicazione dei precedenti protocolli
Diversamente dovrebbe esserci una legge che va ad abrogare la precedente ordinanza del 28 aprile 2022 firmata dal Ministro Speranza o mi sbaglio ?
Rispondi Autore: Gianni - likes: 0
06/05/2022 (07:33:24)
Fanno le riunioni. Ok. Ma, alla fine, dove posso leggere ufficialmente le disposizioni da adottare? Non credo di potermi basare sugli articoli di stampa.
Rispondi Autore: Gianni - likes: 0
06/05/2022 (08:14:32)
Fanno le riunioni. Ok. Ma, alla fine, dove posso leggere ufficialmente le disposizioni da adottare? Non credo di potermi basare sugli articoli di stampa.
Rispondi Autore: Gianni Bonizzi - likes: 0
06/05/2022 (08:44:03)
Anche di fronte alle malattie umane si vogliono cercare cavilli a tutti i costi, niente buon senso
Rispondi Autore: Riccardo Coletti - likes: 0
06/05/2022 (08:52:16)
Mi è parso di capire che l'ordinanza del 28 aprile NON abroga il vecchio protocollo di aprile 2021, che quindi sarebbe rimasto in vigore, a prescindere dalla riunione che hanno appena svolto.
L'ordinanza del 28 aprile si applica a tutta la popolazione, per la quale è "raccomandata" la mascherina in tutti i luoghi chiusi.
Il protocollo invece si applica ai lavoratori, e lo stesso protocollo è vigente in forza di un Decreto-legge dell'anno scorso, che lo citava come misura di prevenzione per il contenimento del contagio, a cui il datore di lavoro si deve quindi attenere
Rispondi Autore: Gianni - likes: 0
06/05/2022 (08:57:18)
In questi due anni ho visto utilizzare la mascherina in tutti i modi possibili sia da parte dei lavoratori e sia da parte della popolazione in generale.
Rispondi Autore: Marco Vitulo - likes: 0
06/05/2022 (09:32:59)
Buongiorno a tutti,
io ho un dubbio di natura tecnico/giuridica. Il fatto che il D.L. 24/2022 (ancora in vigore, i 60 giorni scadono tra un paio di settimane) all'art. 5, comma 8, non consideri più le mascherine chirurgiche come DPI, non dovrebbe essere un provvedimento gerarchicamente ad un protocollo (oltretutto di più di un anno fa)? Cioè, se si ritiene valido un protocollo di aprile 2021 (dove, supportato dall’art. 10-quater, co. 8 del DL n. 52/2021, considerava le mascherine chirurgiche equivalenti ai DPI) ma nel frattempo viene emesso un atto gerarchicamente superiore, il quale abroga suddetto articolo, i dispositivi di protezione individuale richiamati nel protocollo non dovrebbero essere ora considerate solo le FFP2? Tuttavia ciò andrebbe contro la volontà del Governo di allargare le maglie delle restrizioni.

Sbaglio ad interpretare qualcosa?

Grazie mille
Rispondi Autore: Roberto Ranaudo - likes: 0
06/05/2022 (09:47:50)
MA scusate, ma se non si controlla più il green pass, perchè è necessario controllare la temperatura? Viene eliminata una protezione maggiore data da un vaccino, ma si mantiene una misura alquanto superficiale. Nella norma nazionale puoi andare in giro senza mascherina praticamente dove ti pare, e al lavoro devi tenerla? Poi con calma si riuniscono per decidere entro il 30 giugno. E comunque se le mascherine chirurgiche non sono più DPI, perchè abrogata la legge, cosa gli diamo ai lavoratori le FFp2 obbligatorie? Quindi non c'è più l'emergenza e aumentiamo la protezione respiratoria? Il protocollo se rimane in vigore VA AGGIORNATO SUBITO, CON REGOLE CHIARE. BASTA CON QUESTI RAGIONAMENTI INTRICATI E CHE CREANO DUBBI, INCERTEZZE , ERRORI per chi deve farli applicare.
Rispondi Autore: Stefano - likes: 0
06/05/2022 (09:51:00)
I protocolli erano cogenti solo perchè inseriti nei DPCM (Allegato 7 e 8?). Terminata la validità dei DPCM, i protocolli non sono più obbligatori, al massimo considerabili come delle linee guida.
Possono fare tutte le riunioni che vogliono, con tanto di conferenza stampa, ma al fine della definizione di obblighi per cittadini ed imprese sono totalmente inutili.
Rispondi Autore: Natale Mozzanica - likes: 0
06/05/2022 (11:36:34)
Ho un'azienda in Florida e una in Italia, in Florida tutto libero e si lavora tranquillamente in Italia siamo in puro regime e Confindustria e Sindacati apprezzano.
Bravi, questa è la vera tutela del lavoratore, e tutti sono zitti e allineati ... come pecore.
Rispondi Autore: Cristina - likes: 0
06/05/2022 (14:58:00)
Comunque sia ...io non ho ancora capito !!!!
Sono barista
ho l'obbligo di usare la mascherina durante le ore di lavoro???
il datore non lo impone
Rispondi Autore: Claudio Rossi - likes: 0
06/05/2022 (16:11:46)
Speriamo vengano chiariti alcuni punti, perché al momento se si confermano i protocolli così come sono, ci sarebbero addirittura alcune indicazioni più restrittive di un mese fa..... ad esempio se fino al 30 aprile si poteva considerare il punto 2 superato dal Green Pass dove richiedeva un tampone positivo anche dopo il 21mo giorno, adesso con l'abolizione del Green Pass ci troviamo che l'autorità sanitaria considera libero chiunque di andare dove vuole dopo 21 giorni, tranne che al lavoro, dove deve tornare a presentare un tampone negativo, che adesso con la cessazione dello stato di emergenza non sarà più fornito a prezzi calmierati.... allucinante
Rispondi Autore: Beppe 1985 - likes: 0
06/05/2022 (21:24:12)
Ma... il comma 2 3 4 del art 39 per i sindacati ? O meglio associazioni come sono strutturate , non sono coordinate da codice civile 35. 36 37 ?
Rispondi Autore: enrico - likes: 0
09/05/2022 (19:17:14)
Buongiorno
Il punto 6 del Protocollo parla di emergenza, ma questa non c'è più (per legge) !!!!
E poi vige la gerarchia delle fonti..... o forse noi tecnici della sicurezza l'abbiamo scordato?
Rispondi Autore: Giorgio - likes: 0
11/05/2022 (19:00:40)
Buongiorno, un dubbio, può un titolare di una dittà decidere di obbligare i clienti ad indossare la mascherina?

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