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Le telecamere italiane rispettano le norme a tutela della privacy?
La maggior parte delle telecamere installate nel Paese non rispettano le norme a tutela della privacy. Questo è quanto ha sottolineato il Garante per la tutela della privacy, Stefano Rodotà, con un'intervista a una nota testata nazionale, in riferimento a un'indagine ispettiva a campione condotta su tutto il territorio nazionale.
Il numero delle telecamere per la videosorveglianza di sicurezza è in continuo aumento -a Milano ad esempio saranno installate anche ai semafori (cfr. numero 560 del quotidiano)- e, in base all'indagine condotta , buona parte degli impianti ispezionati non rispetta il diritto dei cittadini di essere informati sulla presenza degli ''occhi elettronici''.
''Tutti devono sapere se si trovano di fronte a un occhio elettronico. Anche la modalità di conservazione, chi può visionarli devono essere conosciute'', ha sottolineato Rodotà, che si appresta ad emettere le prime sanzioni a scopo ''educativo'', dal momento che ''…il Garante non può intervenire a tappeto su tutto il territorio nazionale''.
Rodotà ha anche sottolineato che il Garante non è il nemico delle telecamere, ma cerca di raggiungere un punto di equilibrio tra le esigenze delle amministrazioni e la tutela della privacy dei cittadini. Nel caso del controllo per gli accessi al centro storico delle città in auto, ad esempio, le indicazioni del Garante puntano a far riprendere la targa ma non le persone.
Il numero delle telecamere per la videosorveglianza di sicurezza è in continuo aumento -a Milano ad esempio saranno installate anche ai semafori (cfr. numero 560 del quotidiano)- e, in base all'indagine condotta , buona parte degli impianti ispezionati non rispetta il diritto dei cittadini di essere informati sulla presenza degli ''occhi elettronici''.
''Tutti devono sapere se si trovano di fronte a un occhio elettronico. Anche la modalità di conservazione, chi può visionarli devono essere conosciute'', ha sottolineato Rodotà, che si appresta ad emettere le prime sanzioni a scopo ''educativo'', dal momento che ''…il Garante non può intervenire a tappeto su tutto il territorio nazionale''.
Rodotà ha anche sottolineato che il Garante non è il nemico delle telecamere, ma cerca di raggiungere un punto di equilibrio tra le esigenze delle amministrazioni e la tutela della privacy dei cittadini. Nel caso del controllo per gli accessi al centro storico delle città in auto, ad esempio, le indicazioni del Garante puntano a far riprendere la targa ma non le persone.
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