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Buone prassi per il rischio di sovraccarico in agricoltura
Verona, 11 Mag – Una parte della popolazione lavorativa agricola, ad esempio i lavoratori stagionali, spesso è impegnata in attività che presentano diversi rischi per gli operatori, ad esempio di sovraccarico biomeccanico, senza essere sottoposta a visite mediche e sorveglianza sanitaria.
Proprio per affrontare il tema del rischio da sovraccarico biomeccanico in agricoltura, presentiamo un documento, che riporta gli esiti di una ricerca di cui avevamo dato notizia in un precedente articolo, dal titolo “Il rischio da sovraccarico biomeccanico in agricoltura: dalla valutazione del rischio alle misure di prevenzione e buone prassi ergonomiche” e a cura di Manuela Peruzzi, Mario Gobbi, Gianluca Marangi, Bruno Ferro (Spisal ULSS 20, Verona) e Stefania Dolci, Laura Gaburro, Andrea Fiorio (Spisal ULSS 21, Legnago).
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Il documento, pubblicato sul sito dell’ ULSS 20 Verona, partendo dal notevole incremento delle malattie professionali denunciate in agricoltura e dalla mancanza di linee di indirizzo sulle misure di prevenzione e protezione dai rischi da sovraccarico biomeccanico in tale settore, ricostruisce i “profili di tale rischio nelle attività di raccolta orticole e frutta”, riportando anche le “misure di prevenzione e gestione del rischio, nonché le buone prassi ergonomiche”.
Lo studio si sofferma in particolare sulla movimentazione manuale dei carichi con riferimento a:
- raccolta fragole (due cassette per volta);
- raccolta fragole (una cassetta per volta);
- raccolta pomodori a ciliegia o datterini;
- raccolta pomodori;
- raccolta insalata;
- raccolta angurie: angurie di piccole dimensione (5 Kg) e Raccolta angurie dai 10 ai 13 Kg;
- raccolta mele su carro raccogli frutta;
- raccolta kiwi;
- raccolta cetrioli;
- raccolta peperoni.
E riporta indicazioni relative anche alla movimentazione manuale dei carichi leggeri ad alta frequenza in varie attività:
- cernita pomodori;
- raccolta angurie piccole
- raccolta mele su carro raccogli frutta.
E per ogni attività analizzata sono riportati: “la descrizione delle attività di raccolta, i dati di produzione per tipologia di attività analizzata, gli indici di sollevamento calcolati per genere e classi di età con evidenza dei fattori critici emersi, le indicazioni sulle misure di prevenzione già adottate e suggerite con gli effetti (simulati) sull’indice di rischio”.
Ad esempio in relazione alla raccolta dell’insalata sono presentati i risultati relativi a due attività svolte in una coltivazione in serra: la “raccolta, confezionamento dell’insalata in cassette” e il “carico e trasporto delle cassette con carriola alla zona di imballaggio con successivo deposito sul bancale”. In questo caso ogni cassetta pesa 6 chilogrammi e ogni lavoratore raccoglie in media 83 cassette al giorno.
Riportiamo brevemente le misure di prevenzione individuate nella preparazione dei bancali che potrebbero diminuire i rischi di sovraccarico biomeccanico per questi lavoratori.
L’altezza del bancale “non dovrebbe superare i 120 cm, al fine di evitare il sollevamento di carichi oltre una certa altezza”.
Inoltre è utile:
- “organizzare il posto di lavoro al fine di evitare durante la preparazione del bancale inutili torsioni del busto e la riduzione delle distanze orizzontali;
- dotare la postazione di un carrello elevatore al fine di mantenere l’altezza alla destinazione (deposito su bancale) nell’area compresa tra le anche e le spalle”.
E dunque vanno “in-formati e addestrati i lavoratori a maneggiare le cassette il più possibile vicino al corpo, evitando di raggiungere distanze orizzontali estreme durante il deposito. In questo modo si modificano gli indici di sollevamento con una riduzione significativa del rischio: fascia verde per maschi tra 18 e 45 anni e rossa per le altre categorie”.
È poi analizzata la raccolta di angurie, con riferimento ad angurie di diverse dimensioni e peso.
In questa attività “i lavoratori si dispongono a distanze di circa 1,5 metri, ogni addetto raccoglie angurie sia da terra che dal vicino ed effettua il passamano”. Ed è evidente che i rischi per gli operatori aumentino anche in relazione all’aumento del peso da sollevare.
Per prevenire i rischi di sovraccarico nella raccolta angurie si può utilizzare il “nastro trasportatore telescopico per evitare il trasporto manuale in piano del carico, il lancio, la torsione del tronco e ridurre la frequenza dei sollevamenti da passamano: con tali misure si ha una riduzione significativa dell’indice di sollevamento pur rimanendo in fascia rossa”. Sussiste pertanto “l’obbligo d’in-formazione, addestramento e sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti a rischio da movimentazione manuale dei carichi. Si aggiunge però la necessità di movimentare manualmente le angurie da parte degli addetti al riempimento delle gabbie (alte ca. 160 cm) sul carro. La valutazione del rischio per questa attività evidenzia la presenza di rischio elevato per cui si dovranno adottare ulteriori misure di prevenzione quali ad es. la sostituzione delle gabbie con bins per ridurre le altezze verticali e le distanze orizzontali”.
