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Dogane pericolose per gli autotrasportatori?
Per la prevenzione di attacchi terroristici, dell’immigrazione clandestina e per il controllo delle merci, in molti porti e dogane sono state adottate apparecchiature per la “scansione” di TIR e Container, per effettuare controlli accurati senza doverli aprire.
Durante il controllo dei TIR al varco doganale del porto di Vado, gli autisti rimangono sul mezzo che fanno transitare sotto l’apparecchiatura a raggi ionizzanti.
Una procedura che preoccupa l’associazione Fita/Cna (Associazione Nazionale Artigiani e Piccole e Medie Imprese Del Trasporto Merci), che si è rivolta all’ Agenzia regionale per la protezione ambiente ligure (Arpal) e all’Asl competente per chiedere la valutazione dei possibili effetti dei raggi sulla salute degli addetti al trasporto che, in media effettuano il controllo 4 volte al giorno.
A quanto appreso dal quotidiano “Secolo IXX”, l’Arpal non ha ancora risposto sul caso in questione, tuttavia il Settore radiazioni ionizzanti del dipartimento provinciale dell’Arpal si era occupato del tema già al momento dell’introduzione di questi sistemi di controllo nei porti liguri.
In particolare era stato realizzato uno studio al varco doganale di Genova Voltri VTE, per appurare eventuali rischi per gli operatori portuali e autotrasportatori.
Nello studio è stata considerata l’ipotesi estrema: 60 passaggi giornalieri sotto l’apparecchiatura di controllo per cinque giorni lavorativi a settimana, per 50 settimane all’anno.
Anche in questa ipotesi, la “dose” di radiazioni è risultata sei volte più bassa della tolleranza di legge.
Tuttavia sono in corso trattative sindacali per dotare l’apparecchiatura di controllo di un sistema di trascinamento che non richieda la presenza dell’autotrasportatore a bordo del mezzo controllato.
Durante il controllo dei TIR al varco doganale del porto di Vado, gli autisti rimangono sul mezzo che fanno transitare sotto l’apparecchiatura a raggi ionizzanti.
Una procedura che preoccupa l’associazione Fita/Cna (Associazione Nazionale Artigiani e Piccole e Medie Imprese Del Trasporto Merci), che si è rivolta all’ Agenzia regionale per la protezione ambiente ligure (Arpal) e all’Asl competente per chiedere la valutazione dei possibili effetti dei raggi sulla salute degli addetti al trasporto che, in media effettuano il controllo 4 volte al giorno.
A quanto appreso dal quotidiano “Secolo IXX”, l’Arpal non ha ancora risposto sul caso in questione, tuttavia il Settore radiazioni ionizzanti del dipartimento provinciale dell’Arpal si era occupato del tema già al momento dell’introduzione di questi sistemi di controllo nei porti liguri.
In particolare era stato realizzato uno studio al varco doganale di Genova Voltri VTE, per appurare eventuali rischi per gli operatori portuali e autotrasportatori.
Nello studio è stata considerata l’ipotesi estrema: 60 passaggi giornalieri sotto l’apparecchiatura di controllo per cinque giorni lavorativi a settimana, per 50 settimane all’anno.
Anche in questa ipotesi, la “dose” di radiazioni è risultata sei volte più bassa della tolleranza di legge.
Tuttavia sono in corso trattative sindacali per dotare l’apparecchiatura di controllo di un sistema di trascinamento che non richieda la presenza dell’autotrasportatore a bordo del mezzo controllato.
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