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Si' all’uso dati biometrici dei dipendenti per garantire la salute pubblica

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Privacy

23/04/2008

Il garante autorizza una società ad utilizzare i dati biometrici dei propri dipendenti al fine di monitorare gli accessi ad alcune aree dell’impresa per garantire la sicurezza di un impianto di trattamento delle acque e, di conseguenza, la salute pubblica

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È possibile trattare dati biometrici dei dipendenti per specifiche e rilevanti finalità, come ad esempio la salute pubblica.
 
È quanto ribadito dal Garante per la protezione dei dati personali (con un provvedimento di cui è stato relatore Giuseppe Fortunato) nel ritenere lecito e conforme alla disciplina privacy il sistema di rilevazione biometrica proposto da una società di risorse idriche.
 
 
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La società chiedeva di poter utilizzare dati biometrici dei propri dipendenti al fine di monitorare gli accessi ad alcune aree dell’impresa, in particolare quelle in cui avviene la potabilizzazione dell’acqua, garantendo in questo modo la sicurezza dell’impianto idrico, la tutela della qualità delle acque e, di conseguenza, la salute pubblica.
 
Il sistema di rilevazione biometrica sottoposto dalla società alla verifica preliminare del Garante prevede la registrazione delle impronte digitali dei dipendenti – rilasciate con il consenso degli stessi – attraverso apparecchiature e software appositi e la successiva trasformazione delle stesse impronte in codici numerici (template) inseriti in una smart card. In più si proponeva la memorizzazione dei dati relativi all’orario di accesso e dei codici che consentono di risalire all’identità del dipendente in una banca dati centralizzata.
 
Nell’esaminare il progetto proposto dalla società, il Garante ha precisato che la raccolta delle impronte debba limitarsi ai soli dipendenti che hanno accesso all’area dell’impresa in cui avviene la depurazione delle acque e, soprattutto, che le impronte cifrate non debbano essere conservate in un archivio centralizzato ma solo su un supporto (una smart card ad esempio) nell’esclusiva disponibilità dell’interessato.
 
Il Garante ha ricordato, infine, riprendendo quanto stabilito nelle Linee Guida in materia di trattamento dei dati personali dei lavoratori, che tutti i dati raccolti relativi agli accessi potranno essere conservati per un periodo non superiore ad una settimana con la predisposizione di specifici meccanismi di integrale cancellazione automatica delle informazioni allo scadere del termine previsto. L’accesso ai dati infine potrà essere garantito ai soli interessati oppure all’autorità giudiziaria ove specificamente richiesto.
 
Fonte: newsletter del Garante per la protezione dei dati personali numero 305 del 22 aprile 2008


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