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Le immagini dell’insicurezza: voi li indossereste per proteggervi?

Le immagini dell’insicurezza: voi li indossereste per proteggervi?
Stefano Farina

Autore: Stefano Farina

Categoria: Le immagini dell'insicurezza

05/07/2019

Spesso i lavoratori non hanno correttamente compreso l’importanza di una corretta tenuta di un dispositivo che può evitare danni permanenti all’apparato uditivo ed allora le cuffie.


Brescia, 5 Lug - Il tema dei dispositivi di protezione individuale e del loro utilizzo è stato trattato più volte nella rubrica delle immagini dell’insicurezza di SICURELLO.no e più volte sono anche stati affrontati gli aspetti legati alla cura e manutenzione degli otoprotettori, ma le fotografie di oggi, scattate pochi giorni fa in un ambiente di lavoro, ci portano a riprendere quella riflessione per alcuni approfondimenti.

  

 

 

Nel 2016 scrivevamo …una cattiva cura degli otoprotettori, oltre a ridurre l’effettiva protezione auricolare, può sicuramente portare ad infezioni dell’apparato uditivo (infiammazione del canale uditivo esterno o dell'orecchio… e di seguito venivano riportate alcune regole basilari riguardo alla cura delle cuffie:

  • dopo ogni utilizzo verificare bene che la cuffia antirumore non mostri dei danni.  Se ce ne sono, sostituite le parti danneggiate,
  • verificare che non vi sia sporcizia sui cuscinetti e sulle schiume,
  • quando necessario lavare i cuscinetti con acqua calda e risciacquarle accuratamente,
  • lavare il serra-testa con l'acqua e un detergente delicato. Risciacquare con acqua corrente e lasciare asciugare all'aria,
  • non utilizzare alcol o solventi,
  • pulire le cuffie antirumore (almeno i cuscinetti) una volta la settimana con un panno umido,
  • non appoggiarle su elementi o strutture sudice o contaminate (polvere, prodotti chimici, ecc.),
  • quando non utilizzate, riporle all’interno di un contenitore a prova di polvere

 

Sono passati alcuni anni, gli otoprotettori nel frattempo sono diventati a tutti gli effetti D.P.I. di terza categoria, l’obbligo dell’addestramento all’utilizzo è stato sempre presente, ma la situazione “reale” di poco è cambiata: i lavoratori non hanno ancora correttamente compreso l’importanza di una corretta tenuta di un dispositivo che può evitare danni permanenti all’apparato uditivo ed allora le cuffie, così come succede per molti altri D.P.I. vengono depositate dove capita, in mezzo a prodotti chimici, alla polvere, a corredo di attrezzature di lavoro, a contatto con qualsiasi elemento che potrebbe costituire un potenziale contaminante.

 

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Sempre nel 2016 scrivevo: Uno studio effettuato ha portato alla luce che questi accessori sono tra gli oggetti più sporchi con cui veniamo in contatto. Gli auricolari sono veicolo di batteri ed il rischio risulta particolarmente elevato quando c'è già qualche piccola lesione all’orecchio, diventando causa di infezioni fastidiosissime specialmente se vengono scambiati tra colleghi, amici, etc. o non manutenuti correttamente.

 

Ma non sempre i consigli di prudenza vengono ascoltati. Su questo fronte alcuni lavoratori proprio non ci sentono.

 

Geom. Stefano Farina, Consigliere Nazionale AiFOS

 

Fonte:  SICURELLO.no: l’evidenza dei mancati infortuni.   

 



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Rispondi Autore: Sergio Vianello - likes: 0
06/07/2019 (07:46:45)
Perché DPI di III CATEGORIA non dovrebbero essere solo quelli “salvavita” ?
Autore: Stefano Farina
08/07/2019 (08:09:32)
Con il Regolamento DPI 2016/425 (applicato dal 21 aprile 2018) gli otoprotettori passano dalla II alla III categoria in quanto il rumore intenso viene considerato danno irreversibile alla salute.
Cordiali Saluti
Stefano Farina

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