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Valutazione del rischio: un premio per le buone pratiche italiane

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Linee guida e buone prassi

13/05/2009

L’Ispesl assegnerà un premio alle meritevoli “buone pratiche” italiane. La presentazione degli esempi di buone prassi è possibile fino al 4 settembre 2009. Il modello di presentazione e gli elementi essenziali da indicare.

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Abbiamo presentato nei giorni scorsi la cerimonia che si è svolta a Praga che, in relazione alla campagna europea biennale (2008-2009) «Ambienti di lavoro sani e sicuri», ha premiato i migliori contributi innovativi finalizzati a promuovere un approccio gestionale integrato alla valutazione del rischio.
 
Ricordiamo che la campagna europea nasce per sottolineare che la valutazione del rischio è la pietra miliare dell'approccio europeo alla sicurezza e alla salute sul lavoro ed è necessario un approccio integrato che tenga conto delle diverse fasi di questo processo, delle particolari esigenze delle aziende, dell'evoluzione del mondo del lavoro e di un approccio partecipativo che coinvolga tutte le parti interessate sul luogo di lavoro.

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L’Ispesl, Focal Point italiano nel Network informativo dell'Agenzia Europea per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (network di cui fanno parte istituzioni governative, organizzazioni datoriali e sindacali e diversi altre realtà organizzate), malgrado la conclusione del premio europeo ha deciso comunque di assegnare – sempre in relazione alla campagna «Ambienti di lavoro sani e sicuri» - un premio specifico alle meritevoli “buone pratiche” italiane e quindi di prorogare al 4 settembre 2009 la presentazione degli esempi di buone prassi.
 
Questi esempi devono essere relativi a soluzioni attuate — non teoriche o ipotetiche — finalizzate a promuovere la gestione effettiva dei rischi per la sicurezza e salute sul lavoro.
Inoltre devono possibilmente mostrare:
- rilevanza per la tematica della valutazione del rischio;
- interventi rivolti al luogo di lavoro;
- rischi eliminati o ridotti alla fonte;
- una valutazione del rischio svolta internamente dal datore di lavoro o da un lavoratore designato dal datore di lavoro;
- una gestione del rischio efficace e pragmatica;
- una corretta applicazione;
- miglioramenti concreti;
- una partecipazione e un coinvolgimento effettivi dei lavoratori e dei loro rappresentanti.
 
Ricordiamo infine che gli esempi di buone pratiche possono essere presentati da:
- aziende o organizzazioni; in particolare, piccole e medie imprese (PMI);
- enti che offrono formazione e il mondo dell'istruzione;
- organizzazioni datoriali, associazioni commerciali, sindacati e associazioni non governative;
- servizi di prevenzione e protezione della sicurezza e della salute sul lavoro regionali o locali, servizi di assicurazione e altre organizzazioni intermediarie.
 
 
 
Contatti:
Francesca Grosso
Dipartimento Processi Organizzativi
ISPESL
Via Alessandria, 220/e
00198 Roma
Tel. : +39 0644280292
Fax : +39 0644250972

 
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