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Imparare dagli errori: gli infortuni che avvengono nelle attivitĂ di pesca

Brescia, 21 Apr â Al di lĂ dei diversi ambiti lavorativi generalmente il lavoro nel settore marittimo âè faticoso, insicuro e rischiosoâ, come ricordato nel documento Inail dal titolo â Gli infortuni dei lavoratori del mareâ che ha raccolto nel 2018 i racconti di numerosi infortuni, tratti dagli archivi del Sistema di sorveglianza degli infortuni mortali sul lavoro. E proprio a partire da queste considerazioni si sottolinea che sono importanti nel settore âunâadeguata organizzazione del lavoro, lâutilizzo delle buone pratiche conosciute nel settore, nonchĂŠ una continua attivitĂ di informazione-formazione-aggiornamento sui dati provenienti dalle attivitĂ di sorveglianza e monitoraggio delle malattie professionali e degli infortuniâ.
Proprio per favorire la conoscenza delle dinamiche infortunistiche abbiamo iniziato nelle scorse settimane un breve viaggio, attraverso la rubrica â Imparare dagli erroriâ, dedicata al racconto delle dinamiche degli infortuni professionali, negli incidenti e infortuni che avvengono nel settore marittimo e portuale.
Ci soffermiamo oggi, in particolare, sugli infortuni che avvengono nelle attivitĂ di pesca, ricordando che il lavoratore marittimo è âqualsiasi persona facente parte dellâequipaggio che svolge, a qualsiasi titolo, servizio o attivitĂ lavorativa a bordo di una nave o unitĂ mercantile o di una nave da pescaâ.
Questi gli argomenti trattati:
- Esempi di infortuni che avvengono nelle attivitĂ di pesca
- Le criticitĂ nel settore della pesca e lâuso delle attrezzature
Esempi di infortuni che avvengono nelle attivitĂ di pesca
Riprendiamo alcuni casi di infortunio tratti dalle schede di Infor.mo. e presentati nella pubblicazione Inail âGli infortuni dei lavoratori del mareâ curata da Antonio Leva, Diego De Merich, Mauro Pellicci, Daniele De Santis, Alessandro Di Francesco, Giulia Forte, Claudio Scarici, Rita Vallerotonda e Giuseppe Campo.
Il primo caso riguarda un lavoratore che si trovava a bordo di un motopeschereccio âintento ad effettuare delle lavorazioni, posizionato sulla tramoggia di scarico delle vongole, a prua dellâimbarcazioneâ.
Lâimbarcazione âera governata dal comandante che si trovava al verricello che comanda la draga, posizionato in un punto da cui non aveva la visuale della zona di posizionamento dellâinfortunato. La draga utilizzata per la pesca delle vongole, in quel momento era libera di oscillare (in bando) e a causa di ciò ha colpito lâinfortunato ed il forte urto lo ha spinto con la testa sul montante che sostiene la draga (archetto di prua) procurandogli lesioni sul lato destro del cranio con esito mortaleâ.
Il secondo caso è relativo ad un lavoratore che si trovava a bordo di un peschereccio in mare a circa due miglia dalla costa. Mentre era sul peschereccio il lavoratore lanciava una cima âa cui era agganciata unâattrezzatura di lavoro posta sotto il mare a circa due metri di profonditĂ senza rendersi conto che i piedi erano vicino alla zona dove era arrotolata la parte libera di cima.
Nel prosieguo dellâattivitĂ , âuna gamba del lavoratore veniva avvolta dalla cima e trascinata sotto acqua senza riuscire a liberarsi. Lâinfortunato non riuscendo a liberarsi decedeva per annegamentoâ.
Nel terzo caso si segnala che un lavoratore âdurante le operazioni di âmarcatura del cavoâ e piĂš precisamente durante la srotolatura dello stesso in acqua, si trovava in posizione eretta con i piedi appoggiati sopra le reti delle gabbie, a poppa di una barca da pescaâ.
Durante questa operazione il lavoratore âcadeva in acqua trascinato da una spira del cavo dâacciaio alla coscia sinistra. I salvagenti anulari non erano in condizioni di âpronto usoâ in quanto presenti ma non utilizzabili perchĂŠ legati. Lâinfortunato non indossava alcun salvagente
o dispositivo di galleggiamento, mentre indossava stivaloni di gomma pesanti. Nonostante le operazioni di ricerca secondo la procedura di âuomo a mareâ che prevede di dirigere la prua verso il naufrago, che ha richiesto diversi minuti, lâinfortunato annegava. Lâinfortunio è avvenuto di notteâ.
