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Marketing si’, spamming no

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Privacy

31/08/2007

Il Garante della privacy interviene nuovamente nei confronti di società che inviano e-mail e fax promozionali indesiderati.

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E-mail e fax indesiderati nuovamente all’attenzione del Garante della privacy, intervenuto nei confronti di tre società per azioni di marketing non rispettose dei principi del Codice della privacy. In tutti i casi, anche se con modalità diverse, venivano inviate comunicazioni senza il consenso dei destinatari.

I provvedimenti sono stati sintetizzati nella newsletter dell’Autorità.
Nel primo caso il Garante, in seguito alla segnalazione di un utente che lamentava la ricezione di e-mail pubblicitarie indesiderate, ha vietato il trattamento dei dati ad un  sito Internet che promuoveva libri. La società inviava ad indirizzi reperiti in rete un messaggio pubblicitario per l’iscrizione alla propria mailing list, insieme alla richiesta del consenso.
Nel vietare il trattamento dei dati il  Garante ha  ribadito che non si  possono inviare e-mail per pubblicizzare un prodotto o un servizio senza aver prima ottenuto il consenso del destinatario, e che è  necessario ottenerlo prima di effettuare qualunque uso dell'indirizzo di posta elettronica.
 
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Gli altri due casi riguardavano invece l’invio di fax da parte di aziende per promuovere servizi.
Alcuni utenti avevano lamentato la ricezione di fax indesiderati. Di fronte all’Autorità, le società hanno dichiarato che i messaggi pubblicitari erano rivolti a soggetti economici presenti negli elenchi “categorici” (es. pagine gialle) e non a consumatori e, quindi, ritenevano di potersi avvalere di una disposizione di carattere generale del Codice della privacy che permette di prescindere dal consenso degli interessati, quando il trattamento riguarda informazioni relative allo svolgimento di attività economiche.

Tuttavia, secondo quanto affermato dagli utenti, i  dati personali erano presenti solo su elenchi telefonici ordinari e utilizzabili quindi solo per comunicazioni  interpersonali, non avendo fornito alcun consenso per il loro uso a fini di marketing. Né dalla documentazione è risultato che sia stato richiesto un successivo consenso dei destinatari.

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