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Prevenire si puo’ e si deve
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Il tema delle condizioni del lavoro e della sua qualità è posto al centro dell’iniziativa dei sindacati CGIL-CISL-UIL. Nel corso dell’Assemblea nazionale dei Quadri e Delegati dei tre sindacati, svoltasi nei giorni scorsi a Roma, sono stati individuati nodi critici e linee di azione per ridurre il triste bilancio degli infortuni sul lavoro e per avviare un percorso per ridare valore ai temi della qualità, del benessere e della sicurezza sul lavoro, sia nella contrattazione che nelle relazioni con le istituzioni.
La salute e la sicurezza nel lavoro dipendono dalla qualità del lavoro e dell’impresa, dal contesto lavorativo e da adeguate norme, ma soprattutto dalla loro costante applicazione.
Tra gli elementi che influiscono negativamente sulla qualità del lavoro è individuata, tra gli altri, una “deficitaria cultura della prevenzione, con problemi di educazione, informazione e di formazione, non solo dei lavoratori ma anche dei datori di lavoro, dei progettisti e delle figure professionali occupate in materia”.
Nel documento conclusivo approvato, “CGIL CISL UIL decidono di porre il tema delle condizioni di lavoro e della sua qualità, a partire dall’aspetto della salute e della sicurezza, al centro della propria iniziativa, nella convinzione che un buon lavoro è la base di uno sviluppo di qualità e questo è il valore aggiunto che può consentire al nostro sistema di affrontare e vincere la concorrenza internazionale e credendo nel rispetto della dignità e tutelando l’integrità psico-fisica di chi lavora.”
Organizzazione del lavoro, qualità del lavoro, contrattazione, attenzione a particolari categorie di lavoratori (migranti, donne, precar, ...), ruolo delle rappresentanze sindacali nelle aziende, ruolo delle parti sociali sono tra i temi individuati e affrontati nel corso dell’assemblea.
“Le condizioni concrete di lavoro - si legge nel documento conclusivo - sono il metro per definire un lavoro “di qualità”, con benessere e sicurezza: centrale è quindi affrontare e contrattare l’organizzazione del lavoro, in tutte le sue espressioni e implicazioni, a partire dalle diverse tipologie di rapporto di lavoro, le modalità di lavoro (ritmi, turni) e di orario (tenendo conto dell’importanza della flessibilità per una conciliazione sostenibile dei tempi di vita e di lavoro, prioritariamente per le lavoratrici), la formazione per tutto l’arco della vita lavorativa, i sistemi di salute e sicurezza, la ricollocazione, con adeguati percorsi di re-inserimento, delle lavoratrici e dei lavoratori dopo un infortunio o malattia professionale, ecc. Questo significa anche intervenire sulle filiere produttive, sugli appalti, sul tipo di produzione, sul rapporto con l’ambiente esterno.
Tra le richieste avanzate dai sindacati a Governo e Parlamento vi sono:
-la revisione della normativa sugli appalti;
-la revisione della normativa sul sistema assicurativo Inail;
-l’individuazione di criteri per la qualificazione delle imprese mediante obblighi formativi per i datori di lavoro che tengano conto delle caratteristiche di pericolosità delle attività che intendono avviare, della esperienza e dei livelli di istruzione;
-definizione di linee di indirizzo per un Piano formativo sui temi della salute e sicurezza che individui tutti i momenti di intervento per l’integrazione di tale formazione nell’istruzione a tutti i livelli e nella formazione professionale, che a partire dal coinvolgimento delle parti sociali, preveda il sostegno all’aggiornamento di Rls/Rlst e datori di lavoro delle micro imprese e che, infine, definisca i criteri di una formazione di qualità e ne individui gli strumenti per il monitoraggio
Il testo integrale del Documento unitario è consultabile qui.
Il tema delle condizioni del lavoro e della sua qualità è posto al centro dell’iniziativa dei sindacati CGIL-CISL-UIL. Nel corso dell’Assemblea nazionale dei Quadri e Delegati dei tre sindacati, svoltasi nei giorni scorsi a Roma, sono stati individuati nodi critici e linee di azione per ridurre il triste bilancio degli infortuni sul lavoro e per avviare un percorso per ridare valore ai temi della qualità, del benessere e della sicurezza sul lavoro, sia nella contrattazione che nelle relazioni con le istituzioni.
La salute e la sicurezza nel lavoro dipendono dalla qualità del lavoro e dell’impresa, dal contesto lavorativo e da adeguate norme, ma soprattutto dalla loro costante applicazione.
Tra gli elementi che influiscono negativamente sulla qualità del lavoro è individuata, tra gli altri, una “deficitaria cultura della prevenzione, con problemi di educazione, informazione e di formazione, non solo dei lavoratori ma anche dei datori di lavoro, dei progettisti e delle figure professionali occupate in materia”.
Nel documento conclusivo approvato, “CGIL CISL UIL decidono di porre il tema delle condizioni di lavoro e della sua qualità, a partire dall’aspetto della salute e della sicurezza, al centro della propria iniziativa, nella convinzione che un buon lavoro è la base di uno sviluppo di qualità e questo è il valore aggiunto che può consentire al nostro sistema di affrontare e vincere la concorrenza internazionale e credendo nel rispetto della dignità e tutelando l’integrità psico-fisica di chi lavora.”
Organizzazione del lavoro, qualità del lavoro, contrattazione, attenzione a particolari categorie di lavoratori (migranti, donne, precar, ...), ruolo delle rappresentanze sindacali nelle aziende, ruolo delle parti sociali sono tra i temi individuati e affrontati nel corso dell’assemblea.
“Le condizioni concrete di lavoro - si legge nel documento conclusivo - sono il metro per definire un lavoro “di qualità”, con benessere e sicurezza: centrale è quindi affrontare e contrattare l’organizzazione del lavoro, in tutte le sue espressioni e implicazioni, a partire dalle diverse tipologie di rapporto di lavoro, le modalità di lavoro (ritmi, turni) e di orario (tenendo conto dell’importanza della flessibilità per una conciliazione sostenibile dei tempi di vita e di lavoro, prioritariamente per le lavoratrici), la formazione per tutto l’arco della vita lavorativa, i sistemi di salute e sicurezza, la ricollocazione, con adeguati percorsi di re-inserimento, delle lavoratrici e dei lavoratori dopo un infortunio o malattia professionale, ecc. Questo significa anche intervenire sulle filiere produttive, sugli appalti, sul tipo di produzione, sul rapporto con l’ambiente esterno.
Tra le richieste avanzate dai sindacati a Governo e Parlamento vi sono:
-la revisione della normativa sugli appalti;
-la revisione della normativa sul sistema assicurativo Inail;
-l’individuazione di criteri per la qualificazione delle imprese mediante obblighi formativi per i datori di lavoro che tengano conto delle caratteristiche di pericolosità delle attività che intendono avviare, della esperienza e dei livelli di istruzione;
-definizione di linee di indirizzo per un Piano formativo sui temi della salute e sicurezza che individui tutti i momenti di intervento per l’integrazione di tale formazione nell’istruzione a tutti i livelli e nella formazione professionale, che a partire dal coinvolgimento delle parti sociali, preveda il sostegno all’aggiornamento di Rls/Rlst e datori di lavoro delle micro imprese e che, infine, definisca i criteri di una formazione di qualità e ne individui gli strumenti per il monitoraggio
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