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Per la legge la carta non basta: bisogna cambiare i comportamenti

Per la legge la carta non basta: bisogna cambiare i comportamenti
Redazione

Autore: Redazione

Categoria: PUBBLIREDAZIONALE

18/06/2014

PUBBLIREDAZIONALE - Fabio Tosolin: “Bisogna agire non seguendo standard burocratici ma le evidenze della scienza”. Raffaele Guariniello: “Il DDL non si limiti a dare la formazione, ma si curi che la formazione sia stata realmente recepita dai lavoratori”.

 
Trieste, 18 giugno 2014 – Non c’è evidenza sperimentale che procedure complesse, attestati, fogli di presenza alla formazione, DVR copia-incolla… siano mai riusciti ridurre gli infortuni e – stando alla giurisprudenza più recente – non saranno più neanche in grado di esimere i responsabili: tutti di fronte a un infortunio hanno avuto bisogno di dimostrare che quello che hanno fatto ha portato dei risultati concreti e misurabili, sia stato questo un intervento per migliorare gli impianti o i comportamenti dei lavoratori, le loro conoscenze, le loro abilità.
 
A ribadirlo – in diversi modi e contesti - sono il Procuratore della Repubblica Raffale Guariniello e Fabio Tosolin, il presidente di AARBA, la Società Scientifica di Analisi del Comportamento che organizza l’8° Congresso Europeo di Behavior-Based Safety (Trieste, 27 e 28 giugno 2014).

 
 
“Fare la formazione vuol dire fare qualcosa non di burocratico: la cosa fondamentale perché la formazione raggiunga il suo obiettivo è che si faccia una verifica dell’apprendimento”, ha detto ad AARBA, Raffaele Guariniello a margine del convegno Salute e sicurezza nei luoghi di  lavoro:  obblighi e responsabilità tra norma e giurisprudenza (Bolzano, 29 maggio). “Lo strumento indispensabile che richiede la nostra giurisprudenza e la nostra Cassazione - continua Guariniello - è che il datore di lavoro non si limiti a dare la formazione, ma si curi che la formazione sia stata realmente recepita dai lavoratori”.
 
“Mettere un test iniziale e finale ai corsi non è una violazione, ma anzi è doveroso”, ha proseguito Guariniello riferendosi all’accordo Stato Regioni che non prevede la verifica dell’apprendimento per i lavoratori. La dichiarazione del Procuratore Guariniello è coerente con le sentenze della Cassazione che richiedono verifica dell'apprendimento anche per i corsi di formazione ai lavoratori e non solo per dirigenti e preposti.
“I venditori dell’esimenza, come li chiamo io, hanno vita breve per 2 motivi: il primo è che le aziende rimaste in Italia hanno perso la pazienza e i margini con cui pagarsi il lusso di fare qualcosa che non serve; il secondo è l’orientamento della magistratura a non fermarsi alla forma e arrivare sempre alla sostanza”, dichiara Fabio Tosolin che ha voluto inserire un simposio dedicato proprio al rapporto tra scienza e giurisprudenza e poi uno al performance based training durante il primo giorno Congresso Europeo di Behavior-Based Safety.
 
Il Congresso è un evento gratuito organizzato da AARBA con l’Adesione del Presidente della Repubblica, la media partnership di Punto Sicuro, il patrocinio del Consiglio Nazionale degli Ingegneri e Confindustria Friuli Venezia Giulia. La registrazione obbligatoria online.
 
Per informazioni
AARBA, Corso Sempione 52 - Milano
tel. 02 400 47 947
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Rispondi Autore: Davide - likes: 0
18/06/2014 (08:04:26)
Seppur da tecnico della sicurezza sono perfettamente concorde con le parole del Dott. Guariniello , da cittadino Italiano mi soffermo sulla solita mia riflessione :
In Italia come al solito si fanno le leggi che poi vengono come sempre contestate, modificate, interpretate da chi le leggi dovrebbe farle rispettare.
Il risultato alla fine è che il cittadino non capisce più se deve fare ciò che dice la Norma o ciò che dicono i magistrati anche se questo è in netto contrasto con ciò che la norma stessa cita. (vedi verifiche di apprendimento sui corsi lavoratori)
Rispondi Autore: Gianni Bonizzi - likes: 0
18/06/2014 (08:36:44)
Son un tecnico/professioonista della sicu-
rezza,professoda 20 anni,ho sempre visto e
fatto tanta carta, sentito e letto tante parole e normative,ma in realtà, sostanza
zero.Se gli infortuni son diminuiti è per
che son diminuiti sia gli occupati che i
giovani lavoratori che non entrano ( crisi profonda )
Rispondi Autore: Michele - likes: 0
18/06/2014 (08:37:06)
Mi associo anche io al commento di Davide, da operatore della sicurezza è ormai cosa stranota che i test di verifica dell'apprendimento sono indispensabili, ma a quale scopo? Non certo per verificare se i lavoratori hanno appreso veramente qualcosa, visto che a tale scopo ci sono altri mezzi (audit, ispezioni in reparto, etc.) ma per tutelarsi di fronte alla legge.
Altra riflessione: chissà come mai in Italia sono rimaste poche aziende? Forse dipende anche da chi legifera?
Rispondi Autore: Massimo Tedone - likes: 0
18/06/2014 (09:34:46)
Il problema è sempre a monte, sembra infatti che il legislatore e/o i vari intervenuti nella preparazione degli accordi Stato/Regioni nulla sanno o capiscono in materia di sicurezza e igiene del lavoro.
Proporre un test finale di apprendimento, dove normalmente si propongono delle semplicissime domande con risposte a scelta tipo i quiz per la patente, può essere un aiuto per verificare, almeno in parte, l'apprendimento del singolo nell'immediatezza del percorso formativo.
Il legislatore, a mio parere, dovrebbe disporre che la formazione avvenisse con un doppio criterio, aula con test e sul campo perchè, lo sappiamo benissimo, un conto è "ascoltare addormentandosi" un discorsone quasi inutile; un conto è appurare se durante l'attività realmente si tende a raggiungere il rischio zero. Il problema piuttosto, sarebbe quello di individuare quei soggetti qualificati in grado di insegnare e dimostrare a livello tecnico le varie procedure nonchè avere la capacità di valutare se il soggetto formato ha o meno recepito il corretto comportamento.
Rispondi Autore: vincenzo raneri - likes: 0
18/06/2014 (13:03:07)
se il sistema sanzionatorio fosse modificato nel senso che: "se accade un infortunio, pagano si paga un importo suddiviso in parti uguali" (come avviene in Australia), penso che si scatenerà un mutuo controllo ed una una mutua pretesa di "sicurezza", che potrebbe essere decisiva. Altro che test di apprendimento!
Rispondi Autore: Master Formazione Sicurezza - likes: 0
18/06/2014 (15:05:15)
cosa ne dite?
Rispondi Autore: Filippo Pataoner - likes: 0
18/06/2014 (19:34:47)
x Massimo Tedone.

Ha ragione, infatti le assicuro che la didattica dovrà essere oggetto di profonda revisione, soprattutto da parte dei formatori. I quali (ahimè) sono ancora legati al vecchio concetto di formazione tradizionale, nella quale appunto sono più gli sbadigli che le domande.

Ritengo inoltre molto (ma molto) problematica anche la questione legata allo somministrazione di test, per nulla predittivi della verifica dell'apprendimento. Si deve cambiare sicuramente registro. Ad esempio noi usiamo una metodologia particolare che prevede la somministrazione di continue esercitazioni, inserendo la parte di gaming e di mappe dell'apprendimento. A volte che capita che per fare un corso da 4 ore ce ne si metta 30 per preparare il materiale!

I soggetti qualificati di cui lei parla tecnicamente già ci sono (la qualifica formatori), eppure io nei corsi non vedo alcuna metodologia tesa al miglioramento della formazione stessa.

Secondo me dobbiamo essere anche noi formatori a proporre soluzioni nuove e di qualità, non possiamo nemmeno lamentarci di veder "svilito" il nostro lavoro se proponiamo sempre le stesse identiche cose.

ps: a breve metteremo anche il video completo dell'intervista a Guariniello :)
Rispondi Autore: Davide - likes: 0
19/06/2014 (07:39:44)
Qui però il punto non è come o con quali strumenti viene eseguita la formazione, vi sono vari sistemi ed ogni professionista utilizza quelli che pensa siano i migliori in funzione delle figure da formare.
Qui credo che il punto e a mio avviso la gravità , e' che la norma dice una cosa e la magistratura ne dice un'altra !!!
La domanda che mi pongo è : quante cose verranno interpretate e sanzionate diversamente da ciò che dice il D.lgs 81/08 ?
Ma è mai possibile che in Italia Vi sia sempre e continuamente queste scontro tra Legislatore e Magistrati ed a rimetterci siamo sempre noi che alla fine paghiamo ?
Ribadisco che posso anche essere in totale accordo sulle verifiche di apprendimento, ma se la Legge non le prevede per quale motivo un Magistrato o una sentenza le devono obbligare ? Dov'è finita la Democrazia ? La legge non è uguale per tutti ?

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