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Il rischio di sovraccarico nella fabbricazione di articoli in pelle
Roma, 2 Lug – Il rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori è un rischio che, con riferimento anche all’incidenza dei disturbi muscolocheletrici nel mondo del lavoro. è ormai da qualche anno all’attenzione di coloro che operano nel campo della salute e sicurezza. Rimane tuttavia, in molti casi, ancora un rischio poco conosciuto nelle aziende.
Ad esempio in relazione alla lavorazione delle pelli è facile trovare materiale sui rischi chimici delle attività di conciatura, più difficile trovarne sui rischi ergonomici nella fabbricazione di articoli in pelle.
Per colmare questa lacuna ci soffermiamo su alcune schede, dedicate alla fabbricazione di articoli in pelle (articoli da viaggio, borse, pelletteria, selleria,...), contenute nella monografia Inail dal titolo “ Schede di rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori nei comparti della piccola industria, dell’artigianato e dell’agricoltura”.
Ricordiamo che le schede raccolte in tale monografia si prefiggono l’obiettivo di fornire utili indicazioni “al fine di individuare, fra le diverse lavorazioni svolte, quelle responsabili di esporre i lavoratori al rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori”. Tuttavia ricordiamo che le schede “non rappresentano uno strumento ‘fai da te”’ per la valutazione del rischio da sovraccarico”. Inoltre non solo i dati contenuti nelle schede “non possono sostituire l’osservazione diretta delle lavorazioni svolte e la consultazione dei lavoratori sulle prassi di lavoro”, ma i valori riportati nelle schede (ad esempio i punteggi previsti dalla Checklist OCRA) sono “validi se riferiti esclusivamente alle condizioni lavorative descritte nelle schede stesse”.
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Scheda 37 - Scartatura parti in pelle
In questa attività - consistente nella scartatura dei bordi delle parti in pelle di borse o borsellini (preparazione della tintura) e relativa alle – un operatore: “preleva con la mano sx il pezzo da un contenitore posto alla sua sinistra; tenendolo con entrambe le mani e con le dita in pinch, lo passa sotto la mola facendolo scorrere tra le mani in modo da trattare tutti i bordi; terminata l’operazione, con la mano dx ripone il pezzo in un contenitore posto alla sua destra. La durata dell’operazione dipende ovviamente dalla lunghezza del tratto da ‘scartare’; in ogni caso i movimenti e la postura dei polsi e delle dita sono i medesimi, mentre cambia il numero dei movimenti da effettuare per prelevare e riporre il pezzo in fase di lavorazione. I fattori critici dell’operazione sono il numero delle azioni per la mano dx, soggetta a movimenti rapidi e precisi e la postura di entrambe le mani, che tengono il pezzo in modalità pinch”. La scartatura richiede “operazioni rapide, veloci e di alta precisione, per trattare solo i bordi ed evitare di danneggiare il resto del pezzo”.
Per tale attività si rileva un rischio lieve per l’arto dx e medio (da 6h di lavoro in poi) per l’arto sin.
Per la riduzione del rischio si suggerisce di agire sulla postura:
- “la scatola di prelievo del pezzo da lavorare potrebbe essere posta in posizione più elevata invece che a terra, per evitare inutili piegamenti del busto, da parte dell’operatore”.
Scheda 38 - Montaggio borse - Assemblaggio cerniera
Veniamo all’assemblaggio della cerniera di borse che prevede che “l’operatore, dopo l’applicazione di nastro biadesivo, inserisca la cerniera all’interno della striscia di pelle precedentemente rifinita mediante taglio manuale. In seguito sono inserite due linguette alle estremità ed il tutto viene spennellato di mastice, premuto con le dita e martellato leggermente”. Il ciclo di lavoro considerato è relativo al montaggio della cerniera di una borsa (97 secondi). Il compito in esame comporta, riguardo alla frequenza, “l’effettuazione di movimenti rapidi e costanti dell’arto dx (azioni tecniche dinamiche), mentre l’arto sx compie pochi movimenti”.
Per tale attività si rileva un rischio lieve per l’arto sin e medio (da 6h di lavoro in poi) per l’arto dx. Questi gli interventi di prevenzione suggeriti:
- “riguardo agli attrezzi manuali impiegati, il martello potrebbe essere sostituito da un rullo con impugnatura ergonomica;
- relativamente alla postura, l’operatore potrebbe lavorare sfruttando maggiormente il piano di lavoro (e non lavorando solo sul bordo) in modo da appoggiare entrambi gli arti e ridurre la necessità di assumere posture incongrue a carico dei polsi;
- con adeguate pause e tempi di recupero e limitata tempistica giornaliera di adibizione pari ad un massimo di 5 ore, l’attività in esame potrebbe essere caratterizzata da un rischio lieve a carico dell’arto destro e molto lieve a carico del sinistro”.