Il documento si conclude riportando una raccolta di misure di prevenzioni per ridurre l’indice di sollevamento e l’indice di rischio.
Infatti “nelle fasi di lavoro osservate in cui è emerso un rischio da movimentazione manuale dei carichi, è possibile ridurre l’indice di sollevamento mediante l’adozione di misure di prevenzione specifiche:
- “può essere evitato il sollevamento di carichi durante la raccolta sia di orticole che di frutta, dotando i lavoratori di carriola, slitta, etc. costruite ad hoc in base alle dimensioni della coltivazione e del contenitore da riempire;
- le cassette del peso ideale sarebbero quelle da 5-6 Kg, il carico da movimentare non deve comunque in nessun caso superare il peso di 25 kg per l’uomo e 20 Kg per la donna;
- può essere evitato il trasporto in piano delle cassette o secchi riempiti alla zona di conferimento, avvalendosi dell’ausilio di carriole o nastri trasportatori (es. nastro telescopico nella raccolta angurie);
- le altezze dei bancali non dovrebbero superare l’altezza di 1,10 metri;
- devono essere minimizzati gli elementi sfavorevoli delle azioni di sollevamento che contribuiscono ad aumentare il rischio, quali l’altezza da terra delle mani all'inizio del sollevamento (utile anche per mantenere una postura meno sfavorevole), la distanza verticale e orizzontale di spostamento del peso fra inizio e fine del sollevamento, la rotazione del tronco mediante alcune misure di prevenzione: dotare la zona d’imballaggio di carrello elevatore al fine di regolare/mantenere l’altezza al deposito delle cassette sul bancale tra le anche e le spalle; organizzare il posto di lavoro concordando con il lavoratori la giusta collocazione dei bancali e delle attrezzature al fine di evitare inutili torsioni del busto; formare e addestrare i lavoratori in modo che evitino doppi sollevamenti del carico durante i versamenti dei secchi/cassette nei bins, nella fase di preparazione dei bancali maneggino le cassette mantenendole il più possibile vicino al corpo e ruotino attorno al bancale durante il deposito al fine di evitare distanze orizzontali estreme;
- dove possibile il lavoro di movimentazione deve essere svolto da più lavoratori contemporaneamente, in modo da ridurre il carico su ognuno; è sempre utile ruotare i lavoratori su mansioni diverse nell’arco della giornata;
- attivare la sorveglianza sanitaria come misura di prevenzione secondaria in caso di esposizione al rischio da movimentazione manuale dei carichi con indice di rischio LI > a 1. Tale obbligo sussiste anche per i lavoratori stagionali”.
Infine si indica che nelle fasi di lavoro osservate in cui è emerso un rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori, “è possibile ridurre l’indice di rischio mediante l’adozione di misure di prevenzione specifiche:
- garantire tempi di recupero ogni ora nel rapporto di 1:5;
- regolare le altezze dei piani di calpestio (pedane o altro) al fine di evitare l’assunzione di posture incongrue della spalla durante la raccolta dagli alberi, mantenendo una altezza delle braccia al di sotto di una angolazione di 90°;
- formare e addestrare i lavoratori in modo che evitino azioni inutili”.
Ricordiamo infine che, successivamente alla pubblicazione del documento, è stato promulgato un decreto di semplificazioni applicabili ai lavoratori stagionali in agricoltura che lavorano per un periodo non superiore alle cinquanta giornate lavorative nell’arco dell’anno solare di riferimento. Un decreto che contiene (articolo 2) anche specifiche semplificazioni relative alla sorveglianza sanitaria.
ULSS 20 Verona, ULSS 21 Legnago, “ Il rischio da sovraccarico biomeccanico in agricoltura: dalla valutazione del rischio alle misure di prevenzione e buone prassi ergonomiche”, a cura di Manuela Peruzzi, Mario Gobbi, Gianluca Marangi, Bruno Ferro (Spisal ULSS 20, Verona) e Stefania Dolci, Laura Gaburro, Andrea Fiorio (Spisal ULSS 21, Legnago), documento del 14 febbraio 2013 (formato PDF, 1.40 MB).
Tiziano Menduto
Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
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Rispondi Autore: eugenio ferrero - likes: 0 | 11/05/2016 (11:53:02) |
Non rientra nei settori di mia competenza,ma il documento dell'asl di legnago l'ho letto con grande interesse. Utile e ben fatto. L'ASL di Legnago ha prodotto altro. Ne sono interessato. |