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E-mail indesiderate, risarcimenti milionari
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Potrebbero costare molto care le e-mail inviate da una società italiana, quotata sul Nuovo Mercato ed al Nasdaq americano, che avrebbe trattato illecitamente i dati personali di oltre 450.000 utenti.
Una vasta indagine nel settore dei reati informatici, condotta dai finanzieri del Nucleo Regionale di Polizia Tributaria della Lombardia e coordinata dal Sostituto Procuratore Braghò, ha portato alla denuncia del Rappresentante legale e del Responsabile del trattamento dati personali di Buongiorno Vitaminic per illecito trattamento dati personali, frode informatica, accesso abusivo ad un sistema informatico.
Un duro colpo per una società che gestisce database contenenti i dati personali di quasi 50 milioni di utenti italiani e stranieri iscritti a varie newsletter.
Da quanto riferito dal Nucleo Regionale di Polizia Tributaria della Lombardia della GDF, la società era stata incaricata di gestire, per conto di un’altra impresa on line, il database degli iscritti alla newsletter abbinata al sito www.fuorissimo.it.
Tuttavia, dopo la risoluzione del contratto con il titolare del sito, la Buongiorno Vitaminic avrebbe continuato ad utilizzare il sistema informatico di gestione del servizio di newsletter inviando migliaia di e-mail pubblicitarie, riguardanti il sito www.vitaminic.it, agli abbonati senza averne richiesto il preventivo consenso.
L'operazione è partita su attività informativa propria e su indicazioni della stessa società che aveva dato alla Buongiorno Vitaminic i dati da gestire.
L’operazione è cominciata il 5 agosto scorso. Il giorno successivo la Guardia di Finanza era già in possesso dei dati ed aveva sequestrato l'intero data base.
Dalle indagini è emerso che Buongiorno Vitaminic avrebbe avuto rilevante vantaggio derivante dal mancato pagamento degli introiti al legittimo concedente del servizio (titolare del sito Internet) e dall’abusiva diffusione dei messaggi pubblicitari.
Problemi, invece, per gli utenti che, in molti casi, si sono trovati nell’impossibilità di eliminare i messaggi non autorizzati dalla propria casella di posta elettronica e di cancellarsi dalla newsletter.
Quanto appurato nelle indagini è stato comunicato anche al Garante per la protezione dei dati personali che “dovrà pronunciarsi sull’irrogazione della sanzione amministrativa a titolo di risarcimento danni”. Ipotizzando che ciascuno dei 450mila utenti abbia ricevuto un e-mail indesiderata, la società dovrebbe pagare complessivamente oltre 110 milioni di euro.
Un risarcimento danni che dovrà essere richiesto dagli utenti, che dovranno quindi dimostrare di aver ricevuto pubblicità indesiderata.
Le indagini proseguono per appurare eventuali ulteriori violazioni al Codice della privacy da parte di Buongiorno Vitaminic.
Quella condotta dalla GDF di Milano è la prima indagine nel suo genere dall’entrata in vigore del nuovo Testo Unico sulla Privacy del gennaio 2004.
Potrebbero costare molto care le e-mail inviate da una società italiana, quotata sul Nuovo Mercato ed al Nasdaq americano, che avrebbe trattato illecitamente i dati personali di oltre 450.000 utenti.
Una vasta indagine nel settore dei reati informatici, condotta dai finanzieri del Nucleo Regionale di Polizia Tributaria della Lombardia e coordinata dal Sostituto Procuratore Braghò, ha portato alla denuncia del Rappresentante legale e del Responsabile del trattamento dati personali di Buongiorno Vitaminic per illecito trattamento dati personali, frode informatica, accesso abusivo ad un sistema informatico.
Un duro colpo per una società che gestisce database contenenti i dati personali di quasi 50 milioni di utenti italiani e stranieri iscritti a varie newsletter.
Da quanto riferito dal Nucleo Regionale di Polizia Tributaria della Lombardia della GDF, la società era stata incaricata di gestire, per conto di un’altra impresa on line, il database degli iscritti alla newsletter abbinata al sito www.fuorissimo.it.
Tuttavia, dopo la risoluzione del contratto con il titolare del sito, la Buongiorno Vitaminic avrebbe continuato ad utilizzare il sistema informatico di gestione del servizio di newsletter inviando migliaia di e-mail pubblicitarie, riguardanti il sito www.vitaminic.it, agli abbonati senza averne richiesto il preventivo consenso.
L'operazione è partita su attività informativa propria e su indicazioni della stessa società che aveva dato alla Buongiorno Vitaminic i dati da gestire.
L’operazione è cominciata il 5 agosto scorso. Il giorno successivo la Guardia di Finanza era già in possesso dei dati ed aveva sequestrato l'intero data base.
Dalle indagini è emerso che Buongiorno Vitaminic avrebbe avuto rilevante vantaggio derivante dal mancato pagamento degli introiti al legittimo concedente del servizio (titolare del sito Internet) e dall’abusiva diffusione dei messaggi pubblicitari.
Problemi, invece, per gli utenti che, in molti casi, si sono trovati nell’impossibilità di eliminare i messaggi non autorizzati dalla propria casella di posta elettronica e di cancellarsi dalla newsletter.
Quanto appurato nelle indagini è stato comunicato anche al Garante per la protezione dei dati personali che “dovrà pronunciarsi sull’irrogazione della sanzione amministrativa a titolo di risarcimento danni”. Ipotizzando che ciascuno dei 450mila utenti abbia ricevuto un e-mail indesiderata, la società dovrebbe pagare complessivamente oltre 110 milioni di euro.
Un risarcimento danni che dovrà essere richiesto dagli utenti, che dovranno quindi dimostrare di aver ricevuto pubblicità indesiderata.
Le indagini proseguono per appurare eventuali ulteriori violazioni al Codice della privacy da parte di Buongiorno Vitaminic.
Quella condotta dalla GDF di Milano è la prima indagine nel suo genere dall’entrata in vigore del nuovo Testo Unico sulla Privacy del gennaio 2004.
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