Scheda 39 - Confezionamento portafogli
In questa attività l’operatore assembla “le diverse parti del portafogli precedentemente cosparse con mastice, dapprima facendole combaciare, poi applicando pressione con le dita ed infine utilizzando il pugno per dare colpi, al fine di assicurarsi che le diverse parti si incollino fra loro. In questo caso il compito in esame comporta l’effettuazione di movimenti non troppo veloci (azioni tecniche dinamiche) dell’arto dx, con possibilità di brevi interruzioni autonomamente gestite dall’operatore. Inoltre il polso dx “è in postura incongrua per circa 1/3 del tempo di ciclo. La mano dx afferra oggetti in pinch per quasi tutto il tempo di ciclo, mentre quella sx per oltre la metà del ciclo”. Nell’azienda oggetto di osservazione “ogni operatrice addetta all’assemblaggio lavora mediamente tra i 150 e i 200 pezzi/giorno”.
In questa attività il rischio di sovraccarico per l’arto sin il rischio rimane accettabile, per l’arto dx è medio dalle 4h di lavoro.
Interventi di prevenzione:
- “una sedia regolabile in altezza e con uno schienale regolabile consentirebbe di mantenere una migliore postura della spalla e del collo durante il lavoro, mentre un’adeguata rotazione fra i compiti ripetitivi e un’idonea gestione delle pause potrebbe rendere il compito meno sovraffaticante;
- sarebbe auspicabile la meccanizzazione della fase di accoppiamento dei pezzi”.
Scheda 40 - Cucitura coprisella di scooter
La realizzazione di un coprisella “prevede le seguenti fasi: cucitura dei vari componenti fra loro lungo tragitti generalmente rettilinei o con movimenti di rotazione per il cambio nella direzione del tessuto da cucire; ribattitura; nastratura (ovvero copertura con nastro) del profilo del coprisella; passaggio alla macchina termosaldatrice per l’impermeabilizzazione delle cuciture; posizionamento dell’elastico lungo il profilo del coprisella”. Il compito analizzato viene portato a termine in un’azienda di produzione di copriselle per scooter conto terzi.
In questa attività per entrambi gli arti si ha un rischio medio a partire da 6h di lavoro.
Riguardo alla prevenzione si segnala che le operazioni sopra descritte “avvengono in postazioni differenti perché richiedono l’utilizzo di diversi tipi di macchine (da cucire a uno o due aghi o termosaldatrice), ma tutte le postazioni hanno la configurazione tipica di quelle per la cucitura a macchina e richiedono il mantenimento del capo in flessione costante, nonché frequenti flessioni e torsioni del tronco, a causa del posizionamento della macchina sul tavolo di lavoro. Un tavolo ed un pedale entrambi di altezza regolabile consentirebbero di mantenere una migliore postura durante il lavoro”.
Scheda 41 - Chiusura pallet con nastro adesivo
Concludiamo con l’attività che, come vedremo presenta maggiori rischi per gli arti superiori.
Il compito correlato con la chiusura di pallet con nastro adesivo, in un’azienda produttrice di articoli di pelletteria, “rientra fra quelli di fine linea”.
In particolare “i prodotti in uscita dal confezionamento, riposti in scatole di diverse dimensioni, vengono disposti su un bancale e, per stabilizzarne la posizione, viene utilizzato del nastro adesivo. L’operatore ruota intorno al pallet con un rotolo di nastro adesivo per fissare la posizione delle diverse scatole”.
Riguardo alla postura si rileva il “mantenimento di entrambi gli arti superiori ad altezza superiore a quella delle spalle per circa tutto il tempo di ciclo” di lavoro e si segnala che il compito di chiusura dei pallet “si alterna generalmente ad altri compiti ripetitivi come il confezionamento manuale dei prodotti o la preparazione di pallet dei prodotti in uscita”.
In questa attività per entrambi gli arti si ha un rischio elevato a partire da 6h di lavoro.
Riguardo infine alla prevenzione si indica che, al di là della possibilità di meccanizzare l’operazione, per rendere meno sovraccaricante il compito, “si potrebbero utilizzare attrezzature (per esempio scale o supporti rotanti per il pallet) in grado di rendere la postura più corretta durante l’esecuzione del compito”.
Contarp Inail, “ Schede di rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori nei comparti della piccola industria, dell’artigianato e dell’agricoltura”, edizione 2012, pubblicazione realizzata da Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione (Contarp) di Direzione Regionale Marche, Direzione Regionale Liguria, Direzione Regionale Toscana; Autori: Ugo Caselli, Chiara Breschi, Raffaella Compagnoni, Marina Mameli, Eleonora Mastrominico, Daniela Sarto con la collaborazione di Silvia Mochi (formato PDF, 3.67 MB).
Vai all’area riservata agli abbonati dedicata a “ Schede di rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori: piccola industria, artigianato e agricoltura”.
RTM
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Rispondi Autore: Nicoletta Maino - likes: 0 | 09/07/2014 (18:25:20) |
Salve, lavoro da 24 anni nella stessa azienda e non ho mai avuto la visita del medico competente aziendale, vorrei sapere se questa mancanza dipende dalla mansione svolta oppure se devono sottoporsi tutti i dipendenti.Grazie e saluti |