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Lavoratori marittimi: la Convenzione internazionale dell’Ilo
Con la recente ratifica da parte del Parlamento italiano della Convenzione sul lavoro marittimo, adottata dall’Organizzazione internazionale del lavoro (ILO) nel 2006, anche l’Italia fa il suo ingresso nell’ormai nutrito gruppo di Paesi pronti ad applicare la nuova legge del mare. Al momento dell’entrata in vigore, lo scorso 20 agosto, il documento era infatti già stato ratificato da una cinquantina di Stati membri dell’ILO, che rappresentano circa il 75% del tonnellaggio lordo globale.
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Necessario garantire condizioni di impiego dignitose. La Convenzione è destinata a portare un cambiamento concreto nella vita di circa un milione e mezzo di lavoratori marittimi, che vedranno affermato il loro diritto a un lavoro dignitoso su scala globale attraverso criteri riconosciuti, che comprendono un’età minima, con il divieto di assunzione dei minori di 16 anni e di personale non in possesso di adeguata formazione e di certificazione comprovante un idoneo stato di salute, un orario di lavoro congruo, adeguati periodi di riposo e di ferie, insieme al diritto a usufruire a bordo delle navi di alloggi dignitosi, strutture ricreative e servizi di mensa adeguati, e a ottenere un giusto indennizzo in caso di infortunio o malattia.
Vantaggi anche per gli armatori. La ratifica della Convenzione da parte dello Stato di appartenenza e il possesso delle relative certificazioni garantiranno dei vantaggi anche agli armatori, grazie alla velocizzazione delle pratiche e al conseguente aumento della produttività, mentre gli addetti del settore potranno innalzare il livello delle loro competenze grazie ai corsi di formazione per ispettori, consulenti legali e per operatori di navi da crociera che in Italia saranno erogati presso il Centro di formazione dell’Ilo di Torino.
Disincentivi per gli Stati che non si adegueranno. La Convenzione, il cui funzionamento sarà tenuto sotto controllo da un comitato tripartito speciale che potrà anche avanzare proposte di revisione direttamente all’ILO, introduce inoltre dei disincentivi per i Paesi che non intendessero ratificare. Nei porti degli Stati firmatari, infatti, le navi non a norma provenienti da Paesi che non hanno ratificato la Convenzione saranno sottoposte a ispezioni approfondite, che potrebbero durare diversi giorni e tradursi in una lunga inattività.
ILO - Convenzione internazionale sul lavoro marittimo (formato PDF, 854 kB).
Fonte: Inail.
Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
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