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Privacy sui telefonini: in Internet un servizio che permette di ''spiare'' il traffico altrui
Spiare il traffico telefonico o gli spostamenti effettuati da altre persone è ormai diventato un gioco da ragazzi. E' quanto nei giorni scorsi una testata giornalistica ha verificato in merito ad un servizio Uni.tim.
Se con una scusa qualunque si riesce a maneggiare il telefono cellulare di qualcuno, inviando un sms e una password di sei cifre qualsiasi al numero corrispondente del servizio Uni.tim in questione, si potrà verificare tutto il traffico telefonico effettuato da quel cellulare. Sembra, infatti, che una volta entrati nel sito di Uni.tim, digitando la password e il numero di telefono corrispondente, si abbia accesso alle informazioni raccolte in quell'area riservata.
Il servizio Tim era stato avviato con altre intenzioni, ma ''Se le cose stanno come racconta il Giornale, la violazione della 675 c'è'', come afferma Claudio Manganelli, uno dei Garanti della privacy.
Ora si dovranno effettuare gli opportuni accertamenti. L'ufficio di Stefano Rodotà, infatti, ha avviato un'indagine per verificare la presenza di servizi ''a rischio'' su tutti i gestori e per analizzare tutti i loro regolamenti interni. Pare ci vorranno almeno due settimane per avere i riscontri necessari.
Le società, al momento, rischiano il blocco del servizio in questione o l'applicazione di una sanzione amministrativa, ma il deputato della Lega Nord, Mario Borghezio, ha sollecitato al governo l'urgenza di provvedimenti, che impongano ai gestori della telefonia mobile l'adeguamento immediato delle procedure di estrapolazione dati.
Se con una scusa qualunque si riesce a maneggiare il telefono cellulare di qualcuno, inviando un sms e una password di sei cifre qualsiasi al numero corrispondente del servizio Uni.tim in questione, si potrà verificare tutto il traffico telefonico effettuato da quel cellulare. Sembra, infatti, che una volta entrati nel sito di Uni.tim, digitando la password e il numero di telefono corrispondente, si abbia accesso alle informazioni raccolte in quell'area riservata.
Il servizio Tim era stato avviato con altre intenzioni, ma ''Se le cose stanno come racconta il Giornale, la violazione della 675 c'è'', come afferma Claudio Manganelli, uno dei Garanti della privacy.
Ora si dovranno effettuare gli opportuni accertamenti. L'ufficio di Stefano Rodotà, infatti, ha avviato un'indagine per verificare la presenza di servizi ''a rischio'' su tutti i gestori e per analizzare tutti i loro regolamenti interni. Pare ci vorranno almeno due settimane per avere i riscontri necessari.
Le società, al momento, rischiano il blocco del servizio in questione o l'applicazione di una sanzione amministrativa, ma il deputato della Lega Nord, Mario Borghezio, ha sollecitato al governo l'urgenza di provvedimenti, che impongano ai gestori della telefonia mobile l'adeguamento immediato delle procedure di estrapolazione dati.
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