Le conseguenze della pandemia sul lavoro di professionisti e imprese
L’emergenza COVID-19 e tutte le necessarie misure di contenimento e gestione del virus SARS-CoV-2 hanno avuto, in questi due anni, pesanti ripercussioni non solo sulle nostre abitudini di vita, ma anche su economia e lavoro.
L’anno 2020, che rimarrà nella storia per le conseguenze sanitarie della pandemia, non solo ha cambiato radicalmente il mondo del lavoro, ma si è rilevato un anno infausto anche per le conseguenze economiche sulle attività di aziende e professionisti che si occupano, a diversi livelli, di salute e sicurezza sul lavoro.
Per comprendere la dimensione di queste conseguenze l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro ( AiFOS), su invito di Confcommercio Professioni, ha consultato i propri soci AiFOS per capire in che misura le attività di formazione e consulenza siano state colpite - in termini di fatturato - dalla crisi economica provocata dalla pandemia tuttora in atto.
È stato effettuato un primo sondaggio tra l'1 e il 10 novembre 2020, quando la situazione era ancora molto incerta e in divenire, e i dati sul fatturato ancora non definitivi.
A seguito di questo primo rilevamento l’Associazione AiFOS ha recentemente svolto un secondo sondaggio, tra l'11 e il 21 maggio 2021, per verificare se e in che misura le attese e valutazioni di imprenditori e liberi professionisti associati ad AiFOS si siano rispecchiati nel fatturato 2020.
Il sondaggio di novembre 2020: l’attività di formazione e di consulenza
Il sondaggio di maggio 2021: le conseguenze sui liberi professionisti
Il sondaggio di maggio 2021: le conseguenze sulle imprese associate
Il sondaggio di novembre 2020: l’attività di formazione e di consulenza
Ricordiamo brevemente alcuni risultati della prima indagine di novembre 2020.
Riguardo alle attività di formazione i risultati del primo sondaggio (novembre 2020) mostravano che se il 48,5% dei formatori coinvolti dichiarava un calo di fatturato "percepito" nell'anno 2020 era preoccupante constatare che per più del 15% degli intervistati il fatturato dall'attività di formazione si era sostanzialmente azzerato (calo superiore al 70%) mentre per un 10% il calo percepito era nel range 51-70%.
Anche l'attività di consulenza era risultata penalizzata dal lockdown. In questo caso il 40,6% degli intervistati riportava un calo compreso tra l’11% e il 50% nell'anno 2020 rispetto all'esercizio precedente.
L’indagine ha poi coinvolto anche diverse aziende, associate AiFOS, e per quanto riguarda la formazione è stato rivelato nel 59% dei casi, rispetto all’anno precedente, un calo compreso tra l’11% e il 50% (in particolare quasi il 24% è nella fascia 31-50%).
Il sondaggio di maggio 2021: le conseguenze sui liberi professionisti
Veniamo ora al recente sondaggio che si è svolto tra l'11 e il 21 maggio 2021.
La fotografia della situazione - scattata a 6 mesi di distanza dalla prima e a seguito della fase più acuta della "seconda ondata" epidemica e con i libri contabili già chiusi - mostra un generale miglioramento, anche se alcuni dati preoccupanti permangono.
Si può fare un confronto con questo grafico dove la colorazione dell'istogramma è tanto più scura quanto più è severa la contrazione dei ricavi:
Poco meno del 20% dei liberi professionisti operanti nel campo della formazione e circa il 9% dei consulenti denunciano ancora un vero crollo del fatturato, più che dimezzato rispetto al 2019 (erano però rispettivamente il 28% e il 16% alla rilevazione di novembre). Di contro, aumentano gli operatori in grado di mantenersi in linea di galleggiamento se non di aumentare il fatturato, passati dal 15% al 26% nel campo della formazione e dal 31% al 37,5% in quello della consulenza.
Sono comunque molti ancora gli intervistati che dichiarano un sensibile calo dei ricavi, soprattutto nell'ambito della formazione dove oltre 1 libero professionista su 4 ha chiuso il 2020 un calo di fatturato compreso tra il 30% e il 50%.
Il sondaggio di maggio 2021: le conseguenze sulle imprese associate
Le considerazioni fatte per i liberi professionisti valgono anche per le imprese associate e il miglioramento è ben percepibile soprattutto per quanto riguarda l'attività di formazione.
Anche in questo caso la colorazione dell'istogramma è tanto più scura quanto più è severa la contrazione dei ricavi:
Alcune note positive: sono "solo" il 6% le realtà che hanno accusato un calo superiore al 50% del fatturato 2020, e sfiorano il 40% le aziende in grado di mantenere inalterato o migliorare il fatturato 2019 in ambito consulenziale, con un ulteriore 19% che ha registrato una contrazione minima (0-10%). Rimane tuttavia un dato sicuramente negativo: oltre 1 azienda su 2 operanti nell'ambito della formazione ha subito una diminuzione dei ricavi compresa tra l'11% e il 50%.
“Nell'annus horribilis 2020 so di molte aziende e professionisti” - commenta e conclude il Presidente AiFOS Rocco Vitale – “che hanno agito anche a prescindere dal tornaconto economico. I nostri associati sono stati tra i primi ad essere chiamati in causa per rispondere alle esigenze delle organizzazioni in questa terribile emergenza sanitaria. Il lavoro fatto è stato molto, e lo shock test servirà senza dubbio per il futuro: basti pensare a webinar e videoconferenze che solo dodici mesi fa non conoscevamo praticamente per nulla ed oggi sono uno strumento di lavoro quotidiano per tutti noi”.
Il link per scaricare l’indagine AiFOS sulla perdita di fatturato nel 2020.
Per avere ulteriori informazioni si può fare riferimento a AiFOS via Branze, 45 - 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia tel.030.6595031 - fax 030.6595040 www.aifos.it - relazioniesterne@aifos.it.
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