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FREDDO E PIOGGIA ADDIO CON GLI INDUMENTI “A NORMA”

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Normativa

13/09/2005

Pubblicati i nuovi requisiti di impermeabilità e di isolamento termico

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La garanzia che gli indumenti ci proteggano dal freddo e dalla pioggia la danno solo i capi “a norma”: quelli, cioè, realizzati con specifici materiali che ne garantiscono, rispettivamente, l’isolamento termico, l’impermeabilità, la traspirabilità e quindi il comfort di chi li indossa. Non solo: devono anche superare precise prove tecniche.

Lo ricordaUNI, Ente Nazionale Italiano di Unificazioneche recentemente ha pubblicato due norme per gli indumenti di protezione: laUNI EN 342:2004per quelli contro il freddo e laUNI EN 343:2004 per quelli contro la pioggia.

 

Curiosa la prova tecnica cui gli indumenti di protezione contro il freddo (che vengono classificati in relazione alla permeabilità all’aria) vengono sottoposti per stabilire il loro grado di isolamento termico. I capi vengono fatti indossare da “manichini termici” a grandezza naturale dotati di sensori: ciò permette di verificare in termini realistici, oltre che la loro vestibilità, il taglio, la copertura e la forma, anche il grado d’efficacia della loro protezione dal freddo.

 

Gli indumenti per la protezione dalla pioggia devono avere un’elevata impermeabilità e una bassa resistenza al vapore acqueo (che tradotto in termini più semplici significa una elevata traspirabilità); sono requisiti che rendono questi indumenti oltre che utili, anche molto confortevoli, perché: da un lato permettono, come è ovvio, di non bagnarsi e dall’altra, consentono una normale evaporazione del sudore, condizione fondamentale per mantenere una corretta temperatura del corpo. Si evita così la spiacevole sensazione di eccessivo surriscaldamento, la conseguente sudorazione e il raffreddamento del corpo che può rendere un capo d’abbigliamento, specie se utilizzato in condizioni climatiche particolari, veramente insopportabile.

 

Una delle prove tecniche cui questi indumenti vengono sottoposti consiste nel verificare che, oltre ad essere impermeabili (la nuova norma stabilisce tre livelli di impermeabilità e traspirabilità) non si “ritirino” in caso di ripetute esposizioni all’acqua: quelli “a norma”, infatti, non devono variare dimensione oltre il 3%, dopo cinque lavaggi o cinque cicli di pulitura a secco.

 

Gli indumenti di protezione “a norma” si riconoscono perché riportano in etichetta, rispettivamente, i simboli illustrati qui di seguito: per il freddo figura 1 e per la pioggia figura 2.

 

 figura 1

 

 figura 2

 

 

 

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