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Approvati il regolamento e la direttiva europea sui dati personali
Nella seduta del 14 aprile 2016 il Parlamento europeo ha finalmente approvato sia il regolamento sulla protezione dei dati, sia la direttiva europea sullo scambio di informazioni afferenti a investigazioni e indagini criminali.
La Commissione europea, il Parlamento europeo il Consiglio dell’Unione Europea hanno finalmente portato a termine i negoziati trilaterali per la approvazione del nuovo regolamento, che governerà, in modo armonizzato, le modalità di trattamento dei dati personali in tutte le nazioni europee.
Le nuove regole garantiranno che i diritti fondamentali alla protezione dei dati saranno garantiti per tutti e potrà essere così stimolato un mercato unico digitale in tutta Europa.
Parimenti, è stata approvata la direttiva sulla protezione dei dati che vengono utilizzati in indagini di polizia e attività di contrasto alla criminalità. Questa direttiva garantirà un elevato livello di protezione dei dati, garantendo al contempo la cooperazione nella lotta contro il terrorismo e altri crimini gravi, in tutta l’Europa. Queste nuove regole entrano in vigore in un momento in cui un miglioramento della cooperazione tra i vari paesi è più necessario che mai, come dimostrato dai recenti attacchi terroristici a Parigi e Bruxelles.
Il Regolamento, che verrà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, entrerà pienamente in vigore nel 2018, ma è evidente che questi due anni serviranno per cominciare ad applicare le nuove regole, che impongono, ad esempio, lo sviluppo di una analisi di impatto sulla protezione dei dati, quando si avvia un nuovo trattamento; parimenti, bisogna sviluppare una valutazione delle modalità di trattamento, fin dallo stadio della progettazione del trattamento stesso, nonché una valutazione che tenga conto del fatto che occorre tener conto di regole predefinite, sempre in fase di impostazione di un trattamento di dati personali.
La Commissione lavorerà a stretto contatto con gli stati membri per garantire che le nuove regole vengano correttamente attuate ad ogni livello nazionale. Ecco perché è stato costituito un Comitato europeo per la protezione dei dati, che avrà l’incarico di armonizzare e coordinare eventuali iniziative, assunte dalle varie autorità garanti nazionali.
I cittadini avranno a disposizione dei modelli di informativa trasparenti, facilmente comprensibili in tutte le varie lingue e avranno il diritto di essere informati se i loro dati, affidati per il trattamento a titolari, sono stati violati in qualche modo. Verrà sottolineato il diritto all’oblio, coinvolgendo i motori di ricerca, anche in obbedienza ad una recente sentenza dell’alta Corte europea.
Si ritiene che la adozione di queste nuove regole potrebbe portare a un risparmio dell’ordine di 2,3 miliardi di euro ogni anno, grazie alla armonizzazione delle procedure che le aziende devono attuare nelle varie nazioni europee.
Per quanto riguarda la direttiva indirizzata alle autorità di polizia e che si occupano di giustizia penale, essa consentirà un più agevole scambio di informazioni, in quanto sarà possibile per gli organi investigativi avere a disposizione queste informazioni, secondo modelli omogenei in tutti i paesi europei.
Verrà così risparmiato tempo e denaro e diventerà più efficiente ed efficace la lotta contro il crimine.
Adalberto Biasiotti
Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
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