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Privacy per i dati sanitari dei dipendenti
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In ogni azienda, sia essa pubblica o privata, le procedure di circolazione dei documenti contenenti dati sensibili dei dipendenti e le modalità di comunicazione di tali informazioni devono salvaguardare il diritto alla riservatezza degli interessati.
Purtroppo, tuttavia, i casi di violazione della privacy dei dipendenti sono ancora all’ordine del giorno in molti ambienti; sul tavolo del Garante della privacy infatti pervengono con frequenza ricorsi in materia.
Nell’ultima newsletter del Garante ad esempio è stato presentato il caso di un dipendente comunale , al quale sono stati comunicati dal messo comunale, spillati ad una comunicazione, gli esiti degli accertamenti sanitari per il riconoscimento di infermità da causa di servizio al quale si era sottoposto.
Il dipendente aveva chiesto al datore di lavoro la ragione di tale procedura ma, non avendo ricevuto risposte soddisfacenti, si è rivolto all’Autorità di protezione dei dati personali.
Il Garante ha accolto il ricorso, ritenendo illecite sia le modalità di circolazione dei dati all’interno dell’ente (redazione di documenti, invio di note, loro protocollazione), sia quelle di comunicazione all’interessato.
L’Autorità ha ordinato all’ente locale di conformarsi alla normativa sulla privacy. In particolare ha richiamato l’amministrazione all’adozione di soluzioni che permettano di svolgere le funzioni istituzionali eliminando ogni occasione di superflua conoscibilità dei dati sulla salute, anche da parte degli incaricati del trattamento, compresi i messi notificatori. Ad esempio la consegna dei dati sanitari in busta chiusa, oppure l’invito a ritirare personalmente un documento presso l’ufficio competente, oppure la comunicazione telematica direttamente all’interessato.
“Quando le amministrazioni pubbliche trattano informazioni personali,[…], hanno l’obbligo di adottare ogni cautela e precauzione per prevenire violazioni dei diritti, delle libertà fondamentali e della dignità degli interessati. Dati sanitari, quindi, in busta chiusa e allegati alle note di trasmissione solo se indispensabili.”
Il Garante ha disposto inoltre che entro la fine di novembre il comune dovrà comunicare all’Autorità misure di sicurezza, istruzioni al personale, procedure adottate per la tutela dei dati.
In ogni azienda, sia essa pubblica o privata, le procedure di circolazione dei documenti contenenti dati sensibili dei dipendenti e le modalità di comunicazione di tali informazioni devono salvaguardare il diritto alla riservatezza degli interessati.
Purtroppo, tuttavia, i casi di violazione della privacy dei dipendenti sono ancora all’ordine del giorno in molti ambienti; sul tavolo del Garante della privacy infatti pervengono con frequenza ricorsi in materia.
Nell’ultima newsletter del Garante ad esempio è stato presentato il caso di un dipendente comunale , al quale sono stati comunicati dal messo comunale, spillati ad una comunicazione, gli esiti degli accertamenti sanitari per il riconoscimento di infermità da causa di servizio al quale si era sottoposto.
Il dipendente aveva chiesto al datore di lavoro la ragione di tale procedura ma, non avendo ricevuto risposte soddisfacenti, si è rivolto all’Autorità di protezione dei dati personali.
Il Garante ha accolto il ricorso, ritenendo illecite sia le modalità di circolazione dei dati all’interno dell’ente (redazione di documenti, invio di note, loro protocollazione), sia quelle di comunicazione all’interessato.
L’Autorità ha ordinato all’ente locale di conformarsi alla normativa sulla privacy. In particolare ha richiamato l’amministrazione all’adozione di soluzioni che permettano di svolgere le funzioni istituzionali eliminando ogni occasione di superflua conoscibilità dei dati sulla salute, anche da parte degli incaricati del trattamento, compresi i messi notificatori. Ad esempio la consegna dei dati sanitari in busta chiusa, oppure l’invito a ritirare personalmente un documento presso l’ufficio competente, oppure la comunicazione telematica direttamente all’interessato.
“Quando le amministrazioni pubbliche trattano informazioni personali,[…], hanno l’obbligo di adottare ogni cautela e precauzione per prevenire violazioni dei diritti, delle libertà fondamentali e della dignità degli interessati. Dati sanitari, quindi, in busta chiusa e allegati alle note di trasmissione solo se indispensabili.”
Il Garante ha disposto inoltre che entro la fine di novembre il comune dovrà comunicare all’Autorità misure di sicurezza, istruzioni al personale, procedure adottate per la tutela dei dati.
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