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Una lista per chi non vuole essere contattato a scopi di marketing
La notizia giunge dalla newsletter del Garante italiano per la privacy.
Era stato istituito negli USA otto anni or sono dal regolamento “Telemarketing Sales Rule”, ma il registro nazionale di coloro che non vogliono essere contattati a scopi di marketing ha visto la luce solo nelle scorse settimane. Fino ad oggi, infatti, mancava la copertura finanziaria perché la Federal Trade Commission (FTC), autorità federale incaricata dell’attuazione della normativa, potesse effettivamente gestirlo.
Una legge, denominata "Do-Not-Call Implementation Act", recentemente approvata, ha ora dato il via al Registro nazionale in cui possono farsi inserire gli utenti che non desiderano essere contattati, telefonicamente o via Internet, per scopi di marketing.
In base alla nuova legge, la FTC finanzierà il registro attraverso un contributo che tutte le imprese del settore dovranno versare. Le prime stima quantificano in 16 milioni di dollari il costo per il primo anno di attività.
Alla Federal Communications Commission dovrà invece emanare entro sei mesi un regolamento che vincoli le compagnie telefoniche a collaborare nella gestione del registro nazionale "do-not-call".
Fino ad oggi negli Usa sono esistiti solo registri "do-not-call" per le singole imprese: i consumatori, in sostanza, dovevano rivolgersi, secondo il principio dell’opt-out, direttamente all’impresa che aveva effettuato telemarketing chiedendo di non ricevere più telefonate per scopi commerciali.
In base alla nuova legge, sono previste sanzioni fino a 11.000 dollari per le società che non rispettino le indicazioni dei consumatori inseriti nel Registro nazionale.
Il "Do-Not-Call Implementation Act" ha scatenato la protesta della Direct Marketing Association che ha impugnato il provvedimento, ritenendo che violi la libertà di espressione sancita dalla Costituzione americana.
Era stato istituito negli USA otto anni or sono dal regolamento “Telemarketing Sales Rule”, ma il registro nazionale di coloro che non vogliono essere contattati a scopi di marketing ha visto la luce solo nelle scorse settimane. Fino ad oggi, infatti, mancava la copertura finanziaria perché la Federal Trade Commission (FTC), autorità federale incaricata dell’attuazione della normativa, potesse effettivamente gestirlo.
Una legge, denominata "Do-Not-Call Implementation Act", recentemente approvata, ha ora dato il via al Registro nazionale in cui possono farsi inserire gli utenti che non desiderano essere contattati, telefonicamente o via Internet, per scopi di marketing.
In base alla nuova legge, la FTC finanzierà il registro attraverso un contributo che tutte le imprese del settore dovranno versare. Le prime stima quantificano in 16 milioni di dollari il costo per il primo anno di attività.
Alla Federal Communications Commission dovrà invece emanare entro sei mesi un regolamento che vincoli le compagnie telefoniche a collaborare nella gestione del registro nazionale "do-not-call".
Fino ad oggi negli Usa sono esistiti solo registri "do-not-call" per le singole imprese: i consumatori, in sostanza, dovevano rivolgersi, secondo il principio dell’opt-out, direttamente all’impresa che aveva effettuato telemarketing chiedendo di non ricevere più telefonate per scopi commerciali.
In base alla nuova legge, sono previste sanzioni fino a 11.000 dollari per le società che non rispettino le indicazioni dei consumatori inseriti nel Registro nazionale.
Il "Do-Not-Call Implementation Act" ha scatenato la protesta della Direct Marketing Association che ha impugnato il provvedimento, ritenendo che violi la libertà di espressione sancita dalla Costituzione americana.
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