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Data base "tagliati"

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Privacy

27/09/2004

Le limitazioni introdotte dal Codice della privacy rendono inutilizzabili a fini commerciali alcune categorie di dati, anche se questi sono stati acquisiti prima dell'entrata in vigore del D.Lgs. 196/2003.

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Con l’entrata il vigore del codice della privacy, il 1° gennaio 2004, i dati personali riportati nelle liste elettorali non sono più accessibili ed utilizzabili per finalità promozionali, commerciali e pubblicitarie. Anche se i dati sono stati estratti dalle liste elettorali prima di tale data non sono più utilizzabili per tali scopi e devono essere, quindi, cancellati dai data base.

Il Codice prevede che le liste elettorali possano essere utilizzate solo per l’applicazione della disciplina in materia elettorale, per motivi di studio, di ricerca o per il perseguimento di un interesse collettivo. Chiunque detenga dati provenienti da questa fonte non può più utilizzarli lecitamente per scopi diversi da quelli indicati dalla nuova normativa e deve cancellarli, anche se acquisiti prima del Codice. Per usare dati per attività promozionali, commerciali e pubblicitarie, le imprese interessate sono obbligate ad acquisire il consenso esplicito del cittadino.

Lo ha precisato il Garante della privacy nella newsletter settimanale, illustrando l’esito del ricorso di un cittadino rivoltosi all’Autorità dopo aver ricevuto materiale pubblicitario senza il suo consenso.
Il ricorrente, avendo ricevuto presso la propria abitazione della pubblicità relativa ad una carta di credito, si era rivolto alla società che l’aveva inviata per chiedere conferma e comunicazione dei propri dati personali, delle finalità per cui sono detenuti e utilizzati e la cancellazione dei dati.
Di fronte al silenzio della società, si era rivolto al Garante che ha disposto la cancellazione dei dati.

Nel caso in esame l’Autorità, ordinando alla società l’immediata cancellazione del nominativo, ha applicato una innovativa disposizione del Codice che “riconosce espressamente al cittadino il diritto di ottenere la cancellazione di quei dati che non si possono più conservare perché sono venuti meno o sono mutati gli scopi per cui erano stati raccolti (art. 7 decreto legislativo n. 196/2003). E i dati del ricorrente, come comunicato dalla società, erano stati appunto estratti dalle liste elettorali, fonti che dal primo gennaio non sono più utilizzabili per scopi pubblicitari e commerciali. Dalla documentazione prodotta, inoltre, non era risultato alcun consenso dell’interessato a ricevere questo genere di informazioni.
In considerazione, quindi, del mutato regime di conoscibilità delle liste elettorali e in assenza del consenso dell’interessato era venuto meno ogni presupposto normativo per l’ulteriore trattamento dei dati. “
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