Siti...''spioni''

La notizia giunge dalla newsletter del Garante per la privacy.
Il Los Angeles Times ha pubblicato nelle scorse settimane un'indagine sul trattamento dei dati raccolti nei siti gestiti dal Ministero della difesa USA.

La ricerca rivela che il 25% di questi siti non fornisce alcuna informativa sulla privacy. Inoltre sono numerosi i siti gestiti dal Ministero della difesa USA, che raccolgono informazioni sugli utenti che li visitano, nonostante questo sia vietato da un'ordinanza emessa dalla Casa Bianca nel 1999.

A destare preoccupazione e' anche il sospetto che i dati personali relativi ai soggetti, che hanno visitato siti Web della difesa, siano stati raccolti e rivenduti, in maniera occulta, da società commerciali.

Per raccogliere i dati sarebbero state utilizzate le "cimici Web", cioe' immagini invisibili poste su una pagina Web. Queste si comportano come cookies, tenendo traccia degli spostamenti compiuti dagli utenti e consentendone l'identificazione indiretta.
Il vice sottosegretario alla difesa USA ha ammesso che nelle pagine web incriminate sono presenti file di testo simili ai cookies.

L'indagine ha, inoltre, rilevato una scarsa conoscenza delle disposizioni in materia di privacy da parte dei web masters della Difesa USA.
Una buona parte di loro non era a conoscenza ne' della necessità di inserire un'informativa sulla privacy nella pagina di accoglienza di ciascun sito, ne' del divieto (secondo quanto disposto dalla Casa Bianca) di utilizzare ''sistemi di tracciamento''.
Molti hanno anche lamentato che l'amministrazione del Ministero della difesa ''non avesse fornito loro alcuna indicazione sulle tecniche utili a individuare ed eliminare i cookies o le cimici Web.''

Questa la conclusione dell'indagine; "il Ministero federale della difesa non garantisce una tutela adeguata contro la raccolta di dati personali da parte di imprese commerciali sui propri siti web, né contro la vendita o la cessione di questi dati una volta raccolti".