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L’incontro tra sicurezza e flessibilita’: intervista a Hans Jensen

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Normativa

27/11/2007

Sul Bollettino Adapt della Fondazione Marco Biagi è pubblicata un intervista a Hans Jensen, sindacalista scandinavo, che ci permette di conoscere meglio la flexicurity: mercato del lavoro flessibile ma anche elevata protezione sociale.

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La flexicurity è una strategia politica innovativa che cerca di far coesistere insieme flessibilità e sicurezza, una strategia che ha portato in questi anni la Danimarca a tassi di occupazione molto alta. La ricetta miracolosa consiste nel rendere flessibile il mercato del lavoro flessibile assicurando insieme una elevata protezione sociale, specialmente per i lavoratori più precari.
 
In questo modello sociale è dunque possibile la convivenza tra una flessibilità che si traduce in licenziamenti facili (può essere sufficiente un preavviso di pochi giorni e l’azienda non deve erogare alcuna indennità) con, ad esempio, dei sussidi di disoccupazione molto alti, sussidi che raggiungono quasi il 90% del salario e che possono essere versati dallo stato per quattro anni. Questo modello sociale è poi accompagnato da una “politica di attivazione” che spinge il singolo disoccupato a trovare rapidamente un nuovo impiego attraverso specifici percorsi di formazione e, grazie ad una sorta di “rotazione del lavoro”, a sostituire altri lavoratori in congedo o in formazione.

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Il Bollettino Adapt n. 42/2007, pubblicato dalla Fondazione Marco Biagi, riporta un interessante intervista di Francesco Lauria a Hans Jensen, l’esponente più rappresentativo del principale sindacato danese, il LO (Landsorganisationen). Jensen è stato vicepresidente del LO dal 1987 e presidente dal 1996, fino all’ottobre del 2007 quando ha dovuto lasciare la guida del sindacato per raggiunti limiti statutari.
 
Nell’intervista Hans Jensen afferma di aver partecipato, in questi ultimi venti anni, allo sviluppo e al perfezionamento della flexicurity aggiungendo il concetto di formazione permanente alla contrattazione collettiva nazionale. La flexicurity – afferma – è “un sistema saldo, al di là dell’alternanza politica”. Infatti il sindacato di Jensen ha realizzato accordi in merito alla flexicurity sia con il partito socialdemocratico, con il quale il LO ha avuto sempre molti elementi di prossimità, sia con l’attuale governo di centro-destra.
 
Jensen, alla domanda sull’esportabilità nell’area mediterranea europea della flexicurity, risponde che l’Europa può fare propri alcuni principi ispiratori di questo modello.
 
Altri elementi sono peculiari della politica danese e non sono facilmente esportabili in tutti i paesi dell’area mediterranea:
- la tradizione di “collaborazione e di relazioni industriali cooperative/partecipative con gli imprenditori”;
- la presenza di un sistema di “contrattazione nazionale e di una forte modalità e tradizione di concertazione tra le parti sociali che prevale sulla legislazione”;
- un’alta sindacalizzazione dei lavoratori.



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