Le criticitĂ nel settore della pesca e lâuso delle attrezzature
Il documento âGli infortuni dei lavoratori del mareâ indica che nel settore marittimo âla pesca è riuscita a âfronteggiare meno degli altri comparti un decennio di crisi economica ed una serie di criticitĂ che rallentano la modernizzazione delle imprese ed il derivante miglioramento organizzativo e delle condizioni di sicurezza e salute sul lavoroâ. CriticitĂ che coinvolgono i seguenti aspetti:
- âlâetĂ media dei lavoratori del settore (41 anni), dovuta ad un limitato ricambio generazionale, peraltro comune anche ad altri due settori (costruzioni ed agricoltura), e ad una perdita di immagine del profilo professionale tra le giovani generazioni;
- la scarsa inclinazione delle imprese allâinnovazione tecnico-organizzativa, evidenziata dai bassi investimenti per posto di lavoro;
- gli eccessivi oneri burocratici ed economici per adeguarsi agli obblighi legislativi;
- i livelli insufficienti di formazione e informazione fra gli operatori;
- le caratteristiche strutturali delle imprese (piccole o piccolissime dimensioni, con frammentazione territoriale e modelli organizzativi fragili);
- la difficoltĂ di dialogo tra le istituzioni e il mondo imprenditoriale;
- il declino del settore (diminuzione della produzione, delle imbarcazioni e degli addetti), dovuto alla competizione dei mercati asiatici, alla diminuzione degli stock ittici nazionali, allâaumento del prezzo dei combustibili ed al rialzo dei costi di distribuzione;
- lâinsufficiente attenzione alle variabili macroeconomiche in grado di influenzare le performance gestionali delle imprese sia a livello di produttivitĂ sia a livello di gestione della sicurezza e salute a bordoâ.
Tra i vari documenti, che riportano indicazioni per la prevenzione nel lavoro marittimo in genere, câè anche la â Guida per una navigazione sicura e per la gestione delle emergenzeâ realizzata nel 2014 attraverso la collaborazione tra Direzione Marittima del Friuli Venezia Giulia, Azienda Sanitaria n. 1 Triestina e Inail - Settore Navigazione.
Tra le altre cose la guida si sofferma sullâutilizzo di attrezzature e impianti e riporta alcune possibili precauzioni, con particolare riferimento alle navi, anche per cime e verricelli:
- Rischio:
- âcesoiamento
- intrappolamento
- schiacciamento
- Cause:
- movimenti incontrollati o scivolamenti di cime e cavi
- tamburi di avvolgimento e macchinari non protetti
- componenti usurati
- sistemi dâarresto inadeguati per i casi dâemergenzaâ
- Precauzioni:
- âgabbie protettive o barriere per non venire a contatto con le parti mobili; segnalazione ottica e acustica dei movimenti pericolosi, sistemi di arresto di emergenzaâ.
Riportiamo anche altre precauzioni inerenti le attrezzature e impianti:
- manovre di apertura portelloni, scala reale, stive: âaccertarsi dellâassenza di persone in prossimitĂ degli organi in movimento nelle manovre con comando a distanza; seguire le procedure scritte; installare i blocchi meccanici qualora previsti; verificare il corretto funzionamento dei dispositivi di fine corsa; eliminare le perdite dei circuiti idraulici di manovraâ;
- condutture e apparecchiature elettriche: ânon eseguire manutenzioni elettriche in assenza di qualifica specifica; adeguato isolamento elettrico e meccanico dei conduttori; mantenere i quadri elettrici sempre chiusi; fare attenzione alla segnaletica elettricaâ;
- tubolature e condotti: âeffettuare una manutenzione costante; eliminare immediatamente eventuali perdite; le parti calde devono avere delle coibentazioni adeguate; contenere eventuali perdite con appositi materiali assorbenti; utilizzare a seconda delle necessitĂ visiere, guanti e scarpe antiscivoloâ;
- impianti di ventilazione: âpulire periodicamente le condotte ed i sistemi di filtraggio; pulire periodicamente le vasche di condensa e/o gli impianti di umidificazione; pulire i terminali di ventilazione (bocchette dâaria); verificare periodicamente le portate dâariaâ.
La guida si sofferma anche sulla sicurezza in alcune attivitĂ e macchine da officina: trapani, sega circolare per metalli, saldatura, torni, smerigliatrici fisse e portatili.
Tiziano Menduto
Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:
Inail, â Gli infortuni dei lavoratori del mareâ, a cura di Antonio Leva, Diego De Merich, Mauro Pellicci, Daniele De Santis, Giulia Forte, Claudio Scarici, Rita Vallerotonda, Giuseppe Campo (Inail - Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale) e Alessandro Di Francesco (Inail - Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici) - edizione 2018 (formato PDF, 1.19 MB).
Vai allâarea riservata agli abbonati dedicata a â Sicurezza e infortuni dei lavoratori del mareâ.

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