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Le immagini dell'insicurezza
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Un lettore ci ha inviato alcune immagini che rappresentano un “consueto” e “abituale” utilizzo acrobatico di un carrello elevatore. Quando si progetta un intervento senza la sufficiente previsione di tutti i rischi e di tutte le operazioni da fare e facile cedere alla tentazione di soluzioni improvvisate: ma il rischio di un infortunio è molto più vicino di quanto si possa immaginare.
cliccare sulle immagini per vederle ingrandite
Lo dimostrano gli ultimi due infortuni accaduti nei giorni scorsi nella provincia di Brescia, entrambi, secondo le prime ricostruzioni, dovute all’imprudenza.
Che poi questa imprudenza sia frutto della incoscienza delle persone o sia piuttosto frutto di una mancata formazione sui rischi delle operazioni, questo non possiamo saperlo ma, visto il panorama italiano della formazione, possiamo fortemente sospettarlo.
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Nel primo infortunio, è morto un giovane addetto di una impresa di manutenzione che era stato incaricato di sostituire alcune lamiere sul tetto di un capannone di una acciaieria di San Zeno. L’infortunio è accaduto senza testimoni e quindi non sono ancora chiare le modalità.
Di certo che la morte è avvenuta per la caduta causata dallo sfondamento del tetto su cui si trovava il giovane. Pur essendo stata allestita proprio per queste operazioni di manutenzione una linea vita anticaduta sul tetto, sul corpo dell’operaio non è stata trovata la imbracatura di sicurezza.
L’altro infortunio è avvenuto mercoledì a Vezza D’Oglio. Un operaio è morto schiacciato dalla ruota di una gru smontata che veniva trainata fuori dal cantiere.
L’operaio, che camminava a fianco della gru che procedeva lentamente, e scivolato ed è finito proprio sotto le ruote, senza scampo.
Possiamo solo unirci all’auspicio del nostro lettore che ci ha inviato le immagini: “sperando che questi piccoli semi germoglino e facciano prendere una nuova coscienza sui luoghi di lavoro”.
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Rispondi Autore: archimede39 - likes: 0 | 16/11/2007 (20:41) |
Nei cantieri si vedono quotidianamente compiere certe imprudenze e spesso sono gli stessi datori di lavoro oiì i superiori che chiedono all'operaio di compiere certi gesti..quest'ultimo non ha quasi mai il coraggio di rifiutarsi perché teme delle ritorsioni od il licenziamento..così pur di lavorare mette a repentaglio la propria vita!! |