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Raddoppiate le ispezioni del Garante della privacy
Hanno riguardato aziende private e pubbliche amministrazioni le ispezioni effettuate dal Garante della privacy nel corso del 2003, ben 30 in più dell’anno precedente.
Nel 48% dei casi i controlli sono partiti da segnalazioni di cittadini o di organi di stampa, il 42% da ricorsi, mentre cicli di ispezioni e controlli incrociati, pari al 10% del totale, sono stati effettuati d’ufficio per verificare il rispetto della normativa in determinati settori.
In materia di privacy le grandi aziende sono più preparate rispetto alle piccole, mentre nella pubblica amministrazione, secondo quanto riportato nella newsletter del Garante, “la cultura della privacy stenta ad affermarsi: processi di lavoro e gestione delle pratiche di ufficio poco rispettosi della legge sulla tutela dei dati personali e, in alcuni casi, assoluta noncuranza e superficialità nel trattamento dei dati."
Gli accertamenti hanno voluto in particolare verificare le modalità di acquisizione del consenso (34%), soprattutto nell’ambito dello spamming, ed il rispetto della normativa in materia di videosorveglianza (26%).
In un ulteriore 26% dei casi l’ispezione ha accertato l’origine dei dati personali trattati mentre nel 12% ha verificato le misure di sicurezza.
Numerose le violazioni amministrative accertate e, nel 10% dei casi, si è proceduto ad inviare segnalazioni all’Autorità giudiziaria per violazioni costituenti reato quali: il trattamento illecito di dati personali, la mancata adozione delle misure di sicurezza, l’inottemperanza ai provvedimenti del Garante.
Nel 2004 l’attività ispettiva si concentrerà soprattutto sul settore della pubblica amministrazione, sul trattamento dei dati nelle attività via web e sul trattamento informatico dei dati.
Nel 48% dei casi i controlli sono partiti da segnalazioni di cittadini o di organi di stampa, il 42% da ricorsi, mentre cicli di ispezioni e controlli incrociati, pari al 10% del totale, sono stati effettuati d’ufficio per verificare il rispetto della normativa in determinati settori.
In materia di privacy le grandi aziende sono più preparate rispetto alle piccole, mentre nella pubblica amministrazione, secondo quanto riportato nella newsletter del Garante, “la cultura della privacy stenta ad affermarsi: processi di lavoro e gestione delle pratiche di ufficio poco rispettosi della legge sulla tutela dei dati personali e, in alcuni casi, assoluta noncuranza e superficialità nel trattamento dei dati."
Gli accertamenti hanno voluto in particolare verificare le modalità di acquisizione del consenso (34%), soprattutto nell’ambito dello spamming, ed il rispetto della normativa in materia di videosorveglianza (26%).
In un ulteriore 26% dei casi l’ispezione ha accertato l’origine dei dati personali trattati mentre nel 12% ha verificato le misure di sicurezza.
Numerose le violazioni amministrative accertate e, nel 10% dei casi, si è proceduto ad inviare segnalazioni all’Autorità giudiziaria per violazioni costituenti reato quali: il trattamento illecito di dati personali, la mancata adozione delle misure di sicurezza, l’inottemperanza ai provvedimenti del Garante.
Nel 2004 l’attività ispettiva si concentrerà soprattutto sul settore della pubblica amministrazione, sul trattamento dei dati nelle attività via web e sul trattamento informatico dei dati.
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