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Maggiore iniziativa del Garante della privacy per gli accertamenti sulla tutela dei dati personali.
Oltre ad un incremento del 45% dell’attività ispettiva rispetto all’anno precedente, si è osservato un aumento dei controlli effettuati d’ufficio dall’Autorità, non dipendenti cioè da ricorsi.
La situazione tracciata nella Relazione annuale del Garante evidenzia infatti che, su un totale di 100 ispezioni effettuate nel corso del 2004, gli accertamenti d’ufficio sono stati 43, quelli conseguenti i a segnalazioni pervenute al Garante sono stati 38, mentre gli accertamenti autonomi a seguito di ricorsi presentati al Garante sono stati 19.
Gli accertamenti eseguiti hanno riguardato in prevalenza verifiche sulle modalità di acquisizione del consenso (in molti casi connesse ad attività effettuate su Internet mediante spamming), sul rispetto delle disposizioni di legge in relazione al trattamento di dati mediante sistemi di videosorveglianza, sul rispetto dell’obbligo di notificazione al Garante, sull’adozione delle misure di sicurezza.
L’incidenza delle violazioni penali sui procedimenti amministrativi di controllo avviati nel 2004 è pari circa al 13%. Le violazioni segnalate riguardano ipotesi di trattamento illecito di dati personali, omessa adozione di misure di sicurezza, inosservanza dei provvedimenti del Garante e false dichiarazioni al Garante.
Le ispezioni effettuate dal Garante hanno evidenziato che la cultura della privacy stenta ad affermarsi, in particolare nella pubblica amministrazione.
Buoni progressi nell’applicazione della legge sulla privacy sono stati fatti nel settore privato, soprattutto nelle aziende di grandi dimensioni.
“Le aziende più grandi - ha rilevato il Garante – iniziano ad adottare la legge anche attraverso la costituzione di unità organizzative con deleghe specifiche, veri e propri “uffici privacy”, mentre le aziende medio-piccole evidenziano a volte un livello inferiore di adeguamento alla normativa e agli indirizzi del Garante. Non sempre, però, c’è perfetta corrispondenza tra osservanza formale delle disposizioni e reale e diffusa “cultura” del trattamento di dati secondo i principi stabiliti dal Codice.”
La seconda parte dell’articolo sarà pubblicata nei prossimi giorni.
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Privacy: aumentati i controlli (1/2)
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Maggiore iniziativa del Garante della privacy per gli accertamenti sulla tutela dei dati personali.
Oltre ad un incremento del 45% dell’attività ispettiva rispetto all’anno precedente, si è osservato un aumento dei controlli effettuati d’ufficio dall’Autorità, non dipendenti cioè da ricorsi.
La situazione tracciata nella Relazione annuale del Garante evidenzia infatti che, su un totale di 100 ispezioni effettuate nel corso del 2004, gli accertamenti d’ufficio sono stati 43, quelli conseguenti i a segnalazioni pervenute al Garante sono stati 38, mentre gli accertamenti autonomi a seguito di ricorsi presentati al Garante sono stati 19.
Gli accertamenti eseguiti hanno riguardato in prevalenza verifiche sulle modalità di acquisizione del consenso (in molti casi connesse ad attività effettuate su Internet mediante spamming), sul rispetto delle disposizioni di legge in relazione al trattamento di dati mediante sistemi di videosorveglianza, sul rispetto dell’obbligo di notificazione al Garante, sull’adozione delle misure di sicurezza.
L’incidenza delle violazioni penali sui procedimenti amministrativi di controllo avviati nel 2004 è pari circa al 13%. Le violazioni segnalate riguardano ipotesi di trattamento illecito di dati personali, omessa adozione di misure di sicurezza, inosservanza dei provvedimenti del Garante e false dichiarazioni al Garante.
Le ispezioni effettuate dal Garante hanno evidenziato che la cultura della privacy stenta ad affermarsi, in particolare nella pubblica amministrazione.
Buoni progressi nell’applicazione della legge sulla privacy sono stati fatti nel settore privato, soprattutto nelle aziende di grandi dimensioni.
“Le aziende più grandi - ha rilevato il Garante – iniziano ad adottare la legge anche attraverso la costituzione di unità organizzative con deleghe specifiche, veri e propri “uffici privacy”, mentre le aziende medio-piccole evidenziano a volte un livello inferiore di adeguamento alla normativa e agli indirizzi del Garante. Non sempre, però, c’è perfetta corrispondenza tra osservanza formale delle disposizioni e reale e diffusa “cultura” del trattamento di dati secondo i principi stabiliti dal Codice.”
La seconda parte dell’articolo sarà pubblicata nei prossimi giorni.
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