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Arresti e privacy
Non è consentito pubblicare sui giornali o trasmettere in tv immagini di persone arrestate in manette. Le foto segnaletiche, invece, anche nell'ambito di conferenze stampa, possono essere diffuse solo se ricorrono fini di giustizia e di polizia o motivi di interesse pubblico, altrimenti la loro diffusione è vietata.
La diffusione delle immagini deve avvenire nel rispetto dei diritti e della dignità degli interessati e tenendo conto delle finalità di accertamento, prevenzione e repressione dei reati.
Lo ha ribadito il Garante per la privacy, in riferimento ad alcuni recenti casi in cui sono state diffuse immagini e fotografie di persone presentate con ferri o manette ai polsi o foto segnaletiche di persone interessate ad indagini.
Immagini diffuse in violazione di specifici divieti di legge previsti anche a tutela della dignità degli interessati (codice di procedura penale; ordinamento penitenziario; legge sul diritto d'autore) e ribaditi dal codice di deontologia per l'attività giornalistica.
Il provvedimento adottato dal Garante ha tra l'altro rilevato che tali violazioni non potevano essere al contrario ravvisate per le immagini relative ad appartenenti a formazioni terroristiche, diffuse a seguito del grave episodio accaduto il 2 marzo 2003 sul treno Roma-Firenze.
La diffusione delle immagini deve avvenire nel rispetto dei diritti e della dignità degli interessati e tenendo conto delle finalità di accertamento, prevenzione e repressione dei reati.
Lo ha ribadito il Garante per la privacy, in riferimento ad alcuni recenti casi in cui sono state diffuse immagini e fotografie di persone presentate con ferri o manette ai polsi o foto segnaletiche di persone interessate ad indagini.
Immagini diffuse in violazione di specifici divieti di legge previsti anche a tutela della dignità degli interessati (codice di procedura penale; ordinamento penitenziario; legge sul diritto d'autore) e ribaditi dal codice di deontologia per l'attività giornalistica.
Il provvedimento adottato dal Garante ha tra l'altro rilevato che tali violazioni non potevano essere al contrario ravvisate per le immagini relative ad appartenenti a formazioni terroristiche, diffuse a seguito del grave episodio accaduto il 2 marzo 2003 sul treno Roma-Firenze.